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Si dimette Vito Achille: al suo posto Luciano Gaspari?
Si dimette Vito Achille: al suo posto Luciano Gaspari?
di Adelio Pistelli
09/09/2013
Vito Sante Achille
Vito Sante Achille
Leggendo la lettera (che trovate sotto), è intuibile che la decisione è maturata gradualmente nelle ultime settimane. Resta, adesso, la certezza:
Vito Sante Achille
non è più il Commissario ruolo arbitri di serie A. Dimissioni irreversibili, dopo sei anni di attività nel ruolo, con qualche forse, ultimamente troppe polemiche intestine e, uscita di scena - come è visibile nel suo saluto - con mirati 'colpi bassi' soprattutto nei confronti del Coordinatore nazionale (
De Luca
), al quale il dimissionario Achille si rivolge senza giri di parole. Qualche screzio anche nei confronti dei vertici federali ma, di fatto, si chiude l'era Sante Achille (anche a livello internazionale) e viene spontanea una domanda: chi lo sostituirà? Il nome che più sta guadagnando posizioni è quello di
Luciano Gaspari.
E' vero, qualcuno recentemente e forse anticipando l'uscita di Vito Sante Achille aveva ventilato (nemmeno tanto soffusamente, però) qualche perplessità sull'eventuale nuovo incarico a Gaspari senior per via di un evidente conflitto d'interesse, visto che suo figlio Marco, attuale tecnico in A1 al femminile (Conegliano). La nuova stagione è agonistica è dietro l'angolo ed i giorni che verranno dovranno sicuramente dire tanto sul nominativo per nuovo incarico. Intanto, il dopo Achille è iniziato leggendo anche la lettera, appunto che l'ormai ex Commissario ha inviato agli arbitri. Eccola.
"
Carissimi, come da nota allegata oggi ho presentato le dimissioni da Commissario al Presidente della Federazione, Dr. Magri, in quanto non persistono più le condizioni che mi avevano portato ad accettare l’incarico nel 2007. Sicuramente una scelta non facile, ma serena e consapevole come lo fu quella del 2007 quando da arbitro in attività assunsi la carica di Commissario. Le motivazioni sono molteplici, determinate, in particolare, da situazioni createsi nel Settore nell’ultimo periodo. Il serio rischio di minare l’autonomia della Commissione, la non piena collegialità, la mancanza di equilibrio, coerenza e buon senso per alcune scelte sono alla base di tale decisione.
Ad esempio l’idea di omologare la serie A alle altre serie nazionali è una scelta strategica che non condivido, per un insieme di semplici motivazioni. La serietà e la competenza, la selezione nel corso degli anni, la conoscenza diretta degli arbitri dovuta ad un organico numericamente ridotto e le diverse responsabilità lavorative dei singoli comportano sicuramente un approccio differente di gestione rispetto ai colleghi di B1 e B2, di cui ammiro, in modo pieno ed autentico, lo spirito di dedizione. In questi anni ho condotto la gestione interpretando il ruolo con grande onestà intellettuale nel pieno rispetto di Tutti, anche di quei pochi che non lo hanno avuto nei miei confronti, adottando provvedimenti drastici anche verso
colleghi con cui ho intrattenuto o intrattengo rapporti di amicizia, che certo non rinnego. Ho operato utilizzando una leadership “partecipativa”, non certo autocratica e burocratica, in quanto personalmente prediligo strutture a matrici, essendo poco incline a modelli organizzativi eccessivamente piramidali, ed ho
intrapreso l’attività di Commissario per scelta e per passione con l’obiettivo di apportare quei cambiamenti necessari alla crescita del Gruppo, consapevole che Tutti noi siamo coinvolti in una attività non professionistica, ma professionale esercitata con spirito non di impresa ma di volontariato. Non più supervisore CEV, non più responsabile attività internazionale, non più interim sui delegati arbitrali.
A ciò si aggiunge “per te è l’ultimo anno da Commissario” affermato dal Coordinatore il quale, arrogandosi il diritto di esercitare un potere di esclusiva competenza del Consiglio Federale, ha minato irreparabilmente quella residua parte di motivazione “sopravvissuta” agli eventi. Evito di soffermarmi su altre situazioni. Sicuramente irriguardoso ed un insulto al buon senso è il sentirsi dire che “ le cose non sono andate bene a livello internazionale”, considerato i risultati oggettivi raggiunti e le azioni messe in atto per garantire quel giusto equilibrio fra attività nazionale ed internazionale, invocata dal sottoscritto anche da arbitro. In questo ultimo scampolo di ferie ho esaminato la situazione complessiva, anche con il giusto distacco, ed onestamente non ho trovato scelte diverse da operare o alternative alle dimissioni, essenzialmente per coerenza con il mio passato di arbitro, di rappresentante del Gruppo (dove la mia esposizione personale è stata elevatissima - magari gli anziani più volenterosi possono raccontare ai più giovani cosa accadde nel 2005) e di Commissario stesso. Il rammarico più grande è legato al fatto di non poter chiudere un ciclo programmato e quasi in dirittura di arrivo, ma principalmente è una questione
di dignità personale. D’altro canto, prediligendo nei rapporti l’aspetto umano, capite bene come la dignità assume per me un valore fondamentale ed irrinunciabile.
Ringrazio Tutti Voi per quello che avete fatto in questi anni di grandi cambiamenti, per l’enorme passione e per l’impegno profuso dal punto di vista tecnico. Le risposte alle mie sollecitazioni sono state ampiamente positive e la crescita tecnica è stata inequivocabile ed ampiamente dimostrata dagli eventi. Per questo sono fiero di Voi.
Un forte abbraccio e un in bocca al lupo a Voi Tutti, in modo particolare ai più giovani e ai neo immessi, solo anagraficamente più lontani, cui auguro un futuro luminoso e pieno di soddisfazioni ed a quali raccomando di anteporre e privilegiare, sempre ed esclusivamente, l’aspetto umano nell’ambito di questa
straordinaria e particolare esperienza di vita.
Dr. Vito Sante Achille".
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