Russia zarina negli Europei Juniores femminili

di Luciano Pedullà

05/09/2016

Russia zarina negli Europei Juniores femminili
La Russia torna sul tetto d’Europa, battendo 3 a 0 in finale la Serbia, detentrice del titolo juniores femminile. Lo fa grazie a Svetlana Safronova, un passato in Italia da giocatrice, e a Luca Milocco allenatori di una squadra che non possiede talenti ma un gioco proficuo e pragmatico. Pochi errori in battuta, ma in compenso un servizio efficace, muro e attacco le armi migliori, soprattutto con i due talenti che l’allenatrice russa ha in progetto di far crescere maggiormente: la centrale Lazarenko, classe 98 e 3,17 di spike reach, e la schiacciatrice Koticova dalla Dinamo Kazan, migliore realizzatrice russa e MVP del torneo. Evidentemente l’Ungheria porta bene alla Nazionale sovietica che nel 94, ben 22 anni fa, si era imposta per l’ultima volta in un campionato europeo in questa categoria. Era la squadra di Godina e Sokolova, solo per citare due giocatrici e si impose sull’Italia di Leggeri, guidata da Delgado nella finale di Budapest. Questa volta il cammino della squadra russa è partito da Gyor, a 120 km dalla capitale Magiara e a poco meno da Nitra, in Slovacchia, dove ha concluso vittoriosamente il suo camino. La Cev ha assegnato a queste due Nazioni l’onere organizzativo di questa importante manifestazione giovanile, forse per promuovere maggiormente su questi territori l’interesse per la pallavolo. Il risultato ha, però, avuto due facciate estremamente opposte. Pubblico poco presente e organizzazione latente, soprattutto nella località Ungherese dove nemmeno la squadra locale è riuscita a portare gente al palazzetto. A Nitra, città veramente carina ai piedi del Monte Zabor che possiede molti luoghi di interesse turistico, poco pubblico ma una organizzazione più precisa, probabilmente anche grazie all’esperienza del presidente della federazione Lubor Halanda, un passato nella pallavolo giocata in Italia, che aveva già improntato positivamentela Finale di categoria del 2004 giocata a Presov. Oltre a ciò la Slovacchia ha presentato una formazione combattiva con una opposta mancina di buon livello Karin Sunderlikova che ha tenuto spesso in piedi la formazione slovacca, fino alla finale per il 5-6. Il ruolo di opposta è quello su cui è sembrato che tane squadre abbiano puntato per mantenere la propria formazione ad alto livello cosìaltre due mancinehanno positivamente impressionato. In primo luogo Hanna Klimets, della Bielorussa ma già in forza all’Uralochka di Karpol; la Ungherese Nemeth, brava anche se di un'altra categoria di gioco. Anche la Germania, deludente rispetto alla squadra che aveva messo in difficoltà la Nazionale azzurra nelle qualificazioni di Napoli a Aprile, ha distinto un’attaccante di livello, Anna Orthmann, top scorer della manifestazione vero punto di forza della squadra. La Nazionale tedesca presentava altre buone individualità: il libero Dreblow, in forza al Postdam in Bundesliga, e la regista Kastner tre le più interessanti alzatrici della manifestazione. La Serbia si è sorretta nella buona e cattiva sorte su Lazovic, partita in sordina per un infortunio patito nella qualificazione per il Campionato under 23, brava sia in attacco che in ricezione ma sicuramente troppo isolata per contrastare la Russia in finale. Eppure la Serbia era approdata alle finali per i primi quattro posti grazie alla vittoria nell’ultima giornata del girone di qualificazione contro le stesse Sovietiche, partita che aveva relegato la nazionale Italiana alle semifinali di consolazione, con lo stesso numero di vittorie delle due formazioni che avrebbero poi affrontato la finale, ma a un peggior quoziente set. Eppure la squadra di Cristofani aveva ben esordito nel Torneo, proprio battendo perentoriamente la formazione della Serbia e, pur priva di Egonu, Orro e Piani, quest’ultima per un grave infortunio, aveva dimostrato sul campo di meritare di disputare la finale, ma rimane la soddisfazione alle azzurre di aver terminato il torneo con la sola sconfitta con le Campionesse Europee dopo un combattutissimo incontro e di aver messo in mostra un gruppo che potrà portare giocatrici importanti alla formazione seniores. Nella squadra italiana si sono distinte particolarmente il libero Zannoni, premiata come migliore giocatrici all’Europeo nel suo ruolo, Pietrini, schiacciatrice, e Lubiam, centrale, queste ultime due classe 2000, due anni di anticipo alla manifestazione, con interessanti requisiti fisici e altrettanti tecnici che, non appena stabilizzati,potrebbero permettere a queste due giocatrici di raccogliere brillanti risultati anche con la maglia della nazionale Seniores. Una manifestazione in totale che non ha colpito per la presenza di particolari talenti fisici o tecnici, tant’è che la squadra azzurra è quella che ha impressionato maggiormente in tal senso, quanto piuttosto nella capacità di gioco che molte squadre avevano già nelle mani della palleggiatrice, discorso che vale per formazioni come il Belgio, la Bulgaria - in panchina con Dimo Tonev e Vania Sokolova-, la Slovacchia, l’Ungheria e la Bielorussia ma dove i fondamentali di seconda linea molto latitanti sia per la difesa che per la ricezione, ad esclusione della squadra fiamminga targata Topsportschool Vilvoorde,. In conclusione sembra doveroso attribuire alcune ultime valutazioni nel bene e nel male. Voto 10 a Andrea Puecher, arbitro italiano di valore, che ha fischiato nella Finale per il 1-2 posto dirigendo la gara in modo impeccabile. Voto 9 alla federazione turca la cui squadra in questa manifestazione non è sembrata di livello come le precedenti ma che ha inviato Ferhat Akbas, allenatore della Seniores Turca, a collaborare e aiutare giocatrici e staff tecnico, quest’ultimo guidato dal suo assistente nella Nazionale maggiore Carikci. Voto 1 a Salvan, allenatore della Nazionale Francese; nonostante la sua formazione non abbia occupato l’ultima posizione raramente si è visto una formazione con tanta confusione in campo con attaccanti di prima e seconda linea che attaccavano dalla stessa parte e si sovrapponevo in zona 4 anche con solo due attaccanti di prima linea: se vi capita andate a studiare la fase 2 della Francia Juniores, … ma non applicatela nel gioco!
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