Davide Mazzanti non è più l’allenatore della nazionale femminile: alla fine è andata come era nell’aria, e durante l’ultimo Consiglio Federale è stato sancito il divorzio tra la Federazione e il tecnico marchigiano che nei suoi sette anni di panchina azzurra ha regalato tante soddisfazioni alla nostra pallavolo.
LUNGO APPLAUSO. Come è andata lo ha raccontato Francesco Apostoli, consigliere federale di lungo corso, durante la cerimonia di premiazioni delle società lombarde al Centro Pavesi: il ct, o meglio l’ex ct dobbiamo dire adesso, ha fatto la sua relazione di fine estate al Consiglio Federale ammettendo che la gestione della squadra era diventata troppo complicata e che vista la situazione sarebbe stato meglio dirsi addio (o forse arrivederci, chissà… mai dire mai nella vita, soprattutto in quella degli allenatori). Alle sue parole ha fatto seguito un lungo applauso, decisamente meritato aggiungo io. Mazzanti dal 2017 ha conquistato l’oro all’Europeo 2021 e alla VNL 2022, l’argento al Mondiale 2018 e al Grand Prix 2017 nonché il bronzo all’Europeo 2019 e all’ultimo Mondiale 2022. E pur se dopo un’estate obiettivamente tutt’altro che esaltante, non si può certo cancellare tutto.
FUTURO AZZURRO. E adesso cosa accadrà? Il presidente federale Giuseppe Manfredi si è preso carico della scelta del nuovo ct e ha chiesto tempo fino a Natale. Il candidato numero uno è sempre Julio Velasco, rientrato nel settore femminile dopo tanto tempo con la mente rivolta anche alla nazionale rosa. Sempre durante la cena del Pavesi il presidente bustocco Giuseppe Pirola ha ammesso al mio microfono che se questo dovesse verificarsi non si opporrebbe in nessun modo. Il che significherebbe che Velasco terminerebbe il campionato con Busto Arsizio e poi si dedicherebbe full time alla nazionale, visto che la Fipav da anni come è noto non gradisce il doppio incarico. Grandi alternative per il momento non paiono esisterne (Guidetti è alla Serbia, Santarelli alla Turchia, Lavarini alla Polonia), a meno che non si pensi di tentare la carta Zoran Terzic (oggi in Russia) oppure di tornare all’antico richiamando Massimo Barbolini (a Scandicci). Quello che conta è comunque che l’Italia deve andare a Parigi 2024 staccando il biglietto per l’Olimpiade. Non è un’opzione, bensì un obbligo. Poi una volta arrivata nella capitale francese, con tutte le big in campo (questo mi pare scontato…) tutto sarà possibile. Anche vincere il tanto sospirato oro.
I TROFEI DI FEFE’. Questo stesso obiettivo deve centrarlo anche la nazionale maschile dopo aver fallito la qualificazione diretta al torneo brasiliano di Rio de Janerio: tutto dipenderà - come del resto per le azzurre - dalla posizione del ranking post fase intercontinentale della VNL 2024, con le cinque squadre selezionate tenendo conto delle formazioni provenienti da continenti senza qualificate e delle migliori classificate non ancora qualificate. Per fortuna non si tratta di una mission impossible… Intanto i ladri si sono intrufolati in casa di Fefè De Giorgi e gli hanno rubato i trofei e le medaglie della sua splendida carriera sottorete, strappandogli un pezzo di cuore. Visto che il valore è solo affettivo e non materiale (cosa pensano di farsene?) sarebbe opportuno che le restituissero al ct. Non importa come, l’importante è che queste memorabilia tornino a chi le ha conquistate e meritate. Anche perché non si tratta certo di oro puro…
SITTING EUROPEO. Una bellissima Italia ha conquistato a Caorle il titolo continentale di sitting volley superando in finale la Slovenia per 3-1 (25-17, 22-25, 25-16, 25-22) e laureandosi così per la prima volta nella sua storia campione d’Europa. Grazie a questo incredibile successo le azzurre hanno anche conquistato il pass per i Giochi Paralimpici di Parigi 2024. La nazionale guidata da Amauri Ribeiro ha chiuso il torneo imbattuta festeggiando la terza medaglia consecutiva dopo i due argenti di Budapest 2019 in Ungheria e di Kemer 2021 in Turchia. Al terzo posto l’Ucraina, capace di piegare 3-1 la Germania.
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Buona pallavolo a tutti!