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Lotta, vinci...vivi!
Lotta, vinci...vivi!
articolo di Francesca Santoro
07/09/2014
Carolina Costragrande ed Eleonora Lo Bianco, protagoniste ai prossimi Mondiali in Italia
Carolina Costragrande ed Eleonora Lo Bianco, protagoniste ai prossimi Mondiali in Italia
Salve cari lettori e lettrici!
Il 23 Settembre 2014 a Roma, presso la Palalottomatica, le nostre azzurre inizieranno un nuovo mondiale pieno di emozioni. Il primo match si terrà contro la Tunisia, a seguire la Nazionale Italiana si scontrerà con Croazia, Argentina, Germania e Repubblica Domenicana.
Un'esperienza tutta da pregustare e imperdibile per gli appassionati di pallavolo e non! Sicuramente vi starete chiedendo cosa c'è di tanto speciale in una partita di pallavolo..beh c'è un forziere di emozioni indescrivibile. Io sono una ragazza di venti anni e sei di questi li ho passati a giocare a pallavolo, poi ho smesso per un problema al ginocchio che mi ha portato a un' operazione. La pallavolo non è un semplice sport ma è molto di più. Sono cresciuta guardando il cartone animato "Mila e Shiro" e da lì ho cominciato a nutrire la mia passione verso questa attività. Certo non è tutto oro quello che luccica, dietro a ogni partita c'è il sacrificio. Sì, la pallavolo è anche questo, anzi è soprattutto questo! Si deve imparare a sacrificare il proprio tempo per i normali allenamenti settimanali e quelli extra; a rinunciare ad uscire più volte a settimana con gli amici; a svegliarsi presto la domenica mattina per le partite; si deve essere pronte ad avere gambe piene di lividi o graffi vari per le varie cadute, a tornare a casa arrabbiate nere per una partita o un allenamento andato male e così via..
Ma sapete cosa si riceve in cambio?! La vita! Provate a chiudere gli occhi e immaginate di aver fatto tutti quei sacrifici elencati sopra; ora pensate di essere in prossimità della partita e cominciate a sentire l'adrenalina che vi sale lentamente e vi accende la fame della vittoria. Poi ecco il grande giorno, vi svegliate e la prima cosa che pensate è " VINCERE ", indossate quel completino che tutti chiamano divisa, ma per voi è molto di più..quella maglia così bella, con stampato il numero, il vostro numero; una maglia che ne ha viste così tante e che nonostante tutto vi dà ancora la forza di lottare e credere in voi stessi. Ecco, ci siamo, siete sul campo, vi legate i capelli e vi sistemate le ultime mollettine per non avere capelli davanti agli occhi; cominciate a riscaldarvi, a fare le andature e finalmente prendete in mano la palla..un oggetto così stupido, ma in grado di guidarvi alla vittoria.
Infine vi sistemate le ginocchiere, guardate il pubblico, ascoltate la formazione, fate il rito di incoraggiamento con la vostra squadra, vi girate, vi disponete in riga e stringete la mano al vostro avversario mentre lo guardate negli occhi con aria spavalda di chi ha voglia di vincere. Pronti, partenza..via! Inizia la partita e voi siete lì, in punta di piedi, pronti a scattare, a buttarvi per terra per conquistare la vittoria. Quanta rabbia quando si sbaglia, ma ci sono loro, le compagne di squadra, pronte a darvi la mano per aiutarvi a rialzarvi da terra, a dirvi " ehy, calma..va tutto bene! Si vince e si perde insieme". Questa è un'altra cosa che la pallavolo racchiude: il gioco di squadra! Sapere che sei persone sono lì, nello stesso campo, che lottano, soffrono, gioiscono e soprattutto credono nella stessa cosa, vi rassicura e vi dà il coraggio di andare avanti!
L'emozione più grande, comunque sia, rimane sempre la vittoria. Ricordo ancora il punto che ci portò a vincere l'ultima partita di un torneo, dove la quota delle nostre partite perse ammontava a zero. La palla era contesa a rete, la schiacciatrice avversaria tirò la palla ed io, palleggiatrice, e la mia compagna saltammo a muro; la palla fu respinta ma ancora una volta l'avversaria tirò dalla nostra parte. La squadra coprì subito la zona ed io tentai di risaltare a muro, pur avendo qualche secondo di ritardo; feci un pallonetto disperato a destra, ma mi bastò per mettere in difficoltà l'avversario che fece un bagher improvvisato che andò a rete. La palla rimbalzò e lentamente scese per terra, dove incontrò la mano di un'altra giocatrice, che con tutte le sue forze cercò di sollevarla e tenerla in gioco. Ci riuscì ma ecco che la palla si dirigeva di nuovo verso terra, mancavano cinque maledetti centimetri e la vittoria sarebbe stata nostra. Quei secondi che ci dividevano dall'esito della pa tita sembrarono interminabili, restammo tutte ferme, ognuna al proprio posto con gli occhi inchiodati sulla palla, pronte a difendere la nostra zona. Il tempo sembrava si fosse fermato, ma la mente no, era lì che continuava a pensare " cadi, avanti, cadi!".
Finalmente la palla cadde e tutte lanciammo un grido di gioia, saltammo, ci abbracciammo e finalmente ci gustammo la vittoria.
Come ogni incontro che si rispetti, a termine del match si stringe la mano all'avversario e poi dritte negli spogliatoi a raccontarci degli errori fatti, delle emozioni provate e a controllare se si hanno nuovi lividi o ferite, ma ciò non importa perchè sai che ne è valsa la pena e allora cominci ad essere orgogliosa di quei graffiacci che ti ricordano quanto impegno hai messo per ottenere quel risultato. Sono proprio queste piccole cose, all'apparenza così insignificanti, che ti danno la carica per affrontare un nuovo allenamento che inizierà sicuramente con la romanzina del coach, per gli errori commessi, oppure, se tutto è andato liscio come l'olio, sappiate che si poteva vincere prima!
Critiche, critiche e ancora critiche che ti fanno migliorare ancora di più e ti spronano ad avere voglia di far bene! Insomma la pallavolo è un insieme di emozioni indescrivibile, è un qualcosa che fa parte di te e che ti fa star bene anche quando tutto va male, perciò durante l'allenamento ti scarichi di tutti i pesi che ti opprimono. Un pallone ed ecco che tutto passa, senti il cuore che ti batte e gli occhi che ti brillano e allora quante emozioni può regale un mondiale?! Come lo si può descrivere noioso?! Come si può non seguirlo?! Forza ragazze, siamo con voi!
Brava Francesca!
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