Saltano i tappi

di Luciano Pedullà

31/12/2010

Saltano i tappi
Come tradizione a Capodanno saltano i tappi, e come consuetudine, ai primi problemi in squadra, anche la pallavolo ci ha abituato a veder saltare gli allenatori. E’ successo dopo solo cinque giornate a Perugia dove, nonostante l’accorata rimostranza, fatta da Claudio Cuello, nei confronti dell’imprenditoria locale, per assistere le sorti della società, il tecnico argentino ha dovuto lasciare spazio al bravo allenatore della nazionale serba, Terzic. Sia ben chiaro: ritengo più che lecito che una società, nel corso di una stagione, accorgendosi che non ci sono chiare prospettive di collaborazione tra tecnico e squadra, possa cambiare guida della formazione, ma è anche vero che la crescita tecnica del movimento pallavolistico, nella sua totalità, meriterebbe maggiore programmazione e continuità di metodo. Quella dei tecnici è sicuramente una grossa problematica che, la pallavolo femminile, dovrebbe cercare di affrontare: in serie A1, negli ultimi anni, si viaggia su una media di 4-5 allenatori cambiati in corsa, per anno (parliamo di circa il 40%); i tecnici italiani riescono ad avere grande appeal all’estero ma, spesso, non hanno lo stesso in Italia. Guidetti, Micelli, Chiappini, e in passato Bonitta, Cuccarini, Caprara, tanto per citarne alcuni, hanno dovuto trovare considerazione all’estero dove, a loro modo di dire, l’apprezzamento, del nostro operato, ha sempre valori assoluti. Auguriamoci che, per questa stagione, quello di Perugia, rappresenti l’unica sostituzione, e che i dirigenti assumano il timone della politica societaria, per riprendere a costruire giocatori e squadre, come si fece quando la nostra pallavolo cominciò a emergere per dominare, il campo europeo, con i club e la nazionale. Mercoledì si è pure giocata l’ultima partita del 2010, Bergamo contro Piacenza, stagione che, ancora una volta, mettiamo in cantiere con tanti successi ma anche con tante piccole speranze. Quella, innanzitutto, di vedere che, le società che si iscrivono ai campionati, abbiano le forze per proseguire la stagione, mantenendo gli impegni, presi nei confronti di atlete e staff, che lavorano in palestra sempre con grande ardore e serietà senza condizionare le loro prestazioni a mancati pagamenti; di vedere crescere con le stesse opportunità le giocatrici italiane, rispetto le straniere, di pari capacità tecniche; che le opportunità di sbagliare vengano concesse alle giovani, che non indicano nella palleggiatrice che non gli alza bene, nell’allenatore che non sa tenere il gruppo o nella società che non sa governare l’ambiente, il motivo dei propri errori, come, soventemente, mi è capitato di sentire da giocatrici più esperte e dai loro procuratori. Spero anche di vedere, più spesso, nelle manifestazioni giovanili e internazionali, qualche direttore sportivo in più, che possa conoscere e valutare le giocatrici senza doversi affidare ai manager delle atlete che, loro sì, professionalmente ineccepibili, sono sempre presenti ai bordi di tutti i campi di gioco: spero che qualunque allenatore possa trovare lo stesso entusiasmo e affetto che mi stanno trasmettendo le giocatrici che sto allenando in palestra. Soprattutto, speriamo di vedere Leo in campo nella finale che assegnerà lo scudetto 2011 e che sia una giocatrice italiana a giocare la palla che chiuderà la partita, perché la pallavolo italiana ha bisogno che i nostri talenti tornino ad essere decisivi sulla sorte di un match. Buon anno a tutti.
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