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Sisley e Lube: due modi di andare sottore
Sisley e Lube: due modi di andare sottore
di Adelio Pistelli
19/04/2011
Ci vorrà una quinta volta, poi sapremo chi, il giorno di Pasqua, giocherà la prima sfida di semifinale play off contro Cuneo. Ci vorrà ancora un match per conoscere chi andrà in vacanza e chi continuerà a sognare tricolore. Ancora una gara, ancora massiccio dispendio di energie, ancora, tensione nervosa senza soluzione di continuità. Era tutto scritto, diranno i più. Sarà ma è sempre più difficile decifrare una squadra che si sfalda nel momento più importante. Macerata fa e disfa, durante un finale di partita che è l’immagine della resa. Inconcepibile. Il valore di Treviso, del suo ricercare la vittoria-pareggio pallone dietro pallone è già una spiegazione. E sia. La tenacia,la determinazione della Sisley, la sua feroce ricerca del punto è un’altra mattonella sul successo dei veneti. E sia. Però… Però Lube colpevole del suo destino, a prescindere. E’ una squadra con equilibrio precario, dimostra poca lucidità nei momenti più importanti forse consapevole di una situazione altamente pericolosa. Un momento dei più difficili che sta maturando da giorni e che lentamente ma inesorabilmente mina la mentalità degli uomini Lube.
“Troppo nervosi, così non va”
.
Cristian Savani
non si nasconde. Lo schiacciatore di Macerata lancia messaggi inequivocabili cercando di aprire qualche squarcio in un ambiente maledettamente condizionato dalla rimonta di Treviso. Già, la Sisley. Intanto ha rimesso ogni cosa al suo posto e frantumato definitivamente le ultime timide risorse di Macerata. Poi quello che potrà mai accadere giovedì (gara-cinque, la decisiva per andare in semifinale) ai posteri l’ardua sentenza. Ma è chiaro che Fei e soci meritano applausi e consensi per come sono stati in campo, per come hanno voluto ribadire la volontà di giocarsela sino all’ultimo punto. La carica agonistica della truppa di Roberto Piazza ha lasciato l’impronta sempre e comunque. E’ servita per mettere i brividi alla Lube, è diventata decisiva per tornare in partita dopo il secondo parziale. Squadra decisamente più avanti mentalmente e tecnicamente quella veneta anche se, ovviamente, per la sfida decisiva che vale la promozione fra le migliori quattro dei play off, è giusto guardare anche in casa Lube. All’interno di un ambiente che rivede i fantasmi del recente passato (rimonta Treviso in semifinale dei play off 2005) ma che, almeno potrà contare sulla spinta dei suoi tifosi per cercare di schiacciare le tante paure che stanno accompagnando Omrcen e soci. A proposito del capitano: si vede che non il miglior Omrcen. I problemi alla caviglia condizionano il croato di Macerata, principale bocca di fuoco di un team che, adesso, è sull’orlo del baratro. Un capitolo a parte merita Matteo Martino. E’ sempre più un corpo estraneo. E’ vero, i problemi fisici (il ginocchio in crisi) possono creare evidenti guai di tenuta e non solo ma seguirlo per una manciata di palloni, intuisci che per lui la stagione è finita da un pezzo a dispetto di promesse fatte alla sua società.
Invece ci vorrebbe anche la voglia e la determinazione di questo giovane talento che, al contrario s’è lentamente perso per i meandri dell’indoor sognando gloria con beach volley.
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