Nuovo corso e nuovo entusiasmo in terra umbra

di Emanuele Zanini

13/01/2011

Emanuele Zanini  Emanuele Zanini
Emanuele Zanini
Al termine del girone di andata del campionato di A1 l’RPA LuigiBacchi.it San Giustino ha concluso al settimo posto, con 16 punti di vantaggio sulla penultima e centrando la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia (7° in classifica).
Alla vigilia del torneo questa squadra era poco accreditata (eufemismo) dalla stampa e dagli addetti ai lavori, ora senza dubbio possiamo comunque definire sorprendente e straordinario il risultato ottenuto, soprattutto per le condizioni di partenza di un progetto totalmente nuovo, che ha avuto origine pochi mesi fa, con un radicale cambiamento societario, tecnico e logistico. Io ed il Direttore Sportivo Andrea Sartoretti abbiamo abbracciato con entusiasmo questa “scommessa” fatta dal Presidente Sciurpa e dai suoi soci: trasferire tutta l’attività in una cittadina a 70 Km dal capoluogo, è stata una scelta "coraggiosa", che ha comportato non pochi problemi organizzativi nella prima fase del progetto. Va però riconosciuto alla Società di averci concesso “carta bianca” ed un ampio potere decisionale e gestionale sia al sottoscritto che ad Andrea nell’allestimento della squadra, con il “solo” vincolo di una riduzione (50% circa) del budget per completare il risanamento finanziario.
L’obiettivo primario era quello di ricercare giovani giocatori, poco conosciuti ma con notevoli qualità tecniche ed umane, o atleti più esperti ma con grandi motivazioni e qualità morali( Bartoletti per es., poco utilizzato ma molto importante nel contesto del Gruppo). Il roster, allestito con 12 giocatori nuovi su 13, molti debuttanti in A1 e pochi giocatori avvezzi alla categoria costituiva un cocktail innovativo e molto variegato. I due palleggiatori, che si alternano molto spesso, giovanissimi di 24 e 21 anni, calcano per la prima volta il palcoscenico del massimo campionato. L’opposto brasiliano Dias e lo schiacciatore tedesco Schwarz avevano disputato un solo campionato di A2 tre anni fa. Il libero Giovi, lo schiacciatore Nikic oltre al serbo Maric provenivano rispettivamente da Latina e Forlì, 2 squadre che,l’anno scorso, hanno lottato fino all’ultima giornata per raggiungere la salvezza, mentre Cester, centrale italiano di soli 22 anni, era retrocesso con Loreto, rivestendo il ruolo di 3° centrale. Finazzi, dopo lunga e onorata carriera in A2, si trovava a debuttare in A1 a 34 anni…. Questo era il quadro iniziale, anche se mi preme sottolineare che, pur con molta attenzione al bilancio, questa squadra non è stata allestita con giocatori senza mercato, ma ricercando atleti con le caratteristiche consone al nostro progetto. Il mio incarico di tecnico della Nazionale Maschile Seniores della Slovacchia mi ha indubbiamente consentito di conoscere i giocatori stranieri meno noti, cosa che per altro ho sempre fatto, visto che mi piace anche osservare in video o dal vivo manifestazioni come gli Europei o i Mondiali Juniores (per inciso, in questo modo seguivo da diversi anni i vari V.De Dries, Schwarz , Steuerwald e Zhukosky).
Con questo gruppo cosi’ giovane e rinnovato, il primo obiettivo, al di là dei calcoli di classifica, era dunque quello di costruire in maniera graduale un’IDENTITA’ di gioco e PERSONALITA’ nel modo di stare in campo. Se poi questo ci avesse permesso di conquistare subito dei punti, senza però avere l’assillo del risultato nelle prime gare, sarebbe stato un primo traguardo. In effetti, dopo il calendario “terribile “ di regular season (nelle prime tre gare, con le big Cuneo, Trento e Macerata di cui 2 erano in trasferta…..), nonostante l’ultimo posto e lo “0” in classifica, è comunque maturata in noi la convinzione di poter competere nel Campionato A1. Sono così arrivati i primi punti, i primi riconoscimenti, un gioco “di squadra” sempre più convincente e continuo, frutto di un costante e globale progresso di tutti gli atleti.
Ai giocatori bisogna riconoscere, che con grande umiltà, disponibilità e spirito di sacrificio hanno seguito le indicazioni e le direttive impartite dal sottoscritto e da Marco Fenoglio (2° all. e Prep. Atletico).
Tutti (e sottolineo tutti, anche i meno giovani) hanno mostrato una continua ed evidente crescita sul piano atletico, tecnico e mentale, tre prerogative che non possono essere disgiunte in un contesto di alto livello.
Per molti giocatori, oltre al miglioramento fisico e tecnico, è stato determinante lavorare sul piano psicologico, in termini di motivazione e di consapevolezza dei propri mezzi.
La scelta Societaria di “cambiare casa” ci ha permesso di avere le condizioni ideali per sviluppare e far crescere il nostro progetto. Superate le ovvie difficoltà iniziali, la gestione diretta del Palazzetto ci ha permesso di lavorare con una dettagliata pianificazione, con la possibilità di impostare oltre al gioco di squadra anche programmi di lavoro differenziato e personalizzato.
E’ vero che qui tutto ha dimensioni ridotte rispetto a Perugia, ma è innegabile che il pubblico ha premiato i nostri sforzi ed il nostro impegno, riempiendo in maniera sempre più assidua l’impianto di gioco e soprattutto dimostrando in modo sempre più convinto il proprio attaccamento alla squadra: vedere un centinaio di tifosi seguire la squadra in trasferta a Latina è stata un’enorme soddisfazione per tutti.
L’entusiasmo, com’è noto, è sempre CONTAGIOSO, e la stessa Società sta trovando nuovi stimoli e nuova forza da questa intensa partecipazione popolare.
Tante sono le considerazioni che potrei esternare in questo momento, tante sono le persone che con passione e competenza ci seguono, ma un ringraziamento particolare lo voglio esternare a quelle persone che quotidianamente mi offrono la loro preziosa collaborazione : Il D.S. Andrea Sartoretti, tutto il mio staff tecnico, lo staff medico al completo, coordinato con grande diponibilità e competenza dal Dott. Michele Cacioni.
E’ merito di tutti se ora ci stiamo godendo questo bel momento, questa straordinaria qualificazione tra le prime 8 di Coppa Italia ed il grande entusiasmo che ne deriva. E’però altrettanto certo che non possiamo affermare di aver raggiunto, per ora, tutti i nostri obiettivi, poichè la salvezza è ancora lontana, i 16 punti di vantaggio non costituiscono una matematica certezza e noi la celebreremo solo quando effettivamente sarà raggiunta, permettendoci poi di pianificare il futuro.
La seconda parte della stagione, la più difficile, dovrà servire proprio a questo, a dare continuità ai risultati ma soprattutto a consolidare la nostra filosofia di lavoro ed a cementare ulteriormente gli aspetti positivi del nostro gioco. La nostra autentica grande vittoria sarà quella di impegnarci tutti, me compreso, alla continua ricerca del miglioramento e della crescita dell’individuo e del collettivo. Ogni giorno, ogni allenamento, ogni gara dovranno essere considerati importanti per rendere sempre stimolante e produttivo il nostro futuro. Una sfida quotidiana per tutti, perché nello sport come nella vita, il presente è già passato ed il futuro è il presente, non conta più nulla quello che hai fatto, ma quello che farai……. LOTTARE per vincere ancora, sempre!
Emanuele Zanini
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