Thomas Beretta a Mantova

24/06/2010

Thomas BerettaThomas Beretta
Thomas Beretta
Formalizzata da poco più di una settimana l'iscrizione al prossimo torneo di A2 maschile, ecco il primo volto nuovo in casa Top Team. Alla corte del presidente Fattori e del riconfermato tecnico Totire arriva il centrale di scuola Sisley Thomas Beretta. Nato a Milano il 18 aprile 1990, 205 centimetri di altezza, Beretta è entrato a metà della passata stagione nell'orbita della prima squadra trevigiana, collezionando 9 presenze nel massimo campionato. Nel 2008 è stato campione d'Italia Under 18. "E' un ragazzo di belle speranze - spiega il dg della società mantovana Michele Carlone -, sul quale riteniamo di poter investire. E' poco più giovane della nostra coppia di centrali dello scorso anno, Rossi e Leonardi. Loro, con ogni probabilità resteranno a Cuneo e Trento poiché rientrano nei programmi dei due club di A1. Contiamo che Beretta possa avere lo stesso positivo impatto con il volley professionistico". Ma non si ferma qui la sul quale riteniamo di poter investire. E' poco più giovane della nostra coppia di centrali dello scorso anno, Rossi e Leonardi. Loro, con ogni probabilità resteranno a Cuneo e Trento poiché rientrano nei programmi dei due club di A1. Contiamo che Beretta possa avere lo stesso positivo impatto con il volley professionistico". Ma non si ferma qui lafrenetica attività del Top Team sul mercato. La squadra sonda per due palleggiatori, stante il ritiro del pur giovane (23 anni!) Sbrolla e dell'addio di Jacobsen, che potrebbe accasarsi nel campionato austriaco. Confermato Miraglia nel ruolo di opposto, il duo Fattori-Carlone guarda al torneo verdeoro anche per uno schiacciatore, seguendo la positiva esperienza che ha portato proprio Miraglia ad integrarsi molto bene con il nostro campionato, alla sua prima esperienza fuori dal Brasile. Oltre a Miraglia ci sono il libero Tognazzoni e l'opposto Frosini, due bandiere del Top Team. Con loro c'è la disponibilità a rimanere in maglia virgiliana di Jacopo Botto, che verrebbe promosso nel sestetto titolare. Sulla carta, ovviamente, perché il posto lo si conquista convincendo sul campo.
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