Squillino le trombe per Conegliano e Piacenza

di Luciano Pedullà

08/05/2013

Francesca Ferretti regista di PiacenzaFrancesca Ferretti regista di Piacenza
Francesca Ferretti regista di Piacenza
Piacenza mette il secondo sigillo nella sfida con Conegliano. Adesso il vantaggio delle emiliane è di due vittorie sulle tre che deve fare per portare a casa il tricolore 2013, una situazione parallela a quella vissuta per ben due volte dalle venete nelle prime due gare dei Play off, in vantaggio di due set e rimontate dalle piacentine. Sia in gara uno che in gara due la formazione diretta da Marco Gaspari ha avuto il doppio vantaggio sulle avversarie per realizzare la vittoria a sorpresa in una disputa che adesso sembra predire il successo finale di Piacenza, compagine costruita all’inizio dell’anno con lo scopo dichiarato di essere tra le formazioni più competitive per la vittoria del Campionato. Lo sta facendo dopo una strada travagliata che aperta la stagione, aveva visto la formazione eliminata dalla coppa Cev e ripescata nella Challenge poi persa nella doppia finale solo al Golden Set, ed il cambio di panchina. Sarebbe troppo facile però pensare che le giocatrici guidate da Ferretti possano credere di avere già cucito sulle magliette il sospirato scudetto. Certo avere già percorso due terzi del cammino verso la gloria finale è un passo importante ma lo stesso Caprara non può dimenticare come arrivò il suo primo successo ufficiale ai play off, dopo la revoca della vittoria con Reggio Calabria. Due a zero contro Novara e terza sfida a Bergamo, formazione diretta allora dal tecnico di Medicina, nelle mani della formazione piemontese allenata da Lang Ping, tra i migliori tecnici che abbiano lavorato nella italica penisola. Novara gettò al vento tante palle match e la possibilità di successo finale perdendo le tre gare successive, l’ultima per 3 a 0 in terra orobica. Sarà un elemento di discussione che animerà i briefing sia di Piacenza sia di Conegliano con Gaspari alla ricerca di argomentazioni che possano motivare un giovane gruppo che, trovatosi in vantaggio numerico e di gioco per ben due volte, ha visto le avversarie recuperare e arrivare al successo. Non sarà poi un compito così difficile quello dei tecnici ricordare alle giocatrici del proprio team che l’occasione di acquisire la vittoria del torneo è a portata di mano, e non è detto che debba o possa ripresentarsi ancora. Per arrivare a questo obiettivo Piacenza dovrà solamente far valere la propria superiorità tecnica e di organico che può permettere di tenere in panchina giocatrici come Secolo e Nicolini: non sarà facile con una avversaria agguerrita come Conegliano che ha aggredito immediatamente l’avversario con un servizio rapido, alternandolo con quello corto che rompeva il ritmo delle centrali avversarie. Forse questo tipo di gioco è stato abbandonato troppo presto dalla formazione veneta che alla fine del tie break si è lasciata scappare battute facili o addirittura indirizzate verso la migliore ricettrice, che hanno concesso alla regista una distribuzione precisa e tatticamente corretta. Conegliano in partenza non avrà da cambiare niente, in gara tre, considerato che il gioco utilizzato all’inizio di tutte e due le partite le aveva concesso di sopravanzare l’avversario, ma dovrà avere più pazienza, non voler chiudere rapidamente il punto, perché ha la capacità di difendere gli attacchi di Piacenza, e con esso il colpo d’attacco trovando muro o rete pronti a rispondere. Dovrà cercare di non abbassare la potenza della schiacciata, forse nel timore di eseguire troppi errori, diventando facile preda dell’avversario sia nella toccata a rete sia in difesa. Infine dovrà avere maggiore concentrazione in ricezione, cosa che ha pagato troppo nei set conclusivi, grazie anche ai servizi di Meijners che spesso ha messo in difficoltà di risoluzione l’esecuzione del punto nelle fasi 1 e 2 le più difficili nel gioco della squadra veneta. Piacenza dovrà iniziare a giocare dal primo set con l’intensità degli ultimi tre delle due prime gare, grazie alla correlazione e sistemazione migliore a rete del proprio muro che inizialmente ha avuto grosse difficoltà nel posizionamento e nel tempo di volo, per contrastare le direzioni principali degli avversari ma che successivamente ha fermato più facilmente, lasciando spazi sulla parallela poco sfruttati da Conegliano. Adesso per chi osserva non resta che aspettare e che: squillino le trombe ed entrino le squadre.
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