Mastrangelo, pallavolista per caso, attore per scelta

di Lorenzo Dallari

25/02/2015

Lorenzo Dallari e Luigi MastrangeloLorenzo Dallari e Luigi Mastrangelo
Lorenzo Dallari e Luigi Mastrangelo
Gigi Mastrangelo è un fiume in piena nello studio di Sky Sport 24: parla davvero di tutto, anche se la pallavolo non la segue davvero più e non è aggiornato sull'attualità. "Bernardi cosa fa adesso? Kaziyski dove gioca?" alcune delle domande che fa in diretta mentre chiacchieriamo di tutto, tassativamente con il sorriso sulle labbra. "Sono arrivato secondo a 'Ballando con le stelle' con Lea T., un'esperienza a dir poco straordinaria: provavo per ore e ore un passo in camera, visto che non ero un gran ballerino. Ma ho imparato, con lo spirito dell'atleta. A me piace il mondo dello spettacolo e la pallavolo non mi manca, anche se ho giocato venti campionati in serie A". Con uno scudetto vinto con Cuneo nel 2010 battendo Trento nella finale di Bologna. Senza dimenticare ovviamente la nazionale, con la quale ha festeggiato due ori agli Europei di Berlino 2003 e di Roma 2005 e due in World League, nel 1999 a Mar del Plata e nel 2000 a Rotterdam. "Con la nazionale ho vissuto momenti fantastici, e il ricordo più bello è legato al podio dell'Olimpiade di Londra: abbiamo deciso di portare con noi la maglia del Bovo nascondendola sotto la tuta anche se non si poteva e siamo orgogliosi di averl a mostrata in mondovisione dopo aver ricevuto la medaglia di bronzo. Vigor era uno dei noi, e questo attestato di affetto glielo dovevamo". Una lunga carriera sottorete e il ruolo di icona, anche per i gay. "Ne sono rogoglioso, perchè loro hanno un gusto speciale. Però sono anche un sex-symbol, e questo mi riempie di orgoglio perchè piaccio a tutti e a tutte, insomma sono trasversale". E giù una bella risata! "Spero di fare l'attore in futuro, anche se sono un po' troppo alto e in generale gli attori sono piccoli: però penso di avere i numeri per sfondare. Spero si possa presentare a breve la mia grande occasione". Allora basta pallavolo? "Assolutamente sì. Potevo andare anche in Russia, al Belgorod che poi ha vinto la Champions, ma ho detto di no per una scelta di vita precisa. Non torno indietro, peraltro senza rinnegare nulla di quello che ho vissto". Una lunga carriera, con ben 363 presenze in azzurro, lo hanno anche fatto divetare un autentico mito nel suo paese natale. "A Mottola mi conoscono tutti: i pù famosi siamo io e Nicola Le Grottaglie, il calciatore: c'è anche la mia foto anche nell'ufficio del sindaco a fianco di qeulla del presidente della Repubblica Italiana, e ne vado orgoglioso". Grande Gigi, come te ne c'è nessuno... Sperando di vederti il prossimo anno all'Isola dei Famosi, l'altro tuo grande sogno.
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