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Osmany Juantorena: il modello di prestazione
Osmany Juantorena: il modello di prestazione
di Emanuele Zanini
24/03/2010
Osmany Juantorena in battuta
Osmany Juantorena in battuta
Osmany Juantorena Portuondo
(Santiago de Cuba, 12 agosto 1985) è un pallavolista di scuola cubana, nipote di Alberto Juantorena, campione olimpico sugli 800m e 400m a Montreal 1976 e attuale ministro dello sport di Cuba.
Osmany debuttò nel massimo campionato cubano molto giovane (16 anni), nell'Orientales de Santiago, la squadra della sua città. Restò in patria per 7 anni, prima di trasferirsi in Russia, nel Barshkortostana Ufa. Nel frattempo approdò in Nazionale Seniores, con la quale vinse la medaglia di bronzo alla World League 2005 (a soli 20 anni) e collezionò un totale di 75 presenze.
Altezza 200 cm, peso 90 kg, eccellente elevazione (370 cm al vertec), grande rapidità negli spostamenti, da questi dati è facile intuire che il rapporto peso/potenza (W/1kg di peso corporeo) è straordinario.
Quando parliamo di Osmany, dobbiamo annoverarlo tra i predestinati e soprattutto non possiamo non considerarlo come un modello di prestazione pallavolistica, una sorta di prototipo ideale “programmato” per ottenere la massima efficacia in tutti i fondamentali.
Dal punto di vista tecnico stiamo parlando di un giocatore dotato di una eccellente COORDINAZIONE sia con i piedi a terra (ricezione e difesa) sia in situazione con il corpo in volo (Muro, attacco e servizio in salto).
Tutto ciò rende i sui gesti tecnici non solo estremamente efficaci ed eleganti ma al tempo stesso anche molto potenti: attacco - battuta in salto – muro – ricezione – difesa (nonostante i 200cm), il tutto viene eseguito con grande fluidità e naturalezza.
Nella Trento attuale ricopre uno dei ruoli più complessi ed importanti: lo schiacciatore ricevitore “vicino” (in gergo), cioè lo schiacciatore ricevitore che nella disposizione iniziale a referto è vicino al palleggiatore.
Per ricoprire al meglio questo ruolo , essenziale per dare equilibrio ad una qualsiasi formazione, occorre saper RICEVERE in egual misura in tutte le situazioni e in tutte le zone del campo (su battuta in salto avversaria ricevere per 2 rotazioni in z1, 2 in z6 e 2 in z5).
Grazie all’ottimo piano di rimbalzo, alle tecniche di ricezione ed alla capacità di anticipazione, Osmany è riuscito ad esprimersi ad alti livelli con continuità per tutta la stagione in corso.
Ma per essere un grande Ricevitore/Attaccate occorre anche saper ATTACCARE da tutte le zone del campo con grande efficacia: da z4 e z2 in prima linea, dalla z6(Pipe) e z1 dalla seconda linea. Dalla z1, zona questa, dove solitamente si specializza l’opposto, Juantorena schiaccia in particolari situazioni di contrattacco o anche di attacco su ricezione per es. quando Herpe per dar man forte alla ricezione subentra a Vissoto (vedi finali di Coppa Italia).
In sintesi possiamo affermare che Juantorena attacca da tutte le zone del campo e lo fa con una vasta gamma di colpi (Strong and soft touch) e in tutte le direzioni, utilizzando con grande sensibilità e abilità tecnica sia i colpi in extrarotazione che in intrarotazione.
Oltre a questo possiede le capacità per attaccare palle estremamente veloci (a volte in z2 e in “pipe” esegue quasi un 1° tempo) e molto bene anche la “palla alta” da qualsiasi zona provenga.
In regular season su 526 colpi ha ottenuto un alto tasso di efficienza con:
298 attacchi vincenti (56,7 % )
33 errori (6,2 %)
31 murate subite (5,9%)
Efficienza = (56,7-6,2-5,9) = 44,6 dato molto, molto elevato come media stagionale.
Quando parliamo di muro lo vediamo eseguire sempre questo gesto tecnico, molto difficile, con grande ordine e solidità. Rapido negli spostamenti e nell’invadere lo spazio aereo oltre la rete, con le braccia unite e composte, anticipando di qualche frazione di secondo la situazione che si sta creando. Particolare importante dal punto di vista tecnico la testa rimane posizionata “dietro” l’asse longitudinale degli arti superiori, particolare che permette un maggior equilibrio in volo e consente di mantenere la migliore “visuale” di gioco (scelta dell’attaccante avversario…..).
Al servizio conferma di avere un braccio armato micidiale che lo ha portato ad essere il miglior battitore (per quanto concerne la media ponderale) della regular season con numeri impressionanti su 413 battute:
51 Ace (12,35%)
209 (positive e /) (51%)
e solo 55 errori (13%) vi assicuro che sono numeri impressionanti.
Dal Punto di vista BIOMECCANICO le altre caratteristiche che rendono quest’atleta non solo “bello da vedere” ma straordinariamente efficace sono le seguenti:
- leve lunghissime, in particolare gli arti superiori (tipico dei giocatori caraibici).
- Accentuato arco dorsale durante l’attacco e il Servizio in salto.
- Spalla molto alta e braccio (gomito) completamente disteso al momento dell’impatto sul pallone.
- Caricamento e chiusura del Braccio+avambraccio con accelerazioni elevatissime.
- Colpi in extrarotazione ed intrarotazione con angoli molto accentuati.
-la posizione del corpo rispetto alla palla nel momento dell’impatto con la palla è molto arretrata, questo gli consente di scaricare tutto il “peso” del corpo e l’energia cinetica accumulata con la rincorsa sulla palla stessa.
A tutte le caratteristiche FISICHE,TECNICHE E BIOMECCANICHE descritte sopra bisogna aggiungere le capacità MENTALI elemento fondamentale per esprimere il proprio potenziale in qualsiasi circostanza.
Osmany reduce da 3 stagioni di inattività per le note vicende FIVB ha disputato una grande regular season, è stato protagonista nella vittoria di Coppa del Mondo per Club è stato decisivo nelle fasi cruciali della prima Coppa Italia vinta da Trento in quel di Montecatini.
La miglior risposta anche per i più scettici arriva sempre dal campo ed è proprio in campo che questo giocatore, anche in virtù di un atteggiamento grintoso, offre il meglio di sé, senza esitazioni e con coraggio. Anzi più la situazione è “calda” e maggiore sono le responsabilità che va ad assumersi.
Come dicevo all’inizio questo giocatore rappresenta un “modello ideale di prestazione” e come tale dovrebbe rappresentare un punto di riferimento preciso per tutti i giovani (e per i loro allenatori) che stanno imparando a giocare a pallavolo o che vogliono migliorare le loro abilità tecniche.
Per tecnica, esplosività, eleganza, potenza, efficacia, completezza, aggressività e continuità è diventato uno dei punti cardine di Trento e si colloca a pieni voti nei primi posti di una “virtuale” classifica mondiale dei migliori schiacciatori-ricevitori di tutti i tempi.
E’ sempre difficile fare paragoni fra giocatori di epoche diverse , ma io non ho certo problemi ad accostarlo ad alcuni fra i più “grandi” di sempre: Kiraly, Bernardi, Zwerver, Cantagalli, Giani, Papi, Giba, tanto per fare qualche nome, ma l’aggettivo che gli si addice maggiormente è “Unico”.
E’ vero che per rientrare in queste classifiche bisogna vincere trofei importanti con il club e con la Nazionale, lui per ora ha solo un grande Club dove sicuramente molto presto avrà la possibilità di lottare per raggiungere altri prestigiosi traguardi (Campionato e Champions League fra poche settimane……) mentre la Nazionale non c’e l’ha più.
La sua anima è rimasta cubana e sarebbe giusto che lui tornasse a giocare per la sua Cuba, come è giusto che la maglia azzurra la indossi solo chi si sente profondamente ITALIANO e indossa la maglia azzurra come una seconda pelle e avverte “vibrazioni endogene” quando “sente” l’inno di Mameli.
Questa è una mia personalissima opinione, invece è un sentimento comune, rammaricarsi per l’assenza al prossimo mondiale di un giocatore cosi “SPECIALE”.
A buon intenditor, poche parole….
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