Scendo in campo

di Luciano Pedullà

21/10/2013

Paola CardulloPaola Cardullo
Paola Cardullo
La prima giornata di campionato ha segnato, in qualità di evento, il ritorno nel campionato italiano di Paola Cardullo, scesa in campo a un anno e mezzo di distanza dall’ultima partita giocata in Francia e addirittura da più di due dall’ultima gara disputata in Italia nelle fila di Villa Cortese. Una donna che ha saputo farsi voler bene dall’intera Nazione pallavolistica, ma anche dal mondo: in Giappone esistono dei fans organizzati che si recano alle manifestazioni internazionali solo per vederla giocare. Io c’ero quando Paola esordì in quel di Perugia in serie A1 il 28 ottobre del 2001, contro la squadra di Aguero e di una stella nascente Francesca Ferretti che Barbolini faceva giocare con un particolare 6-2 modificato nel corso della stagione dall’arrivo di Kirillova. Non potevo mancare per il secondo esordio di Paolo a Ornavasso, a pochi chilometri dalla patria città di questo Libero, che nel lasso di tempo descritto intanto aveva portato a casa un Campionato del Mondo, una Coppa del Mondo, una Champions Cup, due titoli Continentali, e tante medaglie di ogni pregio e valore, e, soprattutto, nominata alle Olimpiadi di Atene miglior Libero al mondo cosa che faceva il bis con quello già ottenuto ai Mondiali del 2002 a soli 20 anni! E Paola domenica si è ripresa il campo a modo suo. Qualche tentennamento in ricezione all’inizio, ma si sa che questo fondamentale si allena meglio di tutti nelle situazioni di gioco, con tre errori nei primi trentacinque punti ma poi per i restanti ha giocato una palla che finiva spesso sulla testa di Rondon, fino a quando gli avversari ben disposti da Bellano hanno deciso di cambiare tattica. In difesa ha ammaliato il pubblico, molti venuti solo per lei lo dimostra l’affetto tributatole a fine gara, con i suoi movimenti dettati da una capacità innata, e difficilmente perdibile, di saper leggere il gioco, trovandosi nel punto giusto al momento giusto o, quando non dovesse succedere, arrivandoci repentinamente, sinonimo di una condizione fisica finalmente ritrovata in modo ottimale. Non è ancora la migliore Cardullo, quella la rivedremo tra cinque o sei mesi quando sarà necessario per la sua squadra e per riproporsi pronta a difendere i colori della nostra nazione. Ci può arrivare, se lo meriterebbe! Nella cittadina del Verbano Cusio Ossola si è consumata la partita più incerta di un campionato iniziato in sordina, senza tanti titoli per gare passate forse più in secondo piano rispetto ai colpi di mercato, soprattutto quello del ritorno, gradito al nostro torneo, di Carmen Turlea, altro grande talento pallavolistico che vestirà la maglia di Forlì togliendo a questa società di fatto la qualifica di Cenerentola che poteva apparire fino a non più di una settimana fa. Non fa testo la sconfitta con Piacenza, già targata finali play off, per una formazione, quella romagnola che presto potrà contare su un’intelaiatura di squadra registrata da Pincerato e guidata da una campionessa che può fare la differenza. Piacenza, Bergamo, Modena e Conegliano hanno vinto le loro gare, con maggiori difficoltà per le ultime due formazioni citate, con la sorprendente squadra veneta che ha annichilito per tre set Frosinone, ma è riuscita a cederle inspiegabilmente il secondo. Il successo di Bergamo rilancia le lombarde tra le pretendenti a un posto al sole, considerato che la facile vittoria con Novara è stata acquisita nonostante l’assenza di Diouf, attaccante di riferimento della squadra diretta da Lavarini. Troppo presto per raccogliere ulteriori notizie da un torneo iniziato con sole quattro partite e che, in questo senso, non lascia molto spazio alle considerazioni; inoltre tra appena due settimana il campionato si fermerà per dare modo alle giocatrici chiamate dalle proprie nazionali di prendere parte alla Women’s World Grand Champions Cup giapponese …! In Giappone, però non ci sarà alcuna giocatrice che partecipa al nostro campionato: non si potrebbe rivedere in corsa la programmazione?
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