Polonia campione del mondo per il secondo anno consecutivo

01/10/2018

La Polonia ha vinto il terzo Mondiale della sua storia, il secondo consecutivo: lo ha fatto con indubbio merito battendo in finale il Brasile con il più classico dei 3-0, mettendo in luce una grande pallavolo fatta di tecnica, disciplina tattica e mentalità vincente. Complimenti sinceri.
VITTORIA A SORPRESA. Alzi il dito, e abbia il coraggio di farlo, chi aveva ipotizzato la squadra di Vital Heynencampione a Torino. Se qualcuno azzarda ad affermarlo sa di affermare il falso... Invece la Polonia ha saputo salire sul gradino più alto del podio grazie alla perfetta gestione della manifestazione, che ha chiuso in continuo crescendo dopo aver addirittura rischiato l'eliminazione: impietosa contro la Serbia, micidiale contro l'Italia nel primo set che valeva la qualificazione alla Final Four, incredibilmente lucida contro gli Stati Uniti in semifinale, a dir poco straordinaria contro il Brasile nell'ultimo atto della rassegna iridata letteralmente dominato (oltre che ottimamente arbitrato dal nostro Fabrizio Pasquali). Esemplare come gioco d'insieme, i campioni del mondo hanno brillato anche in alcuni singoli, Kurek e Kubiak su tutti. L'opposto, premiato mvp della manifestazione, è risultato il terminale offensivo che ha deciso tutte le situazioni più critiche e ha anche firmato il punto finale, il capitano è l'esaltazione della pallavolo di un tempo che fu, quella dei giocatori alti più o meno come le persone normali che però hanno un bagaglio tecnico da fare invidia: perfetto in battuta, in ricezione, in attacco e anche a muro, oltre che uno sprone continuo per tutti i suoi compagni. Semplicemente fantastico. E il Brasile? Ha fatto tutto quello che ha potuto, e obiettivamente è andato ben oltre ogni ottimistica previsione della vigilia visto che si era presentato al Mondiale senza i suoi martelli titolari. Renan Dal Zotto ha fatto un ottimo lavoro, bisogna riconoscerglielo, e questo non va a inficiare quel brutto episodio del pallone gettato in campo durante la partita con la Russia. La Seleçao ha lottato fino alla fine gettando in  campo tutto quello che aveva ma non è bastato. E così, alla sua quinta finale iridata consecutiva, ha dovuto arrendersi alla Polonia come aveva fatto anche quattro anni a Katowice, dove però aveva strappato un set alla formazione allora allenata da Bernardinho. Al terzo posto gli Stati Uniti, grandi favoriti per l'oro secondo tutti: nella finale per il bronzo hanno avuto la meglio per 3-1 della Serbia metabolizzando in fretta la delusione per la sconfitta patita il giorno prima con la Polonia.
TEMPO DI GIUDIZI. Il voto più alto va ovviamente alla Polonia, capace di andare oltre ogni suoi limite: Heynen dicono tutti che sia antipatico, però è bravo davvero. Quattro anni fa aveva vinto il bronzo con la Germania, due anni fa ci ha eliminato dall'Europeo con il Belgio e adesso ha vinto il Mondiale scatenando l'entusiasmo in un Paese che da sempre ha grande cultura per il nostro sport (e il prossimo anno potrà schierare quel fenomeno di Leon!). Promosso a pieni voti anche il Brasile, giunto a sorpresa a giocarsi la finale. Bene ma non benissimo gli Stati Uniti, bloccatisi come d'incanto nel quarto set delle semifinale pur essendo in vantaggio 2-1, e bene la Serbia, approdata alle sfide che valevano le medaglie grazie soprattutto all'impresa compiuta contro l'Italia nel primo match della Final Six. Non bene invece l'Italia e la Russia, che hanno rispettivamente chiuso la rassegna mondiale al quinto e sesto posto: bisogna riconoscere che ci si aspettava di più da entrambe, forse ancor di più dai recenti vincitori della Volleyball Nations League. Male la Francia, addirittura fuori dal gruppo delle migliori sei. Mi limito alle migliori del lotto: per le altre parla la classifica finale... 
IL FUTURO AZZURRO. Si fa un gran parlare del domani della nostra nazionale. Premesso che mi pare ancora prematuro azzardare previsioni, credo dobbiamo partire dalla volontà già espressa pubblicamente da parte di Osmany Juantorena di chiudere con l'azzurro. Almeno per il prossimo, con la speranza che ci ripensi per l'Olimpiade di Tokyo (i cui gironi di qualificazione si giocheranno in Italia). Il problema dell'Italia riguarda soprattutto i martelli, mi pare evidente, e in prospettiva futura non paiono  purtroppo esserci all'orizzonte tante soluzioni. Per il resto il gruppo che Chicco Blengini ha schierato a questo Mondiale non credo subito tante modifiche nella sua essenza, con Zaytsev che dovrebbe continuare a giocare da opposto anche se più di uno lo vorrebbe di nuovo alla mano con Nelli in linea con Giannelli. Staremo a vedere cosa accadrà.
IN RUSSIA SI VA. Tra quattro anni il Mondiale maschile sarà in Russia, e qui la nazionale di casa farà di tutto per salire sul tetto del mondo. Intanto va in archivio un torneo che Bulgaria e Italia hanno organizzato in maniera ineccepibile, con tantissimi tifosi sugli spalti ovunque (anche in finale 12.000 spettatori, per quasi mezzo milione di euro di incasso), una passione infinita per il nostro sport, il Presidente Mattarella presente alla partita inaugurale con il Giappone e ascolti televisivi da capogiro. Bravi tutti. E adesso cerchiamo di capitalizzare questa situazione senza disperdere questo patrimonio come tante volte è stato fatto anche in un recente passato.
BIS PER L'ITALIA. È scattato con due nette vittorie il torneo nipponico per l’Italia, che a Sapporo ha battuto prima per  3-0 la Bulgaria (con 17 punti di Paola Egonu e 16 della mvp Miriam Sylla) e poi sempre per 3-0 il Canada allenato da Marcello Abbondanza (con 18 punti di Paola Egonu). Ottimo l’esordio per le ragazze di Davide Mazzanti, che martedì mattina affrontano Cubacon l'obiettivo di continuare a crescere, migliorando la chimica di squadra e la propria autostima per essere protagonisti nella difficile rassegna giapponese.
PUNTO SNAI. Per i miei commenti e per i pronostici sulle partite del Mondiale femminile l'appuntamento è su sportnews.snai.it: vi aspetto numerosi.
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Buona pallavolo e buoni Mondiali a tutti!
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