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Lube, stagione sul filo
Lube, stagione sul filo
di Adelio Pistelli
26/01/2014
Alberto Giuliani e Stefano Recine
Alberto Giuliani e Stefano Recine
Stagione Lube sul filo. Non è ancora allarme rosso ma la situazione che sta maturando può creare qualche tensione di troppo. Soprattutto psicologica. Le difficoltà oggettive che il team maceratese ha incontrato a Perugia, le sue evidenti pause, le condizioni tecniche di alcuni suoi giocatori bastano per aprire una parentesi sull’attuale momento della Giuliani band. La sconfitta di Piacenza di giovedì (e eliminazione dalla Champions) poi, il successivo passo falso di Perugia (campionato) mettono la formazione marchigiana nel “centro del mirino”. Lo era, in positivo, per la sua indiscutibile potenzialità ma adesso il quadro si sta rovesciando e, la stagione rischia di diventare un problema. Delicato, non vale la pena girarci attorno .
Alzi la mano chi aveva preventivato un simile e improvviso rovesciamento di fronte. Non è allarme rosso ma rischia di diventarlo, soprattutto – va ribadito - a livello psicologico. Macerata era e resta una grande protagonista ma i due obiettivi che gli restano (Coppa Italia e campionato) possono diventare terreno pericoloso per le tante difficoltà, per le tante incertezze che si nascodono.
Intanto Perugia: ha lottato, difeso, giocato con determinazione e continuità senza pensare neanche un po’ a chi aveva dall’altra parte della rete. Si è affidata al braccio armato del serbo Atanasjievic (28 punti su 56 attacchi), la regia (di Paolucci prima e di Mitic poi) è stata sempre lucida e concreta anche grazie ad una ricezione-difesa che ha galvanizzato ogni reazione del team di Kovac. La prova superlativa di Perugia ha come premio un successo che il suo presidente Gino Sirci evidenziava con una scritta (sul suo giacchino) ‘la storia siamo noi”, che faceva girare per il PalaEvangelisti. Forse esagerato ma sicuramente un marchio che accompagnerà la comitiva umbra al prossimo delicato impegno di coppa Italia contro Verona, di mercoledì. E, se arriverà un successo, Perugia sarà poi a Bologna, per la Final Four. Dove potrebbe ritrovare proprio la Lube. Eccolo il risvolto psicologica della serataccia umbra di Kurek e compagni. La sconfitta, per certi versi inattesa e anche per questo festeggiatissima dai perugini, può diventare una pressione in più per Macerata. Per una squadra condannata a vincere, a prescindere. Come potrebbe diventare delicato e pericoloso ritrovare da qui a poco Piacenza. Alle corte: è mentalmente (più che fisicamente) che Giuliani deve ricucire il suo team. E’ con la testa che si risolvono le situazione più difficili e tante sono state quelle che si sono venute a creare sul campo perugino. E, in diverse occasioni (errori, e tanti, discontinuità tecnica) la Lube ha fatto vedere il peggio di se stessa. Kurek, Baranowicz, lo stesso Zaytsev (croce e delizia di questo momento no dei maceratesi), i centrali, la ricezione, il muro un insieme di fattori che stanno producendo paure e incomprensioni. E dietro l’angolo ci sono i quarti di coppa Italia, appunto. A Macerata mercoledì arriva Cuneo ed è inevitabile guardare a questo match come allo spartiacque della stagione Lube. Che, appunto, è appesa ad un filo. Non è allarme rosso ma quanto è accaduto a Perugia (alla quale vanno applausi incondizionati per come ha gestito il suo pomeriggio), deve sicuramente mettere tutto il clan Lube in preallarme.
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