Perugia è campione d'Italia, Conegliano terza in Europa

06/05/2018

Perugia ha vinto lo scudetto. Onore a Perugia. Ma onore anche a Civitanova Marche, degna co-protagonista di una sfida tricolore davvero bellissima.
LA PRIMA VOLTA. Chi l'avrebbe mai detto pochi anni fa che la squadra del presidenteGino Sirci avrebbe bruciato le tappe così in fretta? Non tanto tempo addietro era ancora in serie C, quando la Lube vinceva il primo tricolore della sua storia. Invece il club umbro ha saputo crescere in fretta, dando vita a una straordinaria realtà, come club, come coinvolgimento del pubblico, come catalizzatore di sponsor. E quasi in un batter di ciglio ha festeggiato il suo primo tricolore. Lo ha fatto con indubbio merito, sconfiggendo una grande avversaria nelle cinque intensissime partite che hanno caratterizzato una finale in cui è sempre stato rispettato il fattore-campo: nella quinta e decisiva sfida andata in scena in un PalaEvangelisti pieno di gente, di entusiasmo e di passione ha battuto per 3-0 i marchigiani, dimostrando di essere la più forte. La Sir Safety ha approcciato il match in maniera perfetta e lo ha chiuso con gli ultimi attacchi da antologia del volley firmati da Ivan Zaytsev: poi la gioia giustamente ha lasciato il posto alle tensioni. Perugia ha meritato questo atteso trionfo tricolore centrato al terzo tentativo negli ultimi cinque anni. E le lacrime di Lorenzo Bernardi credo siano la fotografia perfetta di quello che hanno provato lui e il suo eccezionale gruppo. Lo conosco da quando era ragazzino e l'ho visto trionfare a ogni livello, ma mai l'avevo visto spargere lacrime tanto copiose quanto significative. Poi si è abbandonato al tripudio salendo sul seggiolone del primo arbitro esattamente come aveva fatto dopo l'ultimo punto che aveva firmato al Mondiale vinto dalla nazionale italiana in Brasile nel 1990. Un grande personaggio che ha saputo trasferire la sua classe e al suo temperamento a una squadra che è riuscita a esprimere la sua mentalità vincente. Complimenti sinceri.
TRIPLETE PERUGINO. Il sestetto umbro ha centrato un tris di successi a dir poco straordinario: ha iniziato la stagione alzando al cielo la sua prima Supercoppa, poi ha trionfato nella prima Coppa Italia a Bari e infine ha vinto il suo primo scudetto. in tutte e tre le circostanze ha superato negli appuntamenti decisivi Civitanova Marche, cui evidentemente è mancato qualcosa rispetto ai perugini: un po' di lucidità nei momenti-clou, un po' di grinta nel risolvere i problemi, un po' di slancio emotivo nel contrastare i propri avversari. L'equilibrio a questi livelli d'eccellenza viene rotto da piccoli particolari a volte apparentemente insignificanti. La Sir Safety ha vissuto un'annata impossibile da dimenticare grazie a tante componenti. Innanzi tutto la crescita di Luciano De Cecco, che ho visto molto maturato e più disciplinato nella gestione del gioco. Poi la continuità di Aleksandar Atanasijevic, premiato con merito mvp delle finali, il principale terminale offensivo di una formazione dall'impressionante forza d'urto. La dedizione e l'umiltà di Ivan Zaytsev, il personaggio numero uno che ha saputo mettersi a disposizione degli altri (cosa farà adesso: resterà a fare il martello o andrà a fare l'opposto a Modena, dove non allenerà Giani e potrebbero sedere in panchina Giuliani o Gardini?). Due centrali solidi come Podrascanin e Anzani, la vera sorpresa dell'anno a questi livelli, due martelli che hanno saputo completarsi come Russell e Berger, un libero strepitoso come Max Colaci, un'autentica garanzia che ha dato perfetto equilibrio alla seconda linea. Il tutto condito con una condizione perfetta e la guida tecnico-tattica sempre attenta di "Mister Secolo" Bernardi, al primo scudetto da allenatore dopo i 9 da giocatore (record insieme a Gianfranco Zanetti). Il risultato pertanto non poteva esser diverso da quello che ha fatto divertire e festeggiare tutti i tifosi bianconeri, letteralmente in delirio. 
SOGNANDO LA CHAMPIONS. La storia infinita tra Perugia e Civitanova non è ancora finita, visto che nel prossimo fine settimana si ritroveranno nella Final Four di Champions League a Kazan, in Russia. La Sir Safety affronterà sabato in semifinale i padroni di casa dello Zenit campione in carica, mentre la Lube dovrà vedersela con i più abbordabili polacchi del Kedzierzyn guidati daAndrea Gardini. L'impresa è titanica ma sperare non costa nulla... Tenendo d'occhio in maniera particolare il fenomeno-Leon, il martello cubano naturalizzato polacco che il prossimo anno giocherà proprio a Perugia per cercare di conquistare il trofeo europeo più prestigioso.
ISTANBUL CAMPIONE. Congratulazione sincere al mio caro amico Giovanni Guidetti, che in Romania ha conquistato la quarta Champions League femminile, la seconda consecutiva del Vakifbank dopo quella festeggiata a Treviso dodici mesi fa. In finale ha piegato per 3-0 le padrone di casa dell'Alba Blaj, ma l'ostacolo da superare era stato in semifinale Conegliano, che ha costrettole turche fino al 16-14 (dopo che si era trovata in vantaggio 12-9!) del tie break giocando una grande partita trascinata dai 28 punti di una scatenata Fabris. Le neo-campionesse d'Italia hanno comunque fatto ritorno da Bucarest con la medaglia di bronzo non concedendo neppure un set al Galatasay Istanbul, la formazione che aveva escluso Novara da questo prestigioso appuntamento. Un buon risultato per le ragazze di Daniele Santarelli, che hanno così archiviato una stagione importante. 
SIENA IN SUPERLEGA. Battendo Spoleto martedì sera per 3-1 nella terza sfida dei play-off promozione, l'Emma Villas ha coronato il proprio sogno di giocare in SuperLega. La squadra di Cichello è stata trascinata dai 19 punti messi a segno sia da Fedrizzi che da Vedovotto, oltre che dai 15 dell'olandese Van Dijk, che da quando è arrivato in Toscana ha dato l'impulso decisivo al sestetto senese. La società del presidente Gianmarco Bisogno ha centrato un risultato tanto desiderato quanto meritato, chiudendo il discorso in 3 partite con la Monini, che per il secondo anno consecutivo è stata sconfitta in finale vedendo così sfumare le proprie velleità di promozione.
A TEMPO DI SOCIAL. Ci vediamo ogni giorno sui social, il fenomeno di comunicazione più attuale che ci sia: non solo su Facebook, dove c'è la mia nuova pagina dove vi invito a mettere il vostro like, ma anche su Twitter e su Instagram. Vi aspetto sempre più numerosi. E ringrazio tutti quelli che continuano a ricordare le mie telecronache (ne girano tante sul web) facendomi i complimenti e sperando di poterle riascoltare presto. Chissà, forse un giorno...
Buona pallavolo a tutti!
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