Michele Forte, uno dei segreti della Unendo Yamamay

di Lorenzo Dallari

03/07/2014

Michele Forte e Lorenzo DallariMichele Forte e Lorenzo Dallari
Michele Forte e Lorenzo Dallari
"Sono davvero onorato di aver ottenuto la cittadinanza onoraria di Busto Arsizio insieme a Carlo Parisi, il nostro allenatore che incarna perfettamente lo spirito biancorosso della società". Michele Forte è il presidente della Unendo Yamamay dal 2001: non ama le luci dei riflettori, ma lavorare dietro le quinte. Proprio per questo è un piacere scambiare quattro chiacchiere con lui, capace n questi anni di dar vita a una società modello, studiata da molti. "Siamo un laboratorio in continua evoluzione, ci spiace sperimentare, anticipare i tempi: il tutto grazie a un gruppo di dirigenti davvero straordinario, in gran parte volontari innamorati della pallavolo. Esattamente come la mia famiglia, impegnata in questo sport da 30 anni". Un palasport bellissimo, declinato per lo sport di vertice e di base, per le scuole e per i più piccoli; una squadra in continua evoluzione, pronta a scoprire talenti in giro per il mondo; un pubblico a dir poco straordinario, sia dal punto di vista numerico che della passione. "Da noi la pallavolo è davvero importante, siamo riusciti a coinvolgere l'intero tessuto della città e dell'hinterland, abbiamo un palasport sempre vissuto ed entusiasta. Siamo davvero soddisfatti, anche se oggi fare sport di alto livello è sempre più complicato per i motivi che tutti conosciamo, in primis economici. Per fortuna noi possiamo contare su due sponsor importanti e incredibilmente coinvolti nella vita societaria, il che ci consente di programmare con una certa serentià. Ogni anno abbiamo qualcuno che non mantiene gli impegni, ma grazie alle basi che abbiamo creato nel tempo siamo comunque in grado di andare avanti lo stesso". Forte gestisce insieme al fratello Franco un avviatissimo e attrezzatissimo centro fisioterapico avviato dal padrre anni fa a Samarate, a pochissimi chilometri da Busto, e proprio qui la società ha preso vita poco più di un decennio fa. "Una scelta importante, che ci ha riempito di soddisfazione anche se il tempo che dedichiamo al volley è davvero tantissimo, strappandolo al lavoro e alla famiglia: però siamo consapevoli di aver dato vita a un progetto interessante, che di recente ci ha pure regalato la gioia del "triplete", con il trionfo in Coppa Italia e in Coppa Cev oltre che con la conquista di uno storico scudetto che ha riempito di orgoglio". Dopo aver rinnovato in gran parte la squadra, cosa si aspetta il presidente nella prossima stagione? "Quello che mi auguro è di essere ancora protagonisti in un campionato che si preannuncia interessante per il valore di 5-6 squadre: in Italia non abbiamo più la potenzialità economica per contrastatare paesi com la Turchia, l'Azerbaijan o la Russia, ma possiamo sempre contare su staff tecnici di altissimo livello che possono fare la differenza e sulla struttura di alcune società che possono attrarre le giocatrici: tra queste metto anche la nostra, molto attenta a ogni aspetto gestionale e sanitario. Sono soddisfatto di quello che abbiamo concretizzato in questi ultimi mesi, facendo anche uno sforzo per assicurarci la Djouf, ma il verdetto sarà come sempre il campo ad emetterlo". Prima della prossima stagione c'è però il Mondiale in Italia, dal 23 settembre al 12 ottobre. "Una grandissima opportunità per tutto il movimento: la nostra nazionale è decisamente competitiva e speriamo possa andare a medaglia. Un risulato positivo di certo ci garantirebbe un ulteriore implulso. E soprattutto in questo momento ne abbiamo davevro tantissimo bisogno. Io sono ottimista, nella speranza che l'Italia possa regalarci un sogno come ha già fatto a Berlino nel 2002".
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