Macerata-Perugia, quanti incroci per Jack Sintini

di Adelio Pistelli

22/04/2014

Giacomo SintiniGiacomo Sintini
Giacomo Sintini
Quando volerà in Brasile per il Mondiale per Club, la finale scudetto tra Macerata e Perugia avrà già una sua fisonomia, a prescindere. "Ma prima, non mi perderò una virgola di una sfida tanto bella". Jack Sintini è sincero. Lo è sempre stato. Protagonista o meno, quando c'è il grande volley (non solo), eccolo lì in prima fila per continuare a capire, apprezzare e amare uno sport che gli scorre nelle vene. Poi, succede che sta per maturare una inedita finale tricolore dove, di fatto, nascono e si materializzano incroci, per Jack, ricchi e significativi. "Perugia torna a giocare partite che valgono lo scudetto e, come abitante di Perugia, marito di una perugina sono inevitabilmente circondato da tali e tante particolari e positive sensazioni che mi regalano adrenalina come se dovessi giocare ancora una finale". Già, ancora, perchè solo un anno fa Sintini, alla sua prima stagione da palleggiatore riconquistato, vinceva scudetto e premio del migliore giocatore nella quinta e decisiva gara contro Piacenza. Sì, riconquistato perchè quanto gli è successo, magari adesso e per fortuna è materiale conosciuto ai più. Però vale la pena ricordare che Jack ha sconfitto un tumore che gli aveva bloccato, di colpo, una notevolissima carriera. Ma lui, forte e coraggioso, con una buona dose di fortuna che non guasta e che ha sempre riconosciuto, prima ha sconfitto la malattia poi, gradualmente è tornato in palestra. "A Trento, la squadra con cui sono tornato a vivere, a giocare per i titoli più prestigiosi e, vincere, appunto, quella storica finale. Per me lo è di certo. Arrivata dopo nemmeno due anni dopo aver scoperto il tumore". Era metà maggio del 2013 scudetto con Trento, con il quale,anche dopio una ultima stagione bella a metà, giocherà da qui a poco il mondiale per club. Prima, però c'è un pò di Macerata - Perugia da seguire. "Sono felice anche per lo staff medico, per tutto il personale dell'ospedale di Perugia (Jack non perde occasione occasione per mensionarli, ndr) dove sono stato ricoverato e dove ho, piano piano, assaporato la gioia della mia vittoria più bella". Perugia, una città dove è nata sua moglie Alessia e che Sintini ha conosciuto durante l'avventura professionale con quel Perugia (distinguo inevitabile dall'attuale...) che nel 2005 giocò una finalissima contro la Sisley. "Ricordo la felicità di quei momenti - racconta - e credo di poter paragonare quel nostro team a quello che tutta la città sta vivendo in questo momento. Anche noi eravamo riusciti a ce,ntrare un traguardo forse, alla vigila della stagione, impensabile. Ma c'eravamo riusciti grazie all'ottimo gruppo e allo spirito di squadra che, oggi, rivedo nella formazione che va a caccia di un sogno, contro Macerata". Eccolo, un altro incrocio particolare per il romagnolo (di nascita) perugino di adozione ma, soprattutto giocatore e cittadino del mondo. Macerata, quello scudetto vinto nel 2006, con la maglia della Lube, insieme ad una... "Squadra incredibile, con campioni e amici veri. Non dimenticherò l'ultima e decisiva sfida a Pesaro, le emozioni, il calore e l'affetto che ci circondavano nell'immediata vigilia di un pomeriggio che avrebbe regalato il primo storico scudetto a Macerata". "Non tifero per nessuno, mi godrò questa finale - continua Sintini - con tutte le emozioni che mi legano a queste due società. Macerata, cuore sportivo stima e tanti ricordi; Perugia, i tanti amici che ho nello staff, quella particolare con Goran (Vujevic, ndr). Forse sto per dire qualcosa di retorico ma, davvero, credetemi: vinca il migliore, a conclusione di questo meraviglioso campionato".
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