Un concentrato incredibile di emozioni, una gioia immensa mixata alla soddisfazione, all’intensità emotiva e alla consapevolezza di aver realizzato un evento che ha stupito per la sua qualità trasmettendo un’infinità di messaggi positivi, parlando di calcio con leggerezza ma pure con competenza, con il sorriso ma pure esprimendo tanti concetti importanti. La prima edizione del Festival della Serie A che ho avuto il privilegio di organizzare nelle vesti di direttore è andato ben oltre ogni ottimistica previsione della vigilia, e ai saluti conclusivi della bellissima kermesse andata in scena a Parma, quando sono stato invitato ad andare al centro del palco ed è partito spontaneo un lunghissimo applauso che mi ha travolto, sono scoppiato a piangere come un bambino. Ho vissuto nella mia vita tanti momenti coinvolgenti, come quello indimenticabile della finale della World League del 1991 quando tutto il Forum di Assago ha inaspettatamente intonato il mio nome dopo la vittoria dell’Italia, ma stavolta le lacrime sono sgorgate in maniera spontanea e inarrestabile, regalandomi il momento più intenso e significativo della mia ormai lunghissima carriera professionale.
Sono stati tre giorni meravigliosi, in cui tutto ha fortunatamente funzionato alla perfezione: abbiamo dato vita a ben 32 panel in cui sono stati affrontati argomenti di grande attualità come l’impiantistica sportiva, l’antipirateria, la comunicazione social e la tecnologia applicata allo sport, tanto per citarne alcuni; sono stati applauditi personaggi che sono icone del calcio, cui è stato riservato il giusto tributo come Arrigo Sacchi, Fabio Capello, Claudio Ranieri e Marcello Lippi; si è parlato dei 100 anni della radio rievocando una trasmissione cult come “Tutto il calcio minuto per minuto”; si è dato spazio a tutte le tv, dalla Rai a Mediaset, da Sky Sport a Dazn passando per Sportitalia. Senza dimenticare il primo confronto in Italia tra 7 dei telecronisti più affermati (Sandro Piccinini, Pierluigi Pardo, Stefano Borghi, Riccardo Trevisani, Massimo Marianella, Stefano Bizzotto e Massimo Callegari) e il bellissimo siparietto tra 4 grandi chef stellati (Andrea Aprea, Antonio Santini, Chicco Cerea e il pentastellato Massimo Bottura, tutti appassionatissimi di calcio). Questo e tantissimo altro ha caratterizzato un momento che ha significato poter dar vita a un grande laboratorio di idee, confrontarsi in un clima disteso e costruttivo, riscoprire il gusto dello stare bene insieme e del mangiare bene.
Devo ammettere di essere molto felice e orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare insieme alla fantastica squadra della Lega serie A, con al mio fianco due angeli custodi come Paolo Tardio e Giò Antonelli, prodotti doc del mondo del volley. Abbiamo costruito 32 piccoli camei televisivi, con tanto di produzione e contributi video, trasmessi in diretta web. Sono stati tre giorni particolarmente intensi e vivi, partecipati e divertenti, ricchi di passione e di cultura sportiva, in cui si è affiorata anche una punta di romanticismo, come piace a me: perché noi siamo ciò che siamo stati e dal passato si devono trarre spunti e consigli per migliorare il nostro futuro. Il Festival della Serie A è stato un gigantesco contenitore di idee, di livello altissimo, al quale nessuno ha voluto mancare: come mi ha fatto notare Michele Guerra, tutti i moderatori e i relatori previsti nel programma hanno risposto presente, un’assoluta rarità per eventi di questo tipo. Guerra è il sindaco di Parma, città che ci ha accolto con garbo ed eleganza, regalandoci un’atmosfera magica grazie a location ricche di storia dove si è svolto questo indimenticabile evento: nello spazio di un campo di calcio c’erano il Ridotto del Regio, il Palazzo del Governatore e il Laboratorio Aperto di San Paolo. Ringrazio pubblicamente il primo cittadino della città ducale per la straordinaria collaborazione, così come ringrazio infinitamente la Regione Emilia-Romagna e Giammaria Manghi, capo della Segreteria Politica del presidente Stefano Bonaccini, per aver sposato subito il progetto senza nemmeno sapere come si sarebbe esplicitato. Chi ha creduto in noi, chi ha creduto in me, credo possa essere più che soddisfatto considerata la qualità del risultato. Si è trattato di un’esperienza davvero forte, che ha significato pensare a ogni dettaglio, dormire 3-4 ore a notte per due mesi, organizzare ogni momento, compresa l’assemblea delle società presso la bellissima biblioteca benedettina dell’Abbazia di San Giovanni Evangelista: tutto ha funzionato fortunatamente alla perfezione, regalando anche un momento divertente con lo spettacolo di Ale & Franz nel meraviglioso Teatro Farnese, un gioiello ligneo del 1600 in cui venivano fatte le naumachie, ovvero le battaglie navali.
Abbiamo raccontato il calcio e lo sport in maniera diversa, si è respirata un’aria particolare, e tutti quelli che sono venuti - arrivati forse con un po’ di incredulità - se ne sono andati soddisfatti e orgogliosi di essere stati protagonisti di momento che ha regalato momenti toccanti come il commovente ricordo che Giorgio Porrà ha riservato a Gigi Riva e Gianluca Vialli. Proprio Giorgio, amico di vecchia data che stimo molto, parco ai complimenti come tutti i sardi che si rispettino, mi ha scritto uno dei tantissimi messaggi che mi hanno riempito il cuore: “Il tuo non è stato un Festival, di più, è stata un’esperienza psichedelica”. E ancora Monica Bertini (“Mi sono arricchita molto”), Marzo Mazzocchi (“Grazie per avermi coinvolto”), Franco Ordine (“E’ stato un evento ricco di significati”), Arrigo Sacchi (“Complimenti per l’organizzazione perfetta”), Simona Rolandi (“Grazie pe avermi voluta con voi”), Serse Cosmi (“Sei un vulcano inarrestabile”), Marco Foroni (“Mi ha fatto piacere esserci”), Iacopo Volpi (“E’ andato tutto molto, molto bene”), Guido Vaciago (“Grazie per l’opportunità”), Alberto Brandi (“Hai fatto una cosa grandiosa”), Marco Cattaneo (“Atmosfera di altissimo livello”), Fabio Capello (“E’ stato molto bello esserci”), Lucia Blini (“Grazie di cuore”), Massimo Callegari (“C’era un entusiasmo contagioso”) e un’infinità di altre belle parole, tra cui alcuni toccanti pensieri intimi che conserverò per sempre nel mio cuore. Chiudo con quello che ha scritto su Sport Italia Luigi De Siervo, l’Amministratore Delegato della Lega Serie A che ha fortissimamente voluto questo Festival e con il quale ho il piacere di condividere la parte conclusiva del mio ormai ultraquarantenne percorso professionale. Parole spontanee, inattese e non concordate: “Grazie a tutti per i complimenti al Festival della Serie A che vanno indirizzati allo straordinario lavoro fatto da Lorenzo Dallari. Lorenzo ha saputo creare, in poche settimane e con un gruppo di giovani colleghi, un Festival polifonico in cui si sono succeduti incontri Mainstream, ad approfondimenti tecnici di grande interesse. Era la prima edizione e ce ne saranno altre…”.
In tre giorni ho visto scorrere tutta la mia vita, non solo professionale. Ho vissuto un sogno meraviglioso, con la passione che ha sempre contraddistinto la mia esistenza, e pertanto voglio abbracciare tutti quelli che sono venuti a Parma e dire a tutti semplicemente… GRAZIE!