Mondiali maschili 2018: la Polonia è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva, argento al Brasile, bronzo agli Usa

30/09/2018

Mondiali maschili 2018: la Polonia è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva, argento al Brasile, bronzo agli Usa
Mondiali 2018: la Polonia è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva
Dopo il successo di quattro anni fa ottenuto tra le mura amiche, la Polonia ha conquistato il secondo titolo consecutivo (il terzo della propria storia), superando per 3-0 (28-26, 25-20, 25-23) il Brasile in quella che è ormai divenuta una “classica” della pallavolo Mondiale. Il risultato di questa sera premia una nazionale che ha saputo consolidarsi negli ultimi quattro anni, conservando cinque dodicesimi della formazione che conquistò il titolo nella scorsa edizione e migliorandosi inserendo giocatori determinanti come Szalpuk e Kurec, Best Scorer di questa finale con 24 punti messi a segno. La restante parte del sestetto titolare, infatti, si era già laureata campione del Mondo nel 2014, con il quinto già medagliato Konarsky subentrato a metà del primo parziale. Cronaca - Come da pronostico, nel primo set l’equilibrio ha regnato a lungo. Nella seconda metà del parziale la Polonia ha provato l’allungo sul 21-17, ma il Brasile ha prontamente colmato il distacco portando il set ai vantaggi. Qui la formazione biancorossa è riuscita a prevalere (28-26), ottenendo un risultato che si è rivelato determinante soprattutto sotto il punto di vista psicologico. Nel secondo parziale, complice forse il coraggio acquisito dopo il risultato del set precedente, la Polonia è riuscita ad avere il pallino del gioco costantemente nelle proprie mani (16-13). Dopo la prima metà, poi, gli uomini di Heynen hanno trovato l’allungo decisivo sul 22-17, che gli ha permesso di chiudere il secondo set e di indirizzare la partita in una precisa direzione (25-20). Da quel momento in avanti la Polonia sembrava giocare sulle ali dell’entusiasmo, spinta anche dai numerosi tifosi biancorossi giunti a Torino per le Finali. Dopo un set condotto dall’inizio alla fine e due match point annullati dal Brasile, Kurec e compagni hanno trovato il definitivo 25-23, portandosi a casa la vittoria finale.
POLONIA-BRASILE 3-0 (28-26, 25-20, 25-23)
POLONIA: Drzyga 3, Kubiak 12, Nowakowski 3, Kurek 24, Szalpuk 10, Bieniek 2. Zatorski (L), Kochanowski 3, Lomacz, Konarski, Wojtaszek (L). N.e. Schulz, Sliwka, Kwolek. All. Heynen.
BRASILE: Mauricio Souza 1, Bruno 1, Douglas 11, Lucas 6, Wallace 14, Lipe 6, Thales (L), Maique (L), William, Evandro 7, Isac 3, Eder, Lucas Loh. N.e. Kadu. All. Dal Zotto.
Arbitri: Pasquali (Ita) e Casamiquiela (Arg).
Spettatori: 12011. Incasso 486137 euro. Durata set: 35, 29, 33.

Polonia-Brasile 3-0, le voci dei protagonisti
Dopo il successo ottenuto dalla Polonia nella finale della rassegna iridata contro il Brasile 3-0 (28-26, 25-20, 25-23), ecco le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti:
KUREK – “E’ stata una vittoria di gruppo, gli individui in uno sport di squadra non contano se non si forma un’alchimia perfetta, ed è proprio quello che è successo in questo Mondiale. Personalmente non pensavo al riscatto dopo la mancata convocazione del 2014, mi sono sempre concentrato sulla squadra. Se ragioni individualmente hai già perso in partenza. Per quanto riguarda il pubblico, poi, sono rimasto davvero colpito, sia dai nostri tifosi che come al solito ci hanno seguito in moltissimi, sia quelli del pubblico di Torino, che hanno creato un’atmosfera straordinaria.”
DAL ZOTTO – “Credo che alla fine la Polonia abbia meritato, sono stati impeccabili in ogni fondamentale. Noi abbiamo provato a metterli in difficoltà in diverse occasioni, cercando di sfruttare al meglio la battuta. Ogni volta che riuscivamo a creargli qualche problema, veniva Kurek ad attaccare palla alta e ci metteva di nuovo in difficoltà. Devo dire però che sono molto soddisfatto del percorso della mia squadra, perché sono sicuro che ogni giocatore abbia dato il massimo fino alla fine.”
HEYNEN -  "Il nostro segreto? Ci siamo concentrati sul gioco: abbiamo continuato a giocare sempre meglio mano a mano che la pressione saliva, e lo abbiamo fatto da squadra. Altri allenatori hanno portato alla Final Six grandi giocatori: io avevo una grande squadra. Un ringraziamento speciale va anche al nostro staff: non saremmo qui, senza di loro."

Premi individuali
Miglior schiacciatore: Michal Kubiak – Polonia
Miglior schiacciatore: Douglas Souza – Brasile
Miglior centrale: Lucas Saatkamp - Brasile
Miglior centrale: Piotr Nowakowski – Polonia
Miglior libero: Pawel Zatorski – Polonia
Miglior palleggiatore: Micah Christenson - USA
Miglior opposto: Matthew Anderson – USA
MVP: Bartosz Kurek – Polonia

Mondiali 2018: gli Stati Uniti conquistano la medaglia di bronzo
Dopo 24 anni dall’ultima volta (Atene 1994), gli Stati Uniti tornano sul podio in una rassegna iridata. Un risultato arrivato al termine di una gara appassionante e combattuta, vinta per 3-1 (23-25 25-17 32-30 25-19), dopo ben 2 ore un quarto di gioco. I nordamericani, guidati da un Anderson praticamente perfetto (29 punti), hanno mostrato complessivamente una pallavolo più efficace rispetto a quella della Serbia, sia quando si è trattato di gestire il risultato (secondo e quarto set) sia quando bisognava rimanere lucidi e compatti, come nel terzo set, meritandosi di fatto il traguardo ottenuto. Come spesso accade in una finale, in avvio nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il sopravvento, con una sostanziale parità sia nel punteggio sia nei fondamentali. Il lungo botta e risposta si è chiuso in favore del sestetto di Grbic che ha trovato nei 7 punti messi a segno da Atanasijevic (tra cui l’ultimo) l’arma per farlo suo di misura (25-23). Diverso l’andamento del secondo set, con Anderson e compagni che hanno subito preso il largo. Già nella prima metà del parziale, infatti, gli Usa accumulano un buon margine sul (13-7), non lasciando spazio alla voglia di recuperare della Serbia, che si è dovuta arrendere 25-17. Decisamente divertente e spettacolare l’andamento del terzo set, che probabilmente ha indirizzato il risultato finale. Gli Stati Uniti con Anderson ancora in grande evidenza, si sono portate subito avanti nel punteggio, ma poi hanno subito la rimonta serba, guidata da un ottimo Luburic entrato in campo con sicurezza e personalità, ma non sufficiente ad evitare il 32-30 che ha in pratica dato slancio alla squadra di Speraw verso la medaglia. Nel quarto set la Serbia è calata, probabilmente l’intenso Mondiale ha prosciugato le sue energie nervose e il traguardo del podio lo ha tagliato la squadra nordamericana.
STATI UNITI-SERBIA 3-1 (23-25, 25-17, 32-30, 25-19)
STATI UNITI: Sander 9, Smith 11, Anderson 29, Russell 16, Holt 14, Christenson 5. Shoji E. (L), McDonnell, Langlois 1. N.e. Jendryk, Shoji K., Patch, Averill, Watten (L). All. Speraw.
SERBIA: Ivovic 11, Lisinac 5, Atanasijevic 7, Kovacevic 2, Podrascanin 8, Jovovic , Rosic (L), Majstarovic (L), Katic, Petric 10, Krsmanovic, Luburic 12, Kostic. N.e. Okalic. All. Grbic.
ARBITRI: Wojciech (Pol) e Pasquali (Ita).
Spettatori : 12011. Durata set: 30, 27, 40, 29.
Le parole dei protagonisti: 
ATANASIJEVIC: “Devo dire che oggi non sono triste tanto come lo ero ieri, anche perché all’inizio pensavo che potevamo avere più possibilità di battere il Brasile che la Serbia. La delusione c’è ma ora vado avanti, tra pochissimi giorni mi aspetta la Supercoppa e sono contento di tornare a Perugia, dove troverò una squadra parzialmente nuova, con l’inserimento di giocatori come Lanza e Leòn. L’immagine che mi rimarrà di questo Mondiale sarà il pubblico, che è stato davvero eccezionale.”
CHRISTENSON: “E’ sempre molto difficile tornare in campo il giorno dopo di una sconfitta dolorosa come quella di ieri, ma è stata una grande prova di carattere. Complessivamente mi sento molto orgoglioso del nostro percorso, reso possibile dal grande lavoro svolto dallo staff e dalla Federazione in generale. Mi sento infine di dover ringraziare il pubblico di Torino, che è stato incredibile, oltre che molto numeroso”
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