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Muro di Berlino
Muro di Berlino
di Luciano Pedullà
15/09/2013
La Russia ha conquistato la medaglia d'oro agli Europei femminili 2013
La Russia ha conquistato la medaglia d'oro agli Europei femminili 2013
Russia Campione d’Europa
, le gerarchie riprendono forma! Era dal 2001 che non succedeva quando per la terza volta consecutiva la squadra russa vinse e lo fece battendo in finale l’italiana che stava per aprire un ciclo vincente. La Russia l’ha fatto con i fondamentali che per tanti anni hanno reso importanti i risultati di questa nazionale: battuta e muro, gestiti in maniera impressionante. In ventuno set, derivanti da sei partite la squadra di
Yuriy Marichev
ha fermato a rete l’avversario ottantotto volte guadagnando in questo modo quasi un quinto dei suoi punti guadagnati. La sola
Morozova
, incredibilmente ignorata nei premi individuali, ha realizzato la bellezza di ventotto punti; se volessimo fare un raffronto con il Campionato Italiano della scorsa stagione, affiancherebbe nel rendimento finale in questo fondamentale la allora bustocca
Kozuch
che li guadagnò dopo diciotto partite e sessantasette set, più del doppio! Impressionante il cammino di questa formazione che ha lasciato per strada solo tre set alle avversarie, uno con la Germania, stendendo al tappeto tutte le squadre che si paravano pomposamente davanti a quella che credevano una nobile decaduta. Eppure dalla scorsa stagione il bravo allenatore russo, nominato solamente a Gennaio alla guida della sua nazionale dopo la tragedia successa al suo predecessore, ha confermato solamente quattro giocatrici rispetto alla squadra che aveva affrontato l’Olimpiade di Londra e uscita sconfitta al quinto set dal Brasile ai quarti di finale solo 21 a 19, sfiorando l’impresa contro le future campionesse d’Olimpia. Una sconfitta che aveva convinto
Gamova, Artamonova Estes e Shashkova
di dire addio alla maglia della nazionale e che sembrava ne potesse determinare, per questa formazione, uno altrettanto dagli alti lidi del panorama internazionale. Solamente
Goncharova
(sposata in
Obmochaeva
) e
Kryuchova
, il Libero utilizzato in questo europeo solo per la fase ricezione, sono state confermate in campo rispetto alla squadra di una stagione fa compiendo una rivoluzione che ha riportato alle luci della ribalta
Kosheleva
, giustamente premiata come
MVP
alla fine della manifestazione, e
Pasynkova
che le ultime volte che era stata vista protagonista in campo europeo battagliava nel Campionato Europeo Juniores contro
Ortolani
senza mai essere riuscita a batterla. Nel suo cammino la Russia ha dovuto fare a meno della propria regista titolare
Matienko
, altra reduce dalle Olimpiadi, rispolverando
Pankova
, figlia dell’allenatore
Pankov
e di
Nikulina
grande protagonista alle Olimpiadi di Seul. Alle spalle di questa indomita squadra si è classificata la
Germania allenata da Giovanni Guidetti
che avrebbe meritato miglior risultato ma che ha dovuto chinarsi in finale allo strapotere delle avversarie: l’oro lo vince una sola squadra. Terzo il
Belgio
, rivelazione che sorpresa non è per chi segue con attenzione la pallavolo europea e mondiale. Una nazione che negli ultimi anni ha lavorato alacremente cogliendo ottimi risultati giovanili, quando nel
2009
si laureò
Campione d’Europa Cadette
e che di quella squadra
Heyrman
e
Van Hecke
sono degne rappresentanti, ma che in questa stagione aveva già dato segnali importanti all’European League sconfiggendo due volte su cinque gare la Germania, portandola per tre gare a giocarsi il quinto set, con il quale la squadra diretta da Guidetti aveva vinto la finale proprio contro la formazione guidata da
Vande Broek
. Il Belgio è la formazione nei confronti della quale ancora apriamo recriminazioni per il risultato dell’Italia solo sesta alla fine della rassegna continentale. Adesso c’è da pensare al Mondiale U23 e successivamente a quello che nel 2014 si disputerà in Italia per il quale si dovrà cambiare qualcosa rispetto alla stagione che sta terminando, ma anche relativamente al programma di sviluppo della pallavolo Italiana prima che possa diventare involutivo. Esistono ottime giocatrici, bravissimi tecnici buone possibilità di allenamento, ora servono programmi che consentano a loro di progredire attraverso il proprio indiscusso lavoro, quello che ha già dato grandi risultati alla pallavolo nazionale che nel 2002 a Berlino riuscì ad abbattere il muro di Russia e Stati Uniti.
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