Macerata: un trionfo contro i vecchi fantasmi

di Adelio Pistelli

14/03/2011

Macerata: un trionfo contro i vecchi fantasmi
Macerata? Presente. La formazione marchigiana chiude la settimana di trionfi Europei (dopo l’exploit di Treviso) centrando il successo nell’unica coppa che mancava alla bacheca Lube. Una vittoria cristallina perché figlia di situazioni particolari, che hanno assolutamente condizionato le due ore andata in scena al Ataturk Sports Halle di Smirne. Pallavolo di altri tempi ma non per le tante emozioni emerse durante l’andamento del match contro turchi a caccia di rivincite. Un ritorno al passato soprattutto per ciò che abbiano dovuto registrare nella seconda e decisiva sfida di Challenge Cup. Di punteggi, andamento del match, lo leggete a parte.
Macerata che alza la coppa dopo due ore di autentica battaglia mentale e tecnica. Palasport di Smirne trasformato in Arena; tifoseria senza freni; arbitraggio che definire puerile è semplicemente riduttivo. I cartellini sbandierati in faccia a Vermiglio e Berruto dopo situazioni favorevoli alla Lube e stravolti, appunto, da decisioni allucinanti, sono solo (si fa per dire) ‘contorno’ di un pomeriggio ai limite della follia collettiva. Palasport-arena con casse acustiche a palla; speaker che incita la tifoseria, che urla al microfono mentre Macerata va in battuta (uno dei tanti esempi) con il Supervisor, il tedesco Hartmut Giebels, incapace di prendere un qualsiasi decisione, anche la più piccola in un clima particolare, difficile, delicato. Per Macerata ovviamente. Staff, tecnico, giocatori, hanno spesso reagito polemizzando con lo stesso supervisore tedesco, senza ottenere una risposta. Pallavolo di altri tempi, guardando la sfida di Smirne e pensando alle ‘nostre’ che in anni ormai jurassici andavano all’Est sapendo di dover provare a vincere contro avversari e arbitri condizionati dall’ambiente. Amareggia stilare questo consuntivo nel giorno del grande trionfo, perché di grande si tratta, visto il modo come il successo Lube è maturato. E vista la sua sfortuna (l’infortunio nel terzo set a Omrcen) che avrebbe potuto minare definitivamente le risorse fisiche e mentali di Vermiglio e soci.
Amareggia dover ripercorrere un lontano passato con un presente che si sposa invece e purtroppo con situazioni che pensavamo ormai definitivamente dimenticate. Era facilmente prevedibile che la formazione marchigiana avrebbe potuto trovare un ambiente per così dire ‘caldo’. Ma quanto è accaduto all’interno del piccolissimo impianto turco (anche in questo caso: assurda la scelta logistica per una competizione di coppa Europa) dovrebbe aiutare a far riflettere chi vive e dirige nelle più famose ‘stanze dei bottoni’ dove, invece, sembrano guardare molto più all’immagine che alla crescita dello sport che sono chiamati a dirigere e far crescere. Alla fine, il trionfo Lube è ancor più bello come ricordava Vermiglio con coppa in mano e medaglia al collo (“E’ stato semplicemente meraviglioso vincere in questo ambiente tanto difficile”). Però, proprio perché Macerata ha vinto, è più facile entrare nei meandri della polemica contro chi continua ad essere sordo e, soprattutto incapace (ogni riferimento al tedesco Giebels non è casuale) davanti a situazioni che fanno solo male alla pallavolo.
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