Supercoppa spettacolo: Cuneo stravince

di Adelio Pistelli

29/12/2010

Supercoppa spettacolo: Cuneo stravince
Provate a chiudere gli occhi. Le note dell’Inno di Mameli apre la Supercoppa 2010. Finisce la musica ed il pubblico continua a cantare: uno spettacolo. La giusta anteprima di un match che regala subito spettacolo, appunto. Sottorete ci sono le due più forti squadre della Penisola, vanno all’attacco di un trofeo diventato, nel tempo sempre più importante e inseguito. Lo era nel recente passato, quando chi aveva lo scudetto e chi aveva vinto la coppa Italia si ritrovavano al via della stagione. Stavolta siamo nel mezzo di autentiche manovre italo europee, con Trento e Cuneo (che si rivedono fisicamente dopo il V-Day del 9 maggio) impegnati un po’ dovunque, con due squadre magari al meglio della condizione tecnica ma con qualche lacuna fisica, inevitabile coda dei tanti viaggi. E comunque, Supercoppa meravigliosamente vissuta da due formazioni che nel 2010 che se sta andando hanno lasciato l’impronta un po’ dovunque vincendo tutto ciò che c’era da vincere e intenzionate a chiudere l’anno con l’ennesima soddisfazione.
Il valore del trofeo in crescita e basterebbe solo guardare alla presenza dei due presidenti (Lannutti e Mosna, in stretto ordine alfabetico…) dietro le rispettive panchine come sostegno psicologico per una sfida che racchiude, viste le due squadre, significativi messaggi e che lancerà importanti segnali in prospettiva.
Inutile girarci attorno: sul Mondo taraflex tricolore di Torino ci sono formazioni destinate a segnare irreversibilmente la stagione e solo loro saranno decisive del proprio destino, aprendo eventualmente spiragli di speranza a chi, in questo momento, le segue in classifica. Alle corte: è stato spettacolo puro, a prescindere come avrebbe detto Totò. E si perché a lungo andare, la migliore continuità di Cuneo ha minato un confronto che nei primi due set è stato alla pari (o quasi) solo a metà del secondo parziale. Grbic (alla sua prima Supercoppa vinta, unico trofeo che gli mancava) ha fatto girare il gioco come nei suoi giorni migliori e dietro il
maestro, l’orchestra piemontese non ha mai (o quasi) steccato: 89% offensivo per il centrale Volkov (miglior giocatore della serata), il 50% di Parodi, la sua regolarità in ricezione, le difese di Henno con contorno di sprazzi irreali di Wijsmans e compagni. Trento? Ha subito le battute, ha faticato a trovare quei ritmi che da sempre partono solitamente dalle mani di Juantorena, di Kaziyski, gli uomini-cordata di un team però in questa occasione, senza punti di riferimento. E gradualmente la squadra di Giuliani (esordiente assoluto in
questa manifestazione) ha messo le mani sulla sua quarta Supercoppa e proprio contro Trento al quale aveva vietato il tricolore nella sfida di metà maggio scorso.
Un successo che fa da trampolino a grandi appuntamenti 2011 che verranno: Coppa Italia, Champions League e corsa scudetto. Credeteci: il divertimento è solo iniziato.
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