Proprio bella

di Luciano Pedullà

18/03/2012

Proprio bella
Sembrava che la fine del week end dovesse dare alcuni responsi definitivi, considerato l’andamento delle prime partite dei play off giocate a Castellanza con la vittoria netta di Villa Cortese e a Piacenza dove Modena aveva battuto le padrone di casa. Invece solamente la partita tra Urbino e Busto, valevole per la qualificazione alla finale di Coppa Cev ha emesso il suo verdetto che vede la formazione lombarda, pur priva di Havelkova, vincitrice e qualificata per finale di Coppa. L’assenza della capitana bustocca poteva pesare e non poco sulla condizione della squadra diretta da Parisi costretta, come la stessa Urbino, a un vero tour de force tra campionato ed Europa, schierandosi in campo ogni due giorni e sobbarcandosi viaggi in giro per l’Italia. La condizione di Busto ha comunque permesso di inserire Meijners al posto della schiacciatrice della Repubblica Ceca senza colpo ferire dimostrando, ancora una volta se ce ne era bisogno, che l’ago della bilancia della squadra che sta dominando in Italia e all’estero non è la singola atleta ma il complesso del gioco che il suo bravo tecnico ha saputo inculcare nella testa e nei fondamentali delle giocatrici a sua disposizione. Ora lo attende Novara per verificare se effettivamente potrebbe diventare una chimera strappare lo scettro di regina della stagione a Busto. La squadra piemontese le ha fatte faticare nella prima gara ma la prova del nove dovrà arrivare dalla capacità di rovesciare il risultato sul campo amico. Cosa che è riuscita a Pesaro contro Villa Cortese in una gara bella e combattuta, con grande agonismo e correttezza da parte delle due formazioni. Sembrava impossibile che le marchigiane potessero ribaltare il risultato conseguito dalle lombarde nell’incontro casalingo, nella prima gara in formazione incompleta, per l’atteggiamento, aggressivo delle padrone di casa e remissivo delle ospiti, o per la gestione tattica del servizio e dell’attacco che sembrava l’elemento che aveva permesso a Villa Cortese di domare facilmente l’avversario. Invece la pallavolo, come la maggior parte degli sport di squadra, è capace di rovesciamenti repentini, portatori di risultati che meravigliano ma che hanno logiche interessanti. Nella gara vinta Pesaro ha gestito meglio le situazioni di attacco di palla alta senza farsi distrarre da una ricezione negativa che quest’anno non è mai stata il punto di forza delle marchigiane riuscendo inoltre a contrastare in modo più efficace, con il proprio rapporto tra battuta e muro, la velocità di gioco di Berg. Martedì potrebbe essere nuovamente tutta un'altra storia, il pallino passa nelle mani della formazione diretta da Abbondanza: quale sarà la situazione che porterà il successo per la vittoria dell’una o dell’altra squadra? Stessa domanda se la pongono a Piacenza e a Modena dopo che il fattore terreno di gioco ha determinato la vittoria della formazione in trasferta. Due squadre esperte che stanno dando vita ad un quarto particolarmente importante: i due condottieri, Cuccarini per le modenesi e Marchesi per le piacentine, hanno già vinto uno scudetto e sanno quali sono gli elementi determinanti in tali circostanze, ma il più bravo sarà stato quello che riuscirà ad adattarli più rapidamente alla situazione mentale e tattica della propria squadra. Bergamo invece cerca la conferma della bella prova espressa a Urbino. La squadra di patron Bonetti quando arriva vicino agli obiettivi, ha sempre una forza motrice particolare che sembra dare una spinta in più rispetto agli avversari. Urbino però sabato ha disputato una gara coriacea ed ha intenzione di imitare la cugina Pesaro allungando la serie.
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