#RoadToRio femminile: la Russia batte l'Olanda in finale, Italia terza, batte la Turchia 3-2, le Olimpiadi per le azzurre sono ancora raggiungibili

09/01/2016

#RoadToRio femminile: la Russia batte l'Olanda in finale, Italia terza, batte la Turchia 3-2, le Olimpiadi per le azzurre sono ancora raggiungibili
ITALIA-TURCHIA 3-2 (25-23, 19-25, 25-23, 15-25, 15-13)
ITALIA: Del Core 12, Guiggi 13, Orro 3, Egonu 23, Chirichella 5, Diouf 10, Sansonna (L), De Gennaro (L), Gennari, Ferretti 4, Bosetti L. , Centoni, Danesi, N.e. Bonifacio. All. Bonitta.
TURCHIA: Akman 11, Demir 18, Ozsoy 19, Erdem 19, Aydemir 5, Kirdar 11, Karaday (L), Onal. N.e. Orge (L), Uslupehlivan, Toksoy, Cemberci, Yilmaz, Baladin. All. Akbas.
ARBITRI: Adler e Dudek.
Spettatori: 4000. Durata set: 30, 32, 31, 26, 19. Italia: bs 17, a 7, m 14, e 7. Turchia: bs 13, a 8, m 15, e 11.
Ankara. L'Italia compie l'impresa, nella finale per il 3°-4° posto batte al tie-break di misura la Turchia ed il suo grande pubblico e guadagna il viaggio per il Giappone dove a maggio si giocherà il Torneo Intercontinentale di Qualificazione Olimpica (unito a quello asiatico, che metterà in palio gli ultimi tre pass per Rio 2016.
La finale per il 1°-2° posto è stata vinta dalla Russia sull'Olanda per 3 a 1 (25-21, 22-25, 25-19, 25-20), best scorer Natalia Obmochaeva con 23 punti, la migliore a referto delle orange allenate da Giovanni Guidetti è stata la Sloetjes con 17 punti.
Difficile raccontare cosa è stata la sfida con le turche. L'Italia per nulla intimorita dal grande e chiassoso tifo di casa ha giocato al limite delle sue attuali possibilità, non lasciandosi mai prendere dallo sconforto nei momenti difficili, ne' dall'esaltazione quando le cose giravano per il verso giusto. Demir e compagne sono state più regolari, i numeri degli statistici parlano chiaro, ma le azzurre di Marco Bonitta hanno tirato fuori il meglio delle loro qualità nei momenti importanti, quelli fondamentali, quelli decisivi.
L'Italia ha vinto ancora al quinto set, ancora di misura come già accaduto con Belgio e Polonia, confermando di avere lucidità e freddezza nelle battute finali di gare lunghe e difficili a livello tecnico e nervoso.
Quali siano le qualità di questa squadra lo indicano la generosità di alcune veterane: la capitana Del Core prima delle altre, capace di sobbarcarsi il peso della ricezione per tutto il match per emergere anche in attacco nel quinto set decisivo; la regolarità ad altissimo livello di Martina Guiggi preziosa in attacco ed a muro, brava al servizio, forse quella che ha meritato il voto più alto complessivo nei cinque giorni complessivi di partite. Ma nel momento della qualificazione a cui tutte le ragazze azzurre hanno contribuito in maniera importante ci sembra giusto ricorda ancora una volta che l'Italia in campo ha schierato molto a lungo due diciassettenni con sole 12 gare di A1 alle spalle: Paola Egonu ed Alessia Orro, che si sono tolte la grandissima soddisfazione di chiudere i tre set vinti. L'attaccante il primo (con una schiacciata) ed il terzo (con un aces), l'alzatrice il tiebreak con un muro che ha strozzato in gola il grido di gioia turco.
Bonitta ha rilanciato in partenza la generosa Chirichella al posto della Danesi, confermando il sestetto divenuto titolare strada facendo, quello composto da Orro in regia, Diouf opposto, Chirichella e Guiggi al centro, Ogonu e Del Core di banda, sansonna libero. Ma nel corso della gara c'è stato più o meno spazio per tutte. Ed ognuna ha fatto il suo dovere.
L'Italia è partita bene, ha subito il ritorno turco, ma ha chiuso con personalità il primo 25-23. Nel secondo tanta Turchia e gara che ritorna in equilibrio, nel terzo ancora le padrone di casa avanti anche 19-16, ma a decidere è il gran finale italiano. Quarto turco e tie-break davvero palpitante. Con la squadra di casa subito avanti 4-1, poi raggiunta sul 5-5. Italia in vantaggio per la prima volta 10-9 poi l'allungo decisivo sul 14-12 e il gran muro finale di Orro sul secondo match-point.
Le azzurre tornano a casa felici. Rio non è ancora conquistata, ma molto più vicina.

I commenti della squadra azzurra dopo la vittoria sulla Turchia
Ankara. Grande soddisfazione per la vittoria sulla Turchia che consente all'Italia di avere una nuova chance per qualificarsi per i Giochi Olimpici di Rio 2016.
Marco Bonitta: "Io voglio solo dire brave a queste ragazze che hanno ritrovato quello che aveva fatto innamorare tutti gli italiani durante il Mondiale nel 2014. E cioè l'onore per la maglia, il mai mollare, il tenere sempre viva una fiammella. Abbiamo giocato tre tie-break, abbiamo vinto tre tie-break e siamo ancora vivi per andare alle Olimpiadi. E' davvero merito solo loro. Tecnicamente alcune delle nostre giocatrici stanno crescendo, stanno facendo un bel percorso. Abbiamo avuto solo 10 giorni per lavorare. Alcuni automatismi, oggi sono un pochino naufragati in certi frangenti. Bisogna lavorare per trovare la sintonia e l'empatia tra di noi. Il gruppo però è questo. Il fatto di aver vinto tutti i tie-break ai vantaggi ci fa capire quanto queste giocatrici tengano a questa cosa. Paradossalmente mi fa più piacere aver ritrovato questo spirito che di avere ancora una possibilità di andare a Rio".
Alessia: Gennari: "L'abbiamo fatto vedere tutto oggi, quanto volevamo continuare ad inseguire la strada per Rio. Io credevo in questo gruppo perchè tutte ci hanno messo il cuore e non solo. Questa si chiama vittoria di squadra. Non c'è stato un "salvatore della patria" siamo state tutte a portare questa Italia a sognare ancora. Quindi voglio dire brave a tutte noi".
Cristina Chirichella: "E' stata dura, ma lo sapevamo. La Turchia giocava in casa ed il pubblico fa tanto. Ma noi non abbiamo mollato, perchè rimanere in corsa per andare alle Olimpiadi lo volevamo davvero. L'idea di un cambio generazionale è una cosa bella, ma questo è un gruppo molto unito, le vecchie con le giovani. Da qui a maggio possiamo crescere sicuramente. Per questo torneo di gennaio nessuna delle squadre ha avuto tempo per lavorare e prepararsi al meglio".
Stefania Sansonna: "E' una emozione grandissima. E' da questa estate che stiamo lavorando tanto per costruire un nuovo gruppo. Questa per noi era una grande occasione per continuare ad inseguire il sogno di andare ai Giochi. Ci siamo regalate con le nostre forze una nuova chance in Giappone".
Paola Egonu: "Devo ringraziare le mie compagne che mi hanno dato tanta fiducia, mi hanno spinto ed incitato dopo un inizio non facile. Nella seconda metà della gara sono riuscita a dare il meglio di me e sono veramente felice. Uscire con la vittoria in tasca da una gara come questa è davvero una immensa soddisfazione, mi fa capire quanto sia importante lavorare avendo davanti un obiettivo da raggiungere".
Alessia Orro: "Sull'ultimo loro attacco ero lì preparata e pronta ad aspettarlo. ero certa che avrebbe dato la palla in banda, dopo che l'aveva data all'opposta. Ho messo le mani ed è andata come è andata. In quel momento ho pensato solo che eravamo riuscite a fare quella cosa per la quale ci eravamo sacrificate e avevamo faticato tanto. Sono davvero felice che ci siamo qualificati per il Giappone e soprattutto che abbiamo dimostrato che tutti possono contare su noi giovani".

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