Nel nome del padre

di Luciano Pedullà

27/12/2011

L'esultanza di Busto Arsizio campione d'invernoL'esultanza di Busto Arsizio campione d'inverno
L'esultanza di Busto Arsizio campione d'inverno
Il 2012 si avvicina lasciando dietro a se tante sorprese e novità. Un campionato, quello femminile che in pochi mesi ha rivoluzionato i valori che nelle annate precedenti avevano rappresentato la pallavolo rosa. Ora a comandare è Busto Arsizio, una formazione giovane ma al tempo stesso concreta, costruita con piccole mosse da parte della dirigenza varesina. Confermando Havelkova, forse una delle giocatrici che può fare la differenza in campionato, ha già raggiunto un obiettivo importante aiutando a definire la fisionomia della squadra grazie all’innesto della “diagonale” Lloyd – Leonardi a registrare il rapporto palleggio e ricezione. Lunedì Busto ha aggiunto la decima vittoria superando a pieni voti l’esame Bergamo, squadra sembrata in grande recupero dopo le poco fortunate ultime prove. Così la squadra di Parisi proverà a uguagliare quanto fatto alcune stagioni fa da Novara con un girone di andata illibato, ma per riuscirci dovrà sconfiggere, a Castellanza, Villa Cortese in un derby che si annuncia molto interessante oltre che combattuto. Una gara che l’anno scorso era finita 3 a 2 decretando una netta vittoria del pubblico accorso numerosissimo sugli spalti e capace di incitare chi gli uni o gli altri, ma sempre i colori della propria squadra. Questa è la vera invidia e vittoria che la pallavolo si porta dietro ad ogni gara e che qualifica uno sport pulito anche a dispetto di traversie economiche che stanno ledendo l’immagine di questa disciplina. Ne sa qualcosa la gente di Conegliano che il 26 scorso, ignorando la giornata di festa, è accorsa alla Zoppas Arena per applaudire le proprie beniamine, sperando di non doverlo fare per l’ultima volta. E le pantere hanno ripagato questo affetto con una vittoria, che auspicano propiziatoria per risolvere la crisi pecuniaria che ha colpito questo ambiente. Sarebbe veramente un peccato se dovesse succedere: in conferenza stampa un folto pubblico ha tributato un lungo e incessante applauso alle giocatrici locali che avevano sfoderato una prestazione tutta cuore riuscendo a battere Pesaro, una delle formazioni apparse maggiormente in crescente nella condizione agonistica. Per le marchigiane non è bastato, questa volta, quanto avevano messo in campo nell’ultimo periodo, contro una squadra che ha fatto di tutto per dimostrare che la pallavolo in veneto merita maggiore attenzione e gratitudine. La penultima giornata ha dato qualche responso, amaro per la stessa Pesaro che ora è fuori dalla Coppa Italia e dovrà nuovamente rimboccarsi le maniche se vorrà rimanere in una condizione più vicina al proprio blasone. Ne avrà l’occasione già da giovedì ma dovrà avere maggiore attenzione contro Chieri che esce rinfrancato e vittorioso dalla gara interna con Pavia, ma che ancora non riesce ad avere l’opportunità di giocare stabilmente con la squadra che a inizio stagione sembrava essere nei pensieri di tecnico e dirigenza. Novara lancia il suo secondo segnale contro Parma, facendo ancora a meno dell’infortunata Veljkovic e di Barcellini ma ritrovando una positiva prova di Bechis e con essa la possibilità di contare su una rosa intercambiabile che potrebbe dare sempre grossa linfa al lavoro meticoloso del tecnico Caprara. Infine positiva la prestazione di Piacenza, con Urbino, che recuperando due set in trasferta e guadagnando un importante punto in classifica si candida per un posto nelle eliminazioni dirette per la Final Four di Coppa Italia a Modena. Torneo al quale si è già qualificata la formazione giallo blu del presidente Astarita, squadra da rivedere dopo la sconfitta patita con Villa Cortese; allo stesso mi sembra da rivedere anche la formula del torneo che quest’anno prevede la qualificazione diretta, per le gare che assegneranno il trofeo, alla società organizzatrice situazione che già negli anni passati era prevista dalla Cev per la Champions, modificata quest’anno dalla commissione europea, perché la regola sembrava quantomeno scriteriata se non illegittima. Con l’ultima di andata del torneo femminile si conclude un anno che ha portato vittorie ed amarezze e a me soprattutto il ricordo della persona che mi ha forgiato, insieme a mia madre, nello spirito e nei sentimenti, che adesso contraddistinguono il mio modo di essere e lavorare. Grazie di tutto papà Dino vivrai sempre nei miei pensieri!
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