Sistemi energetici

Prof. Christian Verona

17/10/2007

Sistemi energetici
"Articoli tratti da studi e relazioni oltre che dell'Autore, anche dei professori Colli, Manzi, Guazzaloca, Grigoletto, Benis, Cuzzolin, Ercolessi".

ƒÞ 1) SISTEMA AEROBICO: le tensioni muscolari sviluppate sono molto basse (sotto il 30% circa del massimale). Durante il lavoro muscolare il consumo e il reintegro energetico rimane in equilibrio, permettendo una durata che oltrepassa i 3 minuti per arrivare anche ad alcune ore.
ƒÞ I substrati energetici sono forniti inizialmente dall'ossidazione dei glicidi poi, dopo 30-40 minuti circa, essenzialmente dai grassi. Il prodotto finale di questa reazione energetica è l'acqua, l'anidride carbonica e l'energia che risintetizza l'ATP.
ƒÞ L'acqua e l'anidride carbonica vengono eliminate con la respirazione, i reni (urina) e la sudorazione.

ƒÞ 2) SISTEMA ANAEROBICO ALATTACIDO: le tensioni muscolari sono molto elevate (submassimali e massimali) e il lavoro muscolare intenso può essere protratto solo per circa 8-10 secondi.
ƒÞ L'energia spesa viene ripristinata dopo circa 3 minuti.
ƒÞ Questo sistema dipende dagli accumulatori di energia CP (creatinfosfato) e non necessita di ossigeno.
ƒÞ L'ATP, grazie all'enzima ATPasi si scinde in ADP e perde P (radicale fosforico ad alta energia) che determina la contrazione. Subito dopo L'ATP viene risintetizzato grazie alla cessione di P da parte della CP (fosfocreatina).
ƒÞ Oltre gli 8-10 secondi di massima tensione muscolare, la fosfocreatina tende ad esaurirsi e non riesce più a fornire il fosfato utile alla resintesi dell'ATP.
ƒÞ Se si vuole proseguire nel lavoro, ovviamente con tensioni muscolari meno intense, si è costretti ad utilizzare un altro meccanismo energetico, quello anaerobico-lattacido.

ƒÞ 3) SISTEMA ANAEROBICO LATTACIDO: le tensioni muscolari sono mediamente elevate e possono essere protratte fino a circa 45 secondi.
ƒÞ Dopo lo sforzo la capacità contrattile iniziale viene ripristinata dopo circa tre ore, tempo di smaltimento dell'acido lattico (la metà ogni 15 minuti circa. Negli atleti specialisti può scendere anche sotto gli 8 minuti).
ƒÞ La reazione biochimica parte dalla fosforilazione del glicogeno (formazione di ATP) ad opera dell'energia fornita dall'ATP durante la contrazione.
ƒÞ Questa reazione biochimica porta alla formazione di glucosio-1-fosfato che, per mezzo dell'enzima fosfoglicomutasi, permette la formazione di glucosio-6-fosfato. Seguono poi altre reazioni complesse che terminano il ciclo con la formazione di acido piruvico e acido lattico. La presenza di acido lattico limita fortemente la capacità di proseguire nel lavoro
ƒÞ Anche questo meccanismo avviene in assenza di ossigeno.

CONSIDERAZIONI FISIOLOGICHE SEMPLICI:

ƒÞ Tutto ruota attorno all’ATP e al suo enzima, l’ATPasi, gli atleti che geneticamente hanno una elevata produzione dello stesso saranno atleti esplosivi e quindi adatti alla pallavolo. In ogni caso è fondamentale la SPECIFICITA’ dell’allenamento, perché se il ciclo ATP-ADP non viene utilizzato di frequente sarà meno funzionale (es. un velocista che fa la maratona).

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