Il Grandel Sogno, almeno quello degli azzurri, ancora una volta si è infranto. Questa volta a fare svanire come di incanto la loro possibilità di conquistare la medaglia d'oro olimpica è stata la Francia, protagonista di una partita pressoché perfetta in semifinale contro l'Italia: è finita 3-0 e i ragazzi di Fefe' De Giorgi non hanno sinceramente mai dato l'impressione di potere sovvertire l'inerzia di un match che fin dall'inizio ha visto il sestetto di Andrea Giani approcciare la semifinale a Cinque Cerchi in maniera perfetta e e poi applicare ogni variante tattica in maniera disarmante per i propri avversari. Adesso tutte le speranze di poter salire sul giardino più alto del podio sono affidate alle azzurre, impegnate in semifinale contro la temibilissima Turchia campione d'Europa guidata da un altro tecnico italiano, Daniele Santarelli. ALLEZ LE BLUES. L'urlo ha rimbalzato continuo all'interno della South Paris Arena alimentato da uno speaker che in tutta sincerità avrebbe dovuto tenere toni diversi trattandosi dell'appuntamento olimpico e non di una partita di campionato. Era successo anche a Rio de Janeiro, si è ripetuto a Parigi: credo che la Federazione Internazionale debba intervenire perché appuntamenti così importanti devono essere vissuti senza questi condizionamenti. Non si tratta ovviamente di una giustificazione per la sconfitta dell'Italia, ma di una semplice considerazione personale visto che ho vissuto entrambi i momenti, prima in Brasile e poi nella capitale francese. Onore comunque hai campioni olimpici in carica, capaci di mettere in luce una pallavolo brillante e oltremodo redditizia: pressione in battuta, un'infinità di varianti tattiche e lucidità nel contrattacco, in cui ha brillato un eccellente Clevenot (miglior realizzatore con 17 punti). Senza dimenticare il lavoro straordinario svolto in seconda linea da Grebennikov, un libero stellare che contro l'Italia ha ricevuto benissimo e ha difeso ogni pallone. E gli azzurri? Non hanno mai dato l'impressione di poter competere in una sfida così delicata e alla fine si sono arresi: non hanno trovato continuità in nessun fondamentale, dalla battuta al muro, e hanno pagato anche una panchina interessante in prospettiva futura ma con giovani oggi ancora impossibilitati a dare la svolta nel momento del bisogno. E' risaputo che con i se e con i ma non si fa la storia, ma forse De Giorgi avrebbe dovuto fare scelte più radicali già a metà del secondo set, quando la situazione era abbastanza evidente e si era capito che l'Italia non sarebbe riuscita a contrastare i propri avversari. Proprio come ha fatto Nikola Grbic nell'altra semifinale, quando a inizio del quarto set ha cambiato il palleggiatore e questa mossa ha invertito l'inerzia della partita poi vinta al tie break dalla Polonia contro gli Stati Uniti, che fino a quel momento stavano dominando. Il miracolo compiuto contro il Giappone era pressoché impossibile da ripetere, anche per la valenza e la carica adrenalinica dell'avversario, e non si è ripetuto. Complimenti comunque alla Francia, con l'obbligo adesso di ritrovare in fretta morale e fiducia in vista della finale che assegna venerdì alle 16.00 la medaglia di bronzo: salire sul podio e' davvero molto importante per questa squadra e per l'intero movimento. Dall'altra parte della rete l'Italia troverà comunque gli Stati Uniti, forti ed esperti, nonché grandi conoscitori dei nostri giocatori avendo pressoché tutti militato nel nostro campionato. Sarà dura vincere, ma provarci è assolutamente d'obbligo. SOGNANDO UNA MEDAGLIA. La nazionale femminile ha centrato per la prima volta nella storia l'obiettivo delle semifinali: le azzurre hanno dato un'autentica lezione alla Serbia, letteralmente annichilita con un pesante 3-0 in un'ora e mezza. La squadra di Giovanni Guidetti ha approcciato bene il match dei quarti di finale, poi è calata incredibilmente dopo che il servizio e la ricezione dell'Italia hanno iniziato a funzionare e il muro ha preso le misure sulla Boskovic: dopo essersi aggiudicato il primo set in rimonta 26-24, il sestetto di Julio Velasco ha letteralmente dilagato mettendo in luce un gioco lineare e concreto, una Orro lucida in regia e una Egonu molto concentrata (alle fine 19 punti per lei) e per le campionesse del mondo si è spenta la luce. Alla fine il gruppo si è comprensibilmente abbandonato agli abbracci e ai sorrisi ed è scattata la festa collettiva condivisa con i tanti tifosi presenti alla South Paris Arena (gigantesca ma obiettivamente brutta assai...) e con il presidente del Coni Giovanni Malagò, da sempre appassionato di pallavolo. Giovedì alle 20.00 l'avversario dell'Italia in semifinale si chiama Turchia, che ha dato vita ad un faccia a faccia entusiasmante con la Cina spuntandola con una grande forza di carattere per 15-12 al quinto set: contro le campionesse d'Europa non sarà facile, ma a questo punto nulla è precluso alle azzurre, con il morale comprensibilmente alle stelle. L'altra semifinale vede di fronte gli Stati Uniti, che si sono sbarazzati con estrema facilità della Polonia con il più classico dei 3-0, e il Brasile, facile vincitore della Repubblica Dominicana con il medesimo punteggio: le campionesse olimpiche in carica stelle e strisce partono con il fuori del pronostico grazie ad un organico obiettivamente infinito. All'Olimpiade però è risaputo che azzardare pronostici e pressoché è impossibile da sempre… WORK SHOP PER ALLENATORI. Domenica 22 settembre torna il tradizionale appuntamento al Centro Pavesi con il work shop per allenatori. Quest’anno i due relatori d’eccezione saranno Massimo Barbolini e Rado Stoytchev: il tecnico modenese che il prossimo anno andrà negli States per vivere una bellissima esperienza nella neonata Lega professionistica femminile parlerà di “Contrattacco dopo la difesa” mentre il tecnico bulgaro della Rana Verona farà una lezione su “La distribuzione del palleggiatore”. Si inizierà alle ore 14.00 e ci sarà come è ormai consuetudine il prezioso contributo delle due selezioni lombarde grazie alle quali la parte pratica completerà quella teorica. Ci vediamo lì, numerosi come sempre.
Buona pallavolo a tutti!