Scherzi di Carnevale

di Luciano Pedullà

12/02/2013

Scherzi di Carnevale
Chieri batte anche Piacenza e balza al terzo posto, in una classifica di difficile lettura con squadre che hanno giocato tredici gare e altre dodici. Il fatto certo è che Busto guida tutti con un divario abbondante. La differenza tra la formazione varesina e le altre squadre in questo momento non sembra essere dato dai cinque punti ma dalla sostanza, tanto che riesce a risolvere qualunque situazione anche nei momenti più difficili, contro Pesaro o come in Champions con Azerrail. Nel turno di A1 coach Parisi ha concesso riposo a Marcon, afflitta da problemi alla schiena, e a Faucette forse anche per una scelta tecnica e rigettato nella mischia Lombardo, alla fine mvp della partita, e Brinker come già aveva fatto con la formazione di Baku, ma il finale non è cambiato. L’alchimia di Busto sembra essere dettata da cinque importanti elementi che fanno la forza della società: sponsor, dirigenza, staff, atlete e pubblico. L’equilibrio dimostrato da queste parti pare essere il vero parametro per determinare l’attuale stabilità della formazione e dei suoi crescenti risultati. Gli sponsor dimostrano presenza e imperturbabile correttezza che permettono la vita serena alla squadra e la possibilità di sviluppo della società; merito di una dirigenza che non ha voluto fare grossi proclami negli anni passati e solamente programmare a piccoli passi, grazie all’esperienza della famiglia Forte, da almeno venticinque anni nella pallavolo di alto livello, e a quella degli altri collaboratori che si sono affiancati passo dopo passo, chi per la parte manageriale o per quella puramente manuale. Staff di primo livello: al condottiero Parisi, che negli ultimi anni ha vinto due Coppe Europee, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa e stato affiancato Dagioni, l’assistente più titolato nel campionato femminile in possesso d’indubbie qualità tecniche e già collaboratore di Montali per più di un quinquennio, vincitore anche di una medaglia olimpica! A loro vanno aggiunti: preparatore, mental trainer, scoutman, team manager e le persone che in palestra costantemente e con massima umiltà e dedizione danno una mano in palestra. La rosa delle giocatrici di Busto, quest’anno, appare completa e intercambiabile, dimostrato dal fatto che sta affrontando la stagione priva della palleggiatrice titolare e che per questo motivo non sono mai state ascoltate lamentele o piagnistei dalle componenti fin qui citate. Chi in queste ultime gare ha avuto il piacere di presenziare al Pala Piantanida avrà apprezzato il tifo corretto e incessante, a volte eccessivamente critico con le proprie beniamine, che non proferisce parole offensive nei confronti dell’avversario ma solo cori a favore della propria squadra del cuore. Ora tutto questo dovrà culminare con l’accesso alla Final Four di Champions senza che l’Azerrail si adoperi per fare uno scherzo di cattivo gusto nel periodo carnascialesco. Cosa che è successa a Torino dove Chieri ha battuto Piacenza, con una gara da tre punti, grazie alle così dette seconde linee, ovvero le giocatrici meno appariscenti durante la costruzione estiva della squadra, ma che spesso danno la forza principale al gruppo. Tra queste sicuramente Gennari e Frigo, passate come meteore nel capoluogo emiliane e servite da “contropartita” per avere a disposizione Guiggi nella formazione diretta da Mazzanti, protagoniste della gara e della vittoria finale di Chieri. La formazione di Salvagni sembra avere cresciuto la propria forza dai problemi amministrativi della società, ma, più probabilmente, aver ritrovato la serenità della regista Bechis che appare meno sotto pressione rispetto a quando doveva dirigere una squadra che aveva nomi e ambizioni del grande risultato: ora appare più semplice ottenerlo. E’ la pazienza di costruire, che hanno dato fini ad ora forza e vigore a Conegliano e anche a Urbino, fermato da Bergamo squadra sempre capace di farsi trovare pronta a qualunque situazione che la pallavolo femminile proponga, indice anche in questa situazione di società capace a programmare e investire con oculatezza. Ora dobbiamo fare tifo per Busto e per la categoria tecnica italiana che potrebbe con i suoi allenatori invadere le finali di Champions e riaffermare la forza della pallavolo femminile d’Italia.
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