Simone Parodi, carattere e psicologia

di Adelio Pistelli

02/11/2010

Simone ParodiSimone Parodi
Simone Parodi
E’ curioso, ha voglia di capire. Magari anche in fretta. Però sa di essere sulla strada giusta. “Inseguo continue certezze ma, adesso, guardo avanti con la tranquillità dei nervi distesi”. Simone Parodi ha le idee chiare, le ha
sempre avute. Ma quanto gli è accaduto nell’ultimo anno, gli regala una migliore e favorevole condizione psicologica. Che, trasportata sottorete, aiuta lo schiacciatore di Cuneo e della nazionale ad una continua crescita tecnica e agonistica.
Ed i primi segnali raccontano altre importanti verità su un giocatore patrimonio di un movimento a caccia di novità e di rivincite. Migliore in campo nella finalissima scudetto di maggio (vinta dai piemontesi), con il nuovo torneo di A1 è praticamente ripartito da dove aveva lasciato. Due prime gare di campionato e subito brillante protagonista. “Abbiamo giocato contro squadre che non lotteranno ai vertici. Abbiamo centrato due vittorie che regalano prime certezze, è vero – afferma il ventiquattrenne schiacciatore di Cuneo -, però è
giusto aspettare prima di lanciare chissà quali giudizi. Prima vorremmo avere un test più concreto, magari come quello che sta arrivando con Treviso. Sarà soprattutto necessario ritrovare i vecchi meccanismi e una maggiore continuità di squadra. Solo dopo vedrete nuovamente la Lannutti che avete conosciuto nell’ultima stagione ”.
E sarà ancora duello contro Trento, l’avversario anche stavolta più difficile… “Magari sarà così ma attenzione a Macerata. E’ un team che si è rafforzato e, con Savani, ha chiuso il cerchio. Se trova equilibrio e continuità ritengo proprio la Lube l’avversario più difficile”. 
Intanto Simone Parodi è già in rampa di lancio, con un po’ di esperienza in più che non guasta, vero?
Vero. Dopo lo scorso campionato, dopo la nazionale, il mondiale evidentemente mi ritrovo con una maggiore sicurezza, sono cresciuto mentalmente e sento di avere più certezze ma come ogni medaglia è necessario guardare al suo rovescio”.
Prego? “Il campionato scorso ero principalmente una preziosa alternativa della scacchiera di Cuneo, la sorpresa un po’ per tutti. Adesso sarà più difficile, me ne rendo conto ma so di aver vicino persone sempre pronte a darti un a mano”
Il tecnico Giuliani, per esempio… “Certamente. Alberto mi conosce molto bene. Con lui ho scoperto le prime
esperienze di serie A a Corigliano, mi ha voluto a Verona, poi ha fortemente preteso la mia presenza quando è arrivato ad allenare a Cuneo. E’ un tecnico che sa come prendermi, come aiutarmi, come mandarmi in campo. E quando avrò dei problemi, so che allenatore e tutta la squadra, saranno pronti a darmi una mano
per risolverli”. A proposito di allenatori, ha una idea su chi guiderà la nazionale? “No davvero, ma una cosa posso dirla. Con Andrea (Anastasi, ndr) è sempre stato tutto okay. Ha creato un gran bel gruppo, potevamo fare di più al mondiale ma il suo è stato decisamente un gran bel lavoro. Non so se verrà riconfermato. Per quanto mi riguarda ho solo ricordi positivi che spero di confermare in futuro con lo stesso Anastasi, oppure con chi lo dovesse eventualmente sostituire” .
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