Modena fa festa nel tempio del volley, il suo

di Adelio Pistelli

28/04/2011

L'esultanza di Bruninho e di ManiàL'esultanza di Bruninho e di Manià
L'esultanza di Bruninho e di Manià
Non è un caso se Modena è il tempio della pallavolo. Un esempio arriva in una sera senza pretese, una di quegli appuntamenti dove tutti, ma proprio tutti sanno, immaginano come andrà a finire. Semifinale scudetto, gara due contro Trento, quattro giorni dopo una delicatissima sfida a casa dei campioni del mondo finita come era nelle previsioni: facile facile per Kaziyski e compagnia.. A casa di una squadra costruita per vincere un ruolo che, del resto,il team di Stoytchev porta avanti con cronometrica puntualità. O quasi. La perfezione però non appartiene a questo mondo e, se qualcuno aveva ancora dei dubbi, da Modena è arrivata la conferma. Spettacolare, coinvolgente, meravigliosa serata all’interno di un palasport che negli anni e tanti ha saputo regalare spettacoli eccellenti e carichi di emozioni. Nel giorno del tutto scontato è successo l’esatto contrario: chi doveva comandare la serata è stato comandato, meglio umiliato. Lo squadrone di Trento sicuramente ha le potenzialità necessarie per rimettere ogni cosa al suo posto e mirare dritto al V-Day scudetto, uno degli obiettivi stagioni di Juantorena e soci. E però… Però questa autentica lezione tattica tecnica e psicologica lascerà comunque il segno, a prescindere, come avrebbe detto Totò in una delle sue più belle interpretazioni. E sì perché l’interpretazione della Bagnoli Daniele band è stata qualcosa di speciale proprio come lo era il grande artista napoletano. E, attenzione, è tutto vero. Vero il successone di Modena che rilancia in questa pazze semifinali; vero il rotondo ‘cappotto’ che Dennis e soci hanno infilato a spaventati e disorientati trentini; vero il 25-8 del terzo set, un parziale negativo, altra macchia nera nella serataccia dei campioni del mondo. Le colpe di un simile ribaltone? Tante, difficile fare una scelta visto il modo come Modena è stata sottorerete, vista la sua voglia di andare incontro ad una serata di gloria. Ha funzionato tutto, fondamentali tattici rispettati alla lettera poi le magie che maturano solo nel tempio del volley, appunto. Per i circa cinquemila competenti tifosi emiliani ci sono state le mani magiche del palleggiatore Bruno, poi il cuore di Casoli, le difese di Manià, la continuità di un team, per una sera senza sbavature. Poi lui, Dennis. Terzo set, va in battuta e infila sette, diconsi sette ace consecutive che mandano in tilt Trento e che fanno esplodere di gioia i tifosi di casa tutti vestiti di giallo, tutti armati di bandierine gialle, tutti in piedi a festeggiare qualcosa di meraviglioso perché assolutamente inimmaginabile, anche nella testa del più grande ottimista modenese. Adesso si riparte. Domenica Trento riapre le porte del suo palasport per gara tre. Era in programma ma nessuno avrebbe mai immaginato di dover resettare e guardare al di là della rete con ottica diversa l’impegno che verrà. Rivedrà Modena che sa di essere un team operaio e con i pronostici contro ma il team dio Bagnoll Daniele ha vinto, intanto, una grande scommessa che il tecnico mantovano aveva segretamente (scommettiamo?) portato avanti con Bruno da Re: riportare Trento nel Tempio del volley. Scommessa vinta e credeteci, chi l’ha persa era più felice di chi l’aveva vinta
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