Smirne-Macerata: Glenn Hoag ha la sua idea

di Adelio Pistelli

12/03/2011

Glenn HoagGlenn Hoag
Glenn Hoag
Gara-due? Difficile, molto difficile. Ci proveremo e so che davanti ai tifosi di casa, i ragazzi avranno tanto più cuore e maggiore continuità”. Chi parla è Glenn Hoag, tre campionati giocati in Italia da centrale, sempre a Santa Croce, due volte in A1 (1984-1986), il terzo in A2 (1991-1992). “E’ passato molto tempo, purtroppo, ma ho ancora tanti amici”. Oggi è tecnico dell’Arkas Smirne, team turco a caccia di rivincite. Il cinquantatreenne canadese (è nato a Latuque) ma anche con passaporto francese, non lo dirà mai apertamente. Però, alla vigilia della sfida decisiva di Challenge Cup sogna un nuovo sgambetto alla Lube dopo quello della scorsa stagione quando eliminò Macerata (con il Bled) dalla Champions League. Domani (inizio alle 17, le 16 in Italia) è ancora coppa, allena una squadra diversa ma dall’altra parte della rete ancora Lube. Domani chiude, appunto, la Challenge Cup, atto finale sulle rive del mar Egeo contro la Berruto band avanti di una partita. ‘Grande formazione, sicuramente una delle più forti nel circuito europeo. Ancor più dopo la prima sfida, c’è consapevolezza delle evidenti difficoltà che dovremo affrontare. Ma possiamo pareggiare il conto (in gara-uno vittoria Lube, ndr) e tentare poi il decisivo assalto alla coppa con il Golden set”. Già, è vero. Un assurdo regolamento prevede che, nell’eventualità di una vittoria per parte, tutto venga poi deciso da un set a quindici. A Smirne, per la Challenge, è già accaduto in due occasioni: contro russi dell’Urengoy e contro gli austriaci del Ach/Dob. “Colpa nostra, solo colpa nostra, potevamo chiudere prima e meglio. Diversa la situazione attuale. Siamo di fronte, ripeto, ad un team esperto e quotato e anche un set spareggio può aiutare a raggiungere questo prestigioso traguardo“. Sfida due, dunque: cosa fare per bloccare la Lube? “Provare, intanto, a mantenere la concentrazione suo ogni pallone. Smirne, ha dei problemi di continuità non solo tecnici però questo tipo di partite, contro avversari oggettivamente più forti servono per crescere, per fare la giusta esperienza. E’ un livello di gioco particolare quello che viene portato avanti in Italia e ogni dettaglio va studiato e possibilmente copiato”. Un secondo avversario si chiama pressione? “E’ chiaro che dopo la sconfitta di gara uno e dovendo tassativamente vincere, qualcosa potrebbe pesare sui ragazzi. Ma è situazione superabile se riusciamo ad avere precisa responsabilità del sistema di gioco, se ognuno pensa al suo compitino, provando a vincere punto su punto, senza fare calcoli guardando alle piccole cose per farne delle grandi”. Ancora Macerata, ancora sfide decisive ma poi potrebbe davvero essere lei il dopo Berruto alla Lube?
“Nessun segreto: ho recentemente parlato con i dirigenti maceratesi, però mi sembra oggettivamente difficile. Sono sotto contratto con Smirne anche per la prossima stagione e, sto per iniziare il quinto anno con la nazionale Canadese alla quale tengo moltissimo. Non posso negarlo, sono gratificato dell’interesse nei miei confronti. Poi magari se vincessi anche la Challenge Cup…” 
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