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Lube: trionfo contro avversari straordinari
Lube: trionfo contro avversari straordinari
di Adelio Pistelli
05/05/2014
Il PalaEvangelisti stracolmo di pubblico
Il PalaEvangelisti stracolmo di pubblico
Ha vinto chi, per una stagione ha avuto addosso pressione e curiosità perché doveva vincere. Ha vinto Macerata ma prima di entrare nei dettagli di un’altra bella serata di volley, onore al merito di chi ha perso. Perugia ha confermato sino all’ultimo pallone di aver smesso definitivamente i panni della provinciale, senza più il marchio di semplice sorpresa.
Buti
(eccellente) e compagni sanno di aver fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità;
Vujevic
e soci sanno di aver compiuto un miracolo, a prescindere. Lo hanno confezionato per un campionato intero. A proposito del montenegrino di Perugia: non finiremo mai di stupirci, perché questo quarantunenne non finisce mai di stupire. Ha giocato gara-quattro regalando colpi di autentica classe e per lui parlano anche i numeri: 75% in ricezione e 52 in attacco. "
Mi spiace per come sia finita, forse meritavamo almeno di arrivare al quinto set. Però, pazienza anche se un rammarico sugli arbitri: ci hanno penalizzato e non è successo solo stasera. Mi spiace, Macerata avrebbe vinto forse lo stesso, vista la sua forza e la sua qualità tecnica".
Passa il francese
Henno
, grande abbraccio tra i due mentre la gente di fede perugiana applaude giocatori e
Kovac
, al passo d’addio (allenerà l’Iran). C’è festa globale con i tifosi Lube danno sfogo alle proprie gioie per uno scudetto tanto desiderato e ancor più bello perché vinto contro un signor avversario. Tricolore numero tre per la Lube, terzo per il suo tecnico
Giuliani
, forse il vero grande artefice di questo trionfo. Ha gestito il suo team con grande determinazione, lo ha mandato sottorete per le partite più delicate della stagione alternando i suoi giocatori con intelligenza tattica e schierando una squadra forte anche caratterialmente. La dimostrazione ennesima sul finire del quarto set della sfida quattro con Perugia: in un palazzo bolgia, con Buti e compagni ad un passo dal tie break, Giuliani ha visto il suo gruppo compattare, giocare con lucidità e concretezza, aiutato da un pizzico di fortuna che non guasta. Poi, il coach neo campione d’Italia ha avuto ragione anche su un pronostico lanciato prima delle gare con Perugia: "
Sarà una questione di dettagli
" aveva detto. Tutto vero. Pochi palloni hanno fatto la differenza: lo hanno fatto per le difese di Henno, per i muri di
Stankovic
e
Podrascanin
, per attaccanti di banda che non hanno mai perso il bandolo della matassa. Alle corte, ha vinto un gruppo che ha mantenuto una promessa, quella fatta il giorno in cui il loro tecnico aveva dato le dimissioni dopo la sconfitta in semifinale di coppa Italia. I giocatori avevano chiesto al tecnico di restare e inseguire, insieme, uno scudetto che avrebbe avuto i merito di salvare una stagione sino a queste finali maledettamente deficitaria.
"Promessa mantenuta"
sorride
Baranowicz
. Parla mentre intorno è una festa, i tifosi di Perugia continuano ad applaudire i propri eroi mentre sul parquet la gente Lube scarica emozioni e tensione. Applausi.
Invece, lo impone la cronaca, c’è il il resoconto di un nuovo brutto episodio che si scontra con il tranquillo panorama di modo volley. Mentre all’interno del PalaEvangelisti (già stracolmo a due ore dal match) il pirotecnico presidente
Gino Sirci
divertiva e faceva divertire i suoi tanti tifosi; mentre il presidente
Magri
(Fipav) e
Mosna
(Lega) facevano gli onori di casa ad
Ary Graca
, numero uno della Fivb in una felice baraonda generale, fuori succedeva l’ennesimo episodio di intolleranza sportiva. Il pullman della Lube che stava raggiungendo il palasport, veniva accerchiato dai tifosi del calcio del Perugia, appena usciti dal ‘Curi’ logisticamente quasi attaccato al palasport. Danni notevoli al mezzo, bagagliaio rotto con un borsone dello staff tecnico portato via ma poi ritrovato dagli stessi carabinieri che avevano scortato il torpedone di Macerata sino sotto l’entrata dell’impianto umbro. La cronaca impone di raccontare episodi lontani anni luce dal reale pianeta volley, episodi figli di una mamma degli imbecilli sempre incinta. E, alla fine
stendiamo semplicemente un velo pietoso. L’ennesimo.
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