Righi e le riforme: sono settimane decisive

di Adelio Pistelli

08/05/2014

Massimo Righi, amministratore delegato della Lega maschile serie AMassimo Righi, amministratore delegato della Lega maschile serie A
Massimo Righi, amministratore delegato della Lega maschile serie A
Il campionato è finito solo da tre giorni ma lo scudetto vinto dalla Lube è già e solo materiale d'archivio. I festeggiamenti di chi è diventato campione d'Italia, le grandi manovre di Perugia in prospettiva, il generale mercato del volley ormai definitivamente a briglia sciolta stanno occupando chi quotidianamente è impegnato nel circo del volley. Però vale la pena ripercorrere ciò che è stato, anche perché molto è legato a tutto ciò che sarà, o quasi. Vero dottor Massimo Righi? "Partiamo dallo scudetto di Macerata: è il finale di una stagione che ritengo comunque positiva - è il pensiero dell'amministratore delegato della Lega -. Vedo sempre un bicchiere mezzo pieno a prescindere. E' stata un'annata particolare, questo sì ma un'annata che ha regalato emozioni e incertezze, partite combattute, tra sorprese e conferme. Una stagione difficile ma anche e soprattutto per quanto sta accadendo nel mondo sportivo. Sono preoccupato, non lo nascondo, della situazione che si sta creando. E' sempre più delicata, diventa giornalmente difficile affrontare questo o quel problema e tutto ciò, se volete, ci ha fatto compagnia anche durante il campionato".
Ed è stato il secondo anno senza retrocessioni... "Che ha aiutato ancora e tanto diversi club, ha favorito la loro sostenibilità. Può non sembrare ma è così. Del resto, la situazione economica e tecnica è sotto gli occhi di tutti. C'è la Turchia, la Russia che possono permettersi spese folli, assolutamente improponibili e allora quanto di buono hanno fatto le nostre, va e deve essere evidenziato. Direi che è stata in generale un'operazione in sinergia per restare in competizione in attesa di momenti migliori".
Magari, con la novità delle riforme al campionato? "E' un progetto molto importante, lo sapete da tempo ed in questo momento la riforma è in itinere. Capisco che può sembrare anche un passo molto più grande ma, l'immobilismo è come scavarsi la fossa. Abbiamo sempre portato avanti la logica di provare ad anticipare le cose e, questa progetto-Riforma fa parte del lavoro in prospettiva che pensiamo possa avere i suoi, tanti, positivi risvolti. E' una riforma, ovviamente, che va portata avanti con naturale e dettagliato approfondimento su ogni passaggio ma, al momento, è tutto in linea".
Però, 'piazze' come Piacenza e Cuneo che se ne vanno non gioca a favore... "Mica vero, quanto accaduto in Piemonte ed in Emilia non ha nulla a che vedere con il progetto. Qui siamo di fronte a chi, dopo tante stagioni, ha deciso di smettere. Un fine percorso che esula da ogni prospettiva sulle possibili novità ai campionati. Tanto di cappello a quanto di buono e di bello hanno fatto Molinaroli (presidente di Piacenza, ndr) o Lannutti (presidente di Cuneo) e, con la speranza di qualche clamoroso ritorno, adesso possiamo solo ringraziarli. No, il progetto-riforma va avanti spedito su altre linee".
E prevede ancora il blocco delle retrocessioni, vero? "La volontà è questa ma il lavoro che è al vaglio di Lega e Fipav da giorni, necessita di altri e più dettagliati chiarimenti. C'è stato anche martedì un nuovo incontro con i dirigenti federali e ci siamo trovati d'accordo per lavorare su particolari e importanti 'paletti' che dovranno essere decisivi nella stesura definitiva della nuova riforma. Le prossime settimane saranno decisive. Dovremo, insieme, stilare pagine e pagine di nuove regole. Magari non arriveremo alle 400 e passa che trovate nei regolamenti della Nba americana. Ma è chiaro che dovremo definire un particolare e ricco prontuario del nuovo percorso che andremo ad affrontare e tutto ciò dovrà essere fatto prima di metà giugno quando ci saranno le iscrizioni ai prossimi campionati".
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