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Macerata ride a metà: va alla bella ma potrebbe perdere Ormcen
Macerata ride a metà: va alla bella ma potrebbe perdere Ormcen
di Adelio Pistelli
15/04/2012
Igor Omrcen
Igor Omrcen
La rabbia di Albino Massaccesi, uno dei massimi dirigenti di Macerata copre urla di gioia e salti di felicità del clan Lube. Il team di Alberto Giuliani, stravolge il pronostico, rimanda a gara tre la sentenza delle seminali. Però la notizia forse più ghiotta, oltre al successo dei marchigiani, è lo stop che subirà il croato
Omrcen,
opposto Lube. Ammonito (perché) insieme a Wijsmans(perché?) potrebbe scattare una squalifica e avendo già pagato la penale per una precedente squalifica, mercoledì sfida tre potrebbe perdere uno dei grandi protagonisti. E attorno a tanta rabbia in molti, del felice clan Lube a chiedersi: perchè ad arbitrare una sfida tanto delicata c’era un arbitro (il primo) di Trento? E insieme (come secondo) chi aveva diretto la finale di Coppa Italia e che da allora non aveva più fischiato Macerata? Adesso le discussioni sono aperte come aperta di nuovo è la semifinale che ha eletto anche un grande migliore in campo: il centrale serbo Stankovic: 87% offenviso, 4 muri per 17 punti finali “Sono felice, non potevamo chiudere dopo quella brutta prima partita. Adesso, però, guai a fidarsi e pensiamo solo a quello che ci aspetta”. Parole veloci, tra abbracci e arrivederci di una squadra che ha gradualmente ritrovato concretezza e serenità. “Pazienza e tenacia le armi per vincere questo delicatissimo match” dicono in coro Savani e Travica diventati protagonisti eccellenti nel bel mezzo di una sfida piena zeppa di errori e incomprensioni.
PREVISIONI
. Sono le 19,41 di un a domenica bestiale: il quarto set di gara due di semifinale non è iniziato, Cuneo è avanti di due parziali a uno e dietro l’angolo fa capolino la terza consecutiva finale scudetto. Nikola Grbic, regista dei piemontesi, alza l’indice della mano destra verso i suoi compagni: “attenzione, adesso, è il set più pericoloso”.
Esperienza, classe, carisma, freddezza:
il serbo di Cuneo ha capito che è un pomeriggio delicato, a prescindere. E mette tutti sull’attenti. E’ una sfida particolare, quella gradualmente maturata all’interno dell’impianto piemontese. La Bre Banca ha sempre o quasi dato la sensazione di gestire il match verità (per due); ha vinto due set con tranquillità, ne ha perso uno sul filo di lana ma la sfida tra chi si conosce nei dettagli ha sempre regalato qualche dubbio su chi, definitivamente doveva urlare di gioia. Macerata ha sofferto e tanto per cercare di restare in partita; ha sofferto per una ricezione balbettante, per una mancanza di lucidità sottorete davanti al muro impietoso dei piemontesi. Ma sta lasciando il palcoscenico con la consapevolezza di aver agevolato chi sta viaggiando verso il suo terzo V-Day: Cuneo. Il team di casa, spinto, sospinto, accompagnato da cinquemila indiavolati tifosi ha sempre dato la sensazione di poter archiviare il match ma, spesso, Mastrangelo (maestoso a muro) e soci hanno accusato pause pericolose, mentre la cattiveria agonistica, la voglia si sopravvivere a qualcosa che appare scontato, tiene la Lube a livelli di guardia: per Cuneo. Per un team solo apparentemente tranquillo, solo apparentemente convinto delle sue potenzialità e le paure di Grbic diventano certezza: si decide al quinto.
CONCLUSIONI.
Tutto rimandato a mercoledì, dunque e adesso nessuno, proprio nessuno è in grado di anticipare ciò che accadrà mercoledì ad Osimo, Omrcen o non Omrcen. A proposito, Giuliani rischierà Starovic, mancino opposto che da mesi sta recuperando da un bruttissimo infortunio? Interrogativo di contorno ad un match che diventa splendidamente coinvolgente e che sarà seguito anche da un illustre parterre come era qui a Cuneo: da tecnici della nazionali, a procuratori e tanto ancora. Ma questa è davvero un’altra storia
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