Nati per vincere

di Luciano Pedullà

17/10/2011

Le giocatrici dell'Asystel NovaraLe giocatrici dell'Asystel Novara
Le giocatrici dell'Asystel Novara
Finalmente si è giocato su tutti i campi e i risultati hanno già iniziato a definire il valore di questo campionato. Sabato sera negli anticipi, televisivi e non, vittoria di Modena e Novara e, per quest’ultima, grazie ad una splendida prova di Natalia Viganò autrice di 19 punti nominata a fine gara MVP della partita. Natalia, Nati, per gli amici, ha ricostruito la sua capacità di gioco, il suo spirito ed anche il fisico, dopo la maternità dello scorso anno, lavorando duramente in palestra: tre ore di palla tutti i giorni, allenamento con i sovraccarichi tre volte ogni settimana. Il suo scopo era quello di ritornare a calcare i campi di pallavolo, non importa quali, anche se credeva in se come giocatrice di serie A1. Otto mesi di lavoro senza vedere i campi di gioco per raggiungere il suo obiettivo, priva della certezza che ancora qualcuno le avrebbe dato la fiducia che meritava. La stessa che lei aveva nella sua persona, insieme all’umiltà di confrontarsi e allenarsi con ragazze di 14-15 anni partecipanti ai campionati giovanili, tutto questo per l’intera stagione, con serietà, costanza, abnegazione e, soprattutto, dando con il suo impegno un esempio importante alle quelle ragazze che si allenavano con lei, partecipi in palestra con la professionalità che contraddistingue le grandi giocatrici. Poi è arrivata la chiamata dell’Asystel, il ritorno a casa in quella squadra che era stata già sua tante volte, con la quale dalla A2 era arrivata alla finale scudetto. Natalia è una ragazze come tante, talento capriccioso da giovane, fu premiata dalla campionessa Mireya Luis, dopo la vittoria di un Campionato Italiano giovanile, per la supremazia in campo rispetto alle titolate avversarie. Quell’anno giocava nell’Omegna, con la migliore amica, la sua compagna di classe Eleonora Lo Bianco. Ha fatto fatica a emergere e il suo rapporto con la pallavolo professionistica e con la Nazionale non gli ha dato sufficientemente tutto quello che meritava, ma adesso ha ancora tempo per riprendersi quello che non ha mai raggiunto. Cosa che ha già fatto Nataŝa Osmokrovic, per la seconda volta Campionessa del Mondo a Doha, con due squadre differenti, l’anno scorso con il Fenerbahce di Istanbul, quest’anno con il Rabita Baku. Nati, per gli amici, ha raggiunto la maturità agonistica, ovvero la massima espressione del suo talento, tre anni fa a Novara meritandosi l’appellativo, datole da un certo Zé Roberto, di “la donna volante”. Nel Campionato Mondiale per club, oltre al titolo con il proprio squadra, ha ottenuto anche quello per la migliore ricezione, attaccante e scorer, nonché la nomination di MVP della manifestazione. Non è solo il nome che associa queste due grandi giocatrici, che in passato hanno vestito insieme la maglia di Novara: è l’atteggiamento con il quale in ogni allenamento si preparano e partecipano al lavoro proposto dal tecnico. E’ un piacere lavorare con loro, una soddisfazione che almeno una volta nella propria carriera un allenatore dovrebbe avere la possibilità di apprezzare. Le accomuna il fatto di essere ritornate più forti di prima, dopo avere dato alla luce uno splendido bambino, segno che maternità e pallavolo possono convivere sullo stesso percorso. Il campionato ha regalato poche altre emozioni: le vittorie di Busto, Bergamo, Villa Cortese, Urbino e Modena che si confermano in testa al campionato, in attesa di gare più impegnative e dell’inizio degli scontri diretti. A Modena grande prova di Simona Rinieri (72% in attacco) e a Piacenza Caterina Bosetti ha fatto vedere i sorci verdi alle avversarie. Due generazioni di Italiane a confronto, due campionesse del Mondo che vogliono lottare verso lo stesso traguardo.
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