Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo

di Luciano Pedullà

03/05/2014

Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo
Prendere in prestito una frase di Jury Chechi è forse l’immagine migliore per presentare la finale che domani vedrà di fronte Busto e Piacenza nella terza gara dei Play Off femminili dopo che le prime due hanno attaccato due striscioline dello scudetto 2014 sulla maglia delle emiliane. L’impresa di Busto sembra improba, soprattutto dopo la seconda gara nel corso della quale la formazione guidata da Caprara è sembrata permettersi di disporre a suo piacimento della vittoria finale. Primi set facilmente al comando, il terzo dove Piacenza ha perso lucidità sui suoi colpi d’attacco e Busto ha preso fiducia grazie all’inserimento di Petrucci, alzatasi nuovamente dalla panchina per cambiare il volto della gara, senza però riuscirci. Che cosa può servire alle lombarde per sconvolgere il risultato di gara tre? Sicuramente non potrà bastare da solo il meraviglioso pubblico che dovrebbe riempire, oltre al limite dell’immaginabile, il palazzetto anche se una spinta importante la potrà dare. Soprattutto alle emozioni difensive della formazione allenata da Parisi che dovrà farsi accompagnare dai Let’s Go per arrivare a difendere le palle più difficili, non quelle dalle traiettorie scontate dell’attacco da zona due di Van Hecke o dei primi tempi di De Kruijf, quanto, piuttosto, dalla varietà mostrata da Meijners e dai tentativi di muro out di Bosetti, ancora mattatrice di queste gare di finale. La formazione lombarda c’è riuscita per un certo punto nella prima gara a Piacenza poi, sfortunatamente per loro, una serie di combinazioni poco felici hanno costretto ad abdicare contro lo strapotere d’equilibrio tecnico delle Campionesse in carica. Ancora una volta potrebbe essere il muro la chiave della partita, operando scelte tattiche azzardate, ma corrette contro una squadra che utilizza i centrali con il contagocce (ma sempre positivamente e nei momenti determinanti) e che in alcune fasi di gioco si trova con scelte abbastanza prevedibili da parte di Ferretti. La battuta di Busto dovrà però essere molto più aggressiva e mirata, probabilmente alternando qualche servizio corto per mettere in difficoltà l’attacco di Meijners e concentrarsi maggiormente sull’opposto di Piacenza servito con maggiore insistenza in fase 6 e 5 e in difficoltà quando deve passare da zona 4. Su attacco a due bisognerà essere pronti ad anticipare la posizione di Bosetti, magari arrivando in leggero ritardo sulle fast di De Kruijf che ha maggiori difficoltà a utilizzare il muro avversario scomposto piuttosto a quanto sa fare la attaccante di Albizzate. Anche sulla fase di contrattacco l’attenzione della difesa dovrà essere posta in eguale misura alle situazioni citate ma anche agli attacchi dalla seconda linea spesso utilizzati da Piacenza. Il vantaggio di Busto è quello di avere due difensori di grande valore come Marcon e Leonardi alle quali il muro può lasciare spazi più ampi di manovra sia nella difesa di attacchi che in quella di palle più lente, situazione dove, invero, Busto è stata in difficoltà in gara due! Certo è che se le piacentine dovessero iniziare a gestire il servizio, come hanno fatto nelle gare che contavano in questa stagione, diventa tutto più difficile per qualunque avversario. Solo l’urlo di cinquemila persone potrebbero mettere apprensione a qualche battitrice emiliana altrimenti la forza di Van Hecke, Meijners e Bramborova e la rapidità del servizio di Bosetti potrebbero scavare un solco difficile da colmare. Oltre a ciò bisogna sottolineare la precisione e accuratezza tattica con la quale Ferretti, in grande difficoltà a Gennaio, riesce adesso a mettere nelle migliori condizioni i propri attaccanti senza preoccuparsi più di tanto se il muro degli avversari sono più o meno pronti a contrastare le schiacciatrici che se messo a proprio agio a rete può tranquillamente disporre dei propri colpi d’attacco cambiandoli a secondo della situazione. Forse, come tanti hanno fatto quest’anno, Busto avrebbe dovuto mettere Piacenza alla corda nella prima gara senza “accontentarsi” di rimanere vicino all’avversario, pero, come disse Jury Chechi: ”Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo”. Vedremo domani quanto potrà avverarsi in questa situazione…
Sigla.com - Internet Partner