Rosalba, compleanno e stop

di Adelio Pistelli

30/01/2014

Simone Rosalba in attaccoSimone Rosalba in attacco
Simone Rosalba in attacco
Domani, venerdì, compie trentotto anni. Non ne aveva nemmeno diciotto quando Simone Rosalba esordiva in A1. Un talento, lo schiacciatore calabrese (è nato a Paola) che da qualche settimana ha detto stop alla sua carriera agonistica. Una carriera da ricordare, un esempio per chiunque ha fatto e fa pallavolo. Simone Rosalba, dal palmares notevolissimo, attraverso una intervista alla 'Gazzetta del Sud', racconta le sue emozioni, le sue (tante) soddisfazioni mentre passa la mano dopo vent'anni, appunto, di volley a grandissimo livello. I giudizi su Velasco ("il migliore"), l'emozione tra le più grandi ("la vittoria in World League del 1999 con Anastasi: schiacciai la palla del successo"); l'amicizia con Vermiglio ("un grande: mi spiace di aver giocato poco con lui"); l'amicizia più fraterna e professonale con Giombini, Zlatanov, Lirutti e con lo sfortunato Vigor Bovolenta ("Sarà sempre qui con noi"). Racconta del suo esordio a Ravenna e l'immediata vittoria in Coppa Campioni (noi c'eravamo...) con il team romagnolo; il mondiale vinto con la nazionale di Bebeto (1998), la World League vinta in Brasile nel 1995, oro Europeo nel 1999 ed il bronzo olimpico a Sydney 2000 con Anastasi coach azzurro e quattro ori alla World League (1995, 1997, 1999 e 2000). Ma c'è tanto e tanto ancora per un giocatore, purtroppo, troppo spesso frenato da diversi infortuni più o meno gravi nel bel mezzo della sua lunga milizia sottorete. Ravenna, Macerata, Milano, Piacenza, Vibo Valentia (miglior giocatore della finale di coppa Italia persa dai calabresi a Forlì contro Treviso); poi l'arrivo a Roma, ancora Milano, stagione successiva a Latina, i club italiani per la carriera delle schiacciate. Quindi la scelta (a sorpresa per tanti), di scendere in A2, a Città di Castello. Con il quale, a maggio del 2013 ha vinto il campionato e riportato gli umbri nell'Olimpo del volley dopo ventidue anni. Città di Castello poi, durante l'estate si fonde con San Giustino ma Rosalba preferisce chiamarsi fuori, anche se ci sono un paio di società che vorrebbero il suo contributo tecnico. Lui invece sul finire dello scorso anno decide che è arrivato il momento di dire stop. Il suo testimone lo lascia idealmente a Simone Parodi, attuale chiacciatore azzurro e della Lube Macerata: "Mi ci rivedo molto ma fisicamente è più forte". Grazie Ros e, auguri.
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