Papi, 600 volte in serie A1

di Adelio Pistelli

05/01/2010

Samuele PapiSamuele Papi
Samuele Papi
Febbraio 1991, gennaio 2010, venti anni passati sottorete fanno, intanto, seicento volte in A1. Samuele Papi, 37 anni il prossimo maggio, l'ultimo della Generazione dei fenomeni, il capitano di Treviso taglia un traguardo straordinario ed il destino vuole che lo schiacciatore della Sisley festeggi nella sua Regione. Lui, falconarese
Doc, che diventa ancor più grande anziano del volley (in attività) a Macerata per l'ennesima sfida alla Lube. "E' vero, sembra tutto fatto apposto, tutto scritto - dice ridendo. Lui, il grande "Samu nazionale" è sorpreso davvero. Non ha mai guardato alle statistiche; raramente ha preso concretamente possesso di tante notizie che lo
riguardavano da vicino; in poche occasioni ha pensato bene di saperne di più di cosa stesse mai accadendo al di là della sua rete. Lui, il grande "Samu nazionale" ha sempre e solo (o quasi) pensato ad andare sottorete e cercare, ogni volta di dare il suo indispensabile (spesso) contributo.
"Come sono andato? Ho fatto una brutta figura davanti a Dal Zotto?". La frase è storica, Samuele Papi la rilancia al termine di Falconara-Parma di inizio febbraio 1991. E' la data del suo esordio in A1, appena diciasettenne. Per la cronaca, Falconara vince 3-2 e Samuele gioca praticamente tutti e cinque i set contro il brasiliano Dal Zotto e soci, uno dei punti di forza di un Parma stellare. Ma soprattutto gioca e vince contro il suo idolo, il giocatore al quale Samuele verrà gradualmente e giustamente paragonato.
Sono passati vent'anni, Papi è ancora sottorete. Gioca ancora anche dopo 339 presenze in azzurro, una nazionale che ha conosciuto sul finire del 1993 e che ha lasciato dopo oltre tredici anni tra il rammarico di chi (il tecnico Anastasi) lo avrebbe volentieri voluto per le Olimpiadi di Pechino 2008.
Da questa stagione è diventato il prezioso (e ancora indispensabile) settimo uomo di una squadra per la quale schiaccia, riceve, mura dal campionato 1998: una bandiera assoluta. "600 partite nel mio ruolo, straordinaria impresa, però credetemi, non sapevo di essere arrivato tanto in alto. E' veramente un bel traguardo, indubbiamente e prima o poi mi dovrò fermare. Sono molto orgoglioso e mi sento anche un pò fortunato per aver giocato sempre tanto per riuscire a stabilire questo traguardo. Sono contento anche perchè, probabilmente, lascerò qualche bel ricordo. Ma adesso pensiamo ad una partita alla volta, il campionato "chiama".
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