Simone Parodi, da simbolo a leader?

di Adelio Pistelli

08/01/2015

Simone Parodi in attaccoSimone Parodi in attacco
Simone Parodi in attacco
l segnali sono inconfutabili: Simone Parodi è un personaggio da riscoprire. il 'collante' tecnico del team di Giuliani e uomo simbolo dei campioni d’Italia è cambiato. Lui stesso si definisce 'molto diverso'. Allora, andiamo a leggere il nuovo Parodi-pensiero. "'Sto giocando bene, mi diverto, forse è la migliore stagione da quando sono con la Lube. Ed ho capito tante cose. L’esperienza aiuta e sento di essere davanti a periodi professionali sempre più belli".
Svolta interiore importante dunque: come e perché? "Non mi faccio più tanti problemi. Prima mi soffermavo anche troppo su cose piccole facendole diventare, erroneamente, preoccupazioni vere. Adesso gestisco ogni situazione, piccola o grande che sia, al meglio e vado in campo con la testa più sgombra".
Lube senza un leader: lo potrebbe diventare Parodi? "Lo spero e diventare un preciso e definitivo punto di riferimento di una squadra dove mi trovo sempre più a mio agio è un obiettivo. Poi, se ho recentemente rinnovato il contratto sino giugno 2017: ci sarà un motivo? Dopo quattro anni con la Lube ho stilato bilanci e fatto considerazioni cariche di significato".
Leader nella Lube, poi magari anche con l’Italvolley? "Sono situazioni particolari che vanno gestite, senza fare grandi dichiarazioni ma restando con i piedi per terrà. Ma, considerato che sono un ‘vecchietto’ azzurro, l’essere additato come un giocatore esperto, magari essere coinvolto maggiormente per poter condividere problematiche, si è un ruolo che penso ormai mi si addica".
Intanto c’è una Final Four da giocare, vero? "Sì. E personalmente sarà la mia quarta".
E ne ha vinte? "Una, quella con Cuneo, l’ultimo mio anno in Piemonte, quando battemmo Trento".
Era il 2011, e suo allenatore era sempre Alberto Giuliani. "Rapporto molto bello, consolidato da Corigliano, in A2, stagione 2006-2007, poi Verona, Cuneo e adesso Treia, con un tecnico che stimo, che mi stima".
Intanto sabato c’è la semifinale di coppa Italia contro Modena: pressioni? "Direi di no. E’ vero, sono sfide di particolare livello che nascondono tensioni forti che però non devono assolutamente schiacciare il nostro equilibrio".
Si, però c’è la società che in questi frangenti ‘schiaccia’ perché pretende, pretende… "Solo ultimamente, doverosamente e giustamente s'è fatta sentire dopo la figuraccia di Molfetta ma la pressione è un'altra cosa".
Società però convinta di avere la squadra più forte, o no? "Se così fosse, dobbiamo ancora dimostrarlo e magari se iniziassimo dalla prossima Final Four di Bologna...".
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