Qualificazione a rischio

di Luciano Pedullà

18/06/2012

Qualificazione a rischio
A poco più di un mese di distanza dalla Olimpiade Londinese le nazionali Italiane hanno preferito continuare a casa gli allenamenti con molti dei giocatori che potrebbero essere protagonisti nella manifestazione a cinque cerchi. Al ritiro in val Camonica delle azzurre fa da contraltare il Grand Prix abulico al quale la squadra di Marco Bracci sta prendendo parte e che fino a questo momento ha visto la formazione italiana raccogliere 5 sconfitte su sei partite, situazione che la mette in una posizione di classifica abbastanza problematica per poter raggiungere la final six in Cina. In questa manifestazione balza agli occhi il grande risultato che sta ottenendo le squadre di Turchia, attualmente terza con una sconfitta, Tailandia e Cuba che reduci dalla qualificazione olimpica sono arrivate in palla riuscendo a ottenere risultati felici grazie anche a gironi più abbordabili. Discorso differente per Cina e Stati Uniti che viaggiano a punteggio pieno risultati dovuti all’utilizzo del proprio organico al completo. La Nazionale americana, addirittura non lesina sulle giocatrici che costituiscono l’ossatura portante della formazione olimpica, che sono state fino a questo momento sempre impegnate nel sestetto messo in campo da McCutcheon, tanto da far dichiarare a Ze Roberto che gli Stati Uniti sono la migliore squadra nazionale in questo moneto. Il Ranking vuole che a Londra, nella prima parte della manifestazione l’Italia non dovrà vedersela con nessuna di queste protagoniste: se Tailandia e Cuba saranno assenti dalle Olimpiadi, le altre squadre sono destinate nel girone concorrente e potranno essere avversarie delle azzurre solo nella fase a eliminazione diretta. Per farlo la squadra di Barbolini dovrà arrivare tra le prime quattro, e non credo sia possibile altrimenti poiché nel girone delle italiane si trovano Gran Bretagna, Algeria e Repubblica Dominicana sicuramente tecnicamente molti gradini più in basso della nostra compagine. Subito dopo le toccherà combattere in una gara da dentro o fuori con una delle formazioni leader del panorama mondiale; Cina, Usa o Brasile, o con le squadre emergenti di quello europeo, Turchia e Serbia. E’ curioso valutare la scelta programmatica che queste ultime due federazioni hanno deciso di fare, partecipando anche alla Lega Europea manifestazione che ormai da cinque stagioni la Cev ha messo in campo. Possibilità d’investimenti, ma anche scelte di crescita futura hanno permesso questa opzione per due nazioni che nei primi anni 2000 venivano viste come formazioni materasso ma che ora contano su giocatrici di indubbio valore cresciute alla scuola della tecnica, in alcuni casi anche italiana. Una scelta interessante e avveduta che dovrebbe essere affrontata anche dalla pallavolo femminile italiana subito dopo le Olimpiadi per concedere lo spazio di qualificazione che rischiamo di non riuscire più ad avere attraverso i nostri prossimi campionati, sempre più assenti di talenti stranieri e di programmazione societarie. Si dovrà contare anche su un’attività internazionale più radicata se si vorrà concedere alle giocatrici più giovani, che adesso iniziano a mettersi in evidenza sul suolo nazionale, una crescita corretta che conceda alla nostra Nazionale di rimanere competitiva ed arrivare a disputare le più importanti manifestazioni, alcune delle quali in Italia, da protagonista. Per ora godiamoci gioco e risultati ottenuti, ma che ancora ci auguriamo di avere, da queste splendide atlete che in un decennio ci hanno regalato soddisfazioni di ogni tipo.
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