Magnifica coppa, fascino magnetico

di Emanuele Zanini

23/01/2010

Magnifica coppa, fascino magnetico
Il fascino della Champions League è sempre esistito ma ora è in crescita esponenziale per tutti, società, giocatori, tecnici, ma non solo, continua ad aumentare e ad attrarre sempre più pubblico oltre che sponsor (vedi Trento con BetClic) e passaggi televisivi: SportItalia, Laola in streemeng Tv ed almeno un’emittente con diretta delle partite in tutti i paesi delle squadre partecipanti.
La “vecchia” Coppa dei campioni vinta nella prima edizione dal mitico Cska Mosca nel 1960, compie nel 2010 ben cinquantun anni.
Nelle prime venti edizioni fu egemonia del blocco dell’Europa dell’Est: Urss 8 volte, Romania 5, Cecoslovacchia 4, Bulgaria 1, Polonia 1, Germania dell’Est 1, finché arrivò il primo successo italiano con la Klippan Torino nel 1980 ad Ankara e successivamente, per due anni consecutivi, con il Santal Parma (nel 1984 e nel 1985).

In seguito, negli anni dal 1990 al 2000, ci è sfuggita solo una volta, nel 1991, sempre ad opera del Cska Mosca, che detiene il record di ben 13 vittorie, ma che ormai non la vince più da quasi 20 anni (l’ultima risale al 1991). Nel decennio di cui sopra la conquistarono 10 volte su undici le squadre italiane (Modena 4 volte, Ravenna 3, Treviso 3) e per nove anni consecutivi (record assoluto) la coppa rimase nel nostro paese. Questo portò erroneamente qualcuno a considerare la contesa un affare riservato ai migliori Club Italiani.

Ma il tempo passa e cambia tante cose e dal 2001 la vecchia Coppa Campioni non ha cambiato solo il nome, ma anche le gerarchie e le egemonie. Arrivarono gli anni difficili per la Nazionale Maschile che coincisero con gli anni difficili anche nella Coppa per Club più ambita.
Dal 2001 ad oggi solo tre volte le squadre italiane maschili hanno conquistato questo prestigioso trofeo.
Nel 2002 Macerata (prima volta), nel 2006 Treviso (quarta volta) e nel 2009 Trento (prima volta) che anche quest’anno è tra le favorite.

Ma il fatto nuovo, nell’ultimo decennio, è che la rosa dei paesi che hanno vinto la Coppa si è allargata, oltre alle formazioni russe e a quelle italiane, abbiamo visto primeggiare 2 volte quelle francesi (Paris Volley di Glenn Hoag nel 2001 e Tours di Roberto Serniotti nel 2005).
Nel 2007 si è registrata la straordinaria affermazione del Friedrichshafen del grande Stelian Moculescu (seconda storica affermazione tedesca dopo quella del 1964 ad opera del Sc Leipzig).

Quest’anno (edizione 2010) per tutti i club europei più ambiziosi l’assegnazione della European Champions League costituirà uno dei momenti più importanti della stagione.
Oltre alle italiane Trento e Macerata ci sono diverse squadre ben attrezzate per arrivare alla Final Four, si va dal Kazan di Ball-Stanley, alla Dinamo Mosca di Poltavsky-Yakovlev, all’Olimpiakos di Milinkovic (se verrà ripescata come miglior terza dei gironi di qualificazione), per non dimenticare squadre combattive ed esperte come il Friedrichshafen o il Panatinaikos Atene che può schierare il fortissimo opposto Agamez e Samica medaglia d’argento con la Francia agli Europei 2009.
Ma una menzione particolare a mio parere va fatta al Betchatow squadra costituita dall’ossatura della Nazionale Polacca recente vincitrice dell’ultimo Europeo (Kurek-Mozdzonek-Plinski-Backiewicz) con in più tutto il talento e l’esperienza di 2 giocatori come M. Falasca e Antiga, senza dimenticare i rientranti Wlazy e Winiarsky……. A tutto ciò occorre aggiungere il fatto che il Belchatow ha ottenuto l’organizzazione della Final Four acquisendo in tal modo anche l’ipotetico valore aggiunto di giocare davanti al proprio pubblico.
A tal proposito esprimo il mio disappunto per questo “vezzo” tutto pallavolistico di concedere il diritto alla qualificazione alla Final Four al Paese Organizzatore (vedi Champions League e World League), perché un conto è concedere un posto sui 12-16-24 disponibili come avviene per le Olimpiadi-Europei-Mondiali, un conto è garantire un posto nelle prime 4 ovvero ad un passo dalla zona medaglie.

Il tempo tutto cambia e tutto può migliorare, anche la formula della Champions, la competizione europea più prestigiosa, e questo vuol essere un umile suggerimento, dovrebbe avere una sede precedentemente stabilita ad inizio stagione e non offrire un posto in Final Four al Club organizzatore. Tutte le 4 formazioni dovrebbero arrivarci per meriti sportivi acquisiti sul campo. Nel calcio, per esempio, la finalissima si gioca in una sede stabilita ad inizio stagione e le finaliste si guadagnano tale diritto senza saltare nemmeno un turno di qualificazione.
Comunque, allo stato attuale delle cose, alcune di queste grandi squadre si incontreranno fra di loro nei turni che precederanno la Final Four e solamente 3 saranno i posti disponibili da poter conquistare sul campo.
Sarà un peccato veder uscire di scena alcuni grandissimi giocatori, ma i verdetti del campo sono inappellabili ed a volte inspiegabili.
Ne sa qualcosa Piacenza, vista la clamorosa eliminazione che lascia grande amarezza, era una delle favorite ai nastri di partenza. L’eliminazione con un turno di anticipo, lascia molto rammarico in tutti, un’occasione persa anche per gli sforzi societari nell’allestire una rosa competitiva ampia, per far fronte al doppio impegno.
Ora, comunque, avranno la possibilità di concentrarsi solo sul campionato tentando di bissare il successo della passata stagione e di virare verso la conquista della Coppa Cev.

Una cosa è certa la Champions League nei prossimi mesi continuerà a regalare fascino e prestigio ai Club e grandi emozioni (sofferenze e gioie) per tutti i giocatori che la vivranno da protagonisti e per tutti i tifosi che seguiranno con passione le partite. Alla fine come sempre accade, solo una avrà l’onore di sollevare al cielo il grande trofeo e come sempre, sarà una memorabile impresa sportiva.
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