Simona Sileoni: "Credo in questa Lube, sosteniamola"

di Adelio Pistelli

18/03/2014

Simona SileoniSimona Sileoni
Simona Sileoni
Attenzione, parla il presidente. Non succede spesso e se succede, succede in gran privato. O quasi. Almeno per quanto riguarda Simona Sileoni. E' il presidente della Lube Macerata, la prima vera indiscutibile tifosa del suo team. E' vero, tutti i presidenti lo sono ma la Sileoni stravince questa particolare sfida. E, solo leggendo quanto dice alla vigilia dell'ultima partita di stagione regolare (domenica contro Piacenza: in palio il primo posto in classifica), capisci quanto sia particolarmente coinvolta. E' la prima ad arrivare al palasport, la prima ad organizzare una trasferta, la prima a salutare i giocatori, a regalare loro affetto e simpatia. Nel momento di situazioni delicate come quella che la 'sua' Lube sta attraversando, mette da parte ogni titubanza societaria e familiare (è la figlia del patron e, stretta parente dell'amministratore unico Giulianelli) rilancando il suo pensiero che è, sopratutto, un vero atto di amore per la squadra che guida dalla scrivania. Seguitela, ne vale la pena.
"Ho Fiducia nella squadra. La sconfitta di Ravenna, che cia ha schiodato dalla poltrona più alta della classifica, dopo 20 giornate consecutive di primato, non ha scalfito la mia positività nei confronti del team allenato Alberto Giuliani. E' indubbio che la squadra stia attraversando un momento delicato e poco felice. Ma, pur non nascondendo la delusione per gli obiettivi mancati finora, penso ancora che questa Lube abbia tutti i mezzi necessari per essere protagonista di un finale di stagione degno del blasone della società. I ragazzi hanno dimostrato in più occasioni di saper giocare un'ottima pallavolo, di sapersi divertire in campo e di divertire il pubblico, soprattutto di poter battere qualunque avversario. E' la stessa squadra che fino a due mesi fa macinava risultati positivi e veniva idolatrata ovunque e da chiunque, non dimentichiamocelo".
"Capisco benissimo la delusione dei nostri tifosi -
continua la Sileoni - che del resto è anche la nostra. Come la rabbia. Nello sport si può vincere o perdere, di questo ne siamo tutti consapevoli. Va detto: il modo in cui siamo usciti dalla Champions League dalla Coppa Italia, non è piaciuto. Personalmente, mi sono sentita in dovere di scusarmi con i tifosi presenti a Bologna, per la brutta figura. Ci aspettavamo di più, penso fosse lecito, con tutto il rispetto per chi ci ha meritatamente battuto. Così come ci aspettiamo molto dalla corsa scudetto. Guardiamo avanti. Lo ripeto>: credo in questa squadra e invito anche tutti a farlo. Lasciamo le critiche a quando tutto sarà concluso e quando la società inizierà a pianificare la squadra del futuro (lo sta già facendo, ndr). Polemizzare adesso è soltanto deleterio. Ritengo, invece, che chi vuole davvero bene alla Lube, e so essere in tanti, debba continuare a far sentire il proprio calore attorno ai ragazzi e allo staff, che ve lo assicuro sono i primi ad avere voglia di riscatto. Lo dimostreranno domenica, contro Piacenza: come atteggiamento e determinazione. E' una sfida che rappresenta un ottimo viatico in prospettiva play off. Abbiamo condotto per ben 20 giornate, il primo posto era e resta l' obiettivo. Mi aspetto una grande risposta della squadra in questa partita, soprattutto dal punto di vista dell'atteggiamento in campo, della determinazione e della concentrazione. E, con i nostri tifosi, saremo tutti grandi protagonisti".
Il presidente ha parlato, il campo dirà tante verità ma, la stessa Sileoni si rende sicuramente conto (ma intelligentemente non entra nei dettagli, almeno pubblicamente) di una particolare problematica che attraversa il suo team. Quale? Per certi versi siamo davanti ad un film già visto. La scorsa stagione, da Cuneo (eliminazione di Champions) per arrivare alle scriteriate sfide di semifinale con Piacenza, la squadra di Giuliani ha soprattutto messo in vetrina (si fa per dire) difficoltà oggettive a livello fisico. E' un pò quanto sta accadendo da qualche settimana a questa parte. E' evidente che giocatori super impegnati per mesi e mesi dopo campionato e coppe, poi la nazionale quindi ancora campionato e coppe, è evidente che subiscano contraccolpi fisici in negativo. Inutile girarci attorno: se non stai bene, non riesci a chiudere il cerchio a livello mentale e tecnico. E' quanto è accaduto a Bologna, con la squadra ai minimi valori sui fondamentali di gioco, ma ugualmente padrona del campo per evidente superiorità tecnica. Però era altalenante fisicamente con conseguenze dirette sulla tenuta mentale. E' un'opinione e forse discutibile, forse no. Allora vale la pena discuterne, per non lasciare nulla d'intentato proprio guardando a quanto di importante la Lube con le sue può ancora fare.
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