PalaDozza: 55 anni ma non li dimostra

di Adelio Pistelli

07/03/2014

Ivan Zaytsev, al PalaDozza ci sarà una sua gigantografiaIvan Zaytsev, al PalaDozza ci sarà una sua gigantografia
Ivan Zaytsev, al PalaDozza ci sarà una sua gigantografia
L'avevamo lasciato giusto vent'anni fa. Era bello. Lo ritroviamo bellissimo. Il PalaDozza di Bologna, che oggi ospita le simifinali di coppa Italia maschile (domani la finalissima), era e resta un autentico gioiello di impiantistica sportiva. Costruito in appena dodici mesi, nell'immediata vigilia delle Olimpiadi 1960, il palasport di piazza Azzarita è stato (ed è) ua sorta di cattedrale del basket. Ma anche il volley è stato capace, negli anni ottanta e nei primi anni novanta, a ritagliarsi pagine di storia sportiva meravigliosa. E' dentro questo impianto che Bologna schiacciava e vinceva lo scudetto, oppure compiva autentici miracoli sportivi ribaltando pronostici in Coppa Campioni, regalando così ai suoi tifosi. emozioni senza soluzione di continuità. Sensazioni particolari che ci portiamo dietro anche noi, a distanza di vent'anni quando registravamo, per esempio, una meravigliosa final four di Coppa Campioni, ultima serata prima bolognese prima del 'rendez vous' di queste ore. E, sembra che il tempo si sia fermato. Palasport che profuma di storia, 'covo' attuale della Fortitudo basket che, a dispetto del suo grande passato (purtroppo) giocando ora un modesto campionato (in D) fa registrare, ogni volta, almeno quattromila tifosi. Oggi e domani pomeriggio ce ne saranno almeno un paio di mila in più per un tutto esaurito da brividi. Sottorete, su un campo tricolore, prima Macerata contro Perugia (alle 16) poi Piacenza contro Trento (18,30) con le rispettive tifoserie (annunciata una grande presenza) diligentemente posizionate dalla Lega (che organizza l'evento) nei diversi spazi del palasport. Ad indicare le posizioni-tifosi, gigantografie ad altezza naturale dei protagonisti. Ci sono quelle di Zaytsev e Kurek, di Vujevic, di Sokolov, di Simon (quello vero sarà in campo con tanto di barba rossiccia...), ad indicare lo spazio riservato ai sostenitori di Macerata, di Perugia, di Trento e di Piacenza. Ma sarà un tutt'uno dai meravigliosi risvolti emotivi. Chi non conosce il PalaDozza, non immagina nemmeno un pò quali emozioni matureranno nel lungo pomeriggio bolognese. E' vero, sono evidenti le difficoltà di parcheggio vista la dislocazione logistica del palas in pieno centro cittadino. Però ogni naturale sacrificio avrà una sua piacevole risposta. Ripercorrete un attimo il programma e capirete cosa vi aspetta. Intanto la sfida umbro marchigiana con la Giuliani band (alias la Lube) volente o nolente indicata come favorita. Un clichè naturale vista la forza d'urto di Zaytsev e soci, vista la sua potenzialità tecnica e agonistica. Dall'altra parte, però, un avversario in grande condizione (con un talento di 41 anni che si chiama Goran Vujevic pronto a far divertire con i suoi colpi) che arriva a Bologna per la sua prima storica final four di coppa Italia e con un ruolino di marcia che fa preoccupare la Lube: otto vittorie sui nove ultimi incontri. Alle corte: sarà sfida tutta da seguire. Come quella successiva tra i favoriti (anche in questo caso, inevitabilmente) piacentini che cercano la finale ai danni di Trento. Un team che ritrova Sokolov dopo settimane di stop per infortunio. Un giocatore decisivo nella scacchiera tattica trentina che, magari, non sarà al meglio della condizione fisica, se davvero dovesse partire titolare, ma di fatto una positiva spinta psicologica per un gruppo che vuole fortemente rovesciare i pronostici. Però, a Piacenza, per esempio, c'è un altro ragazzino di 41 anni (ringiovanito di dieci dopo aver eliminato completamente barba e pizzetto) che ha decisamente voglia di provare ad aumentare il suo palmares personale. E' Samuele Papi che vorrebbe vincere la sua sesta coppa Italia rafforzando così anche il record che già detiene, come giocatore più vincente in attività.
Insomma, il tempo s'è fermato davvero e, per due giorni, sarà come vent'anni fa: divertirmento ed emozioni, al PalaDozza.
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