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Time out tattico: Villa vs Conegliano
Time out tattico: Villa vs Conegliano
di Luciano Pedullà
18/04/2013
Le prime partite dei quarti dei play off hanno decretato la supremazia delle formazioni con migliore posizione di classifica che hanno giocato il turno in casa. In particolar modo il risultato di Villa ha ridato serenità a un ambiente che quest’anno non è riuscito a trovare quelle soddisfazioni che ogni campionato le aveva regalato già dalla nascita del Club con promozioni a ripetizione, vittorie di Coppa Italia e finali indimenticabili. In questa stagione, probabilmente la più difficile, molte situazioni avevano contrariato l’ambiente: l’amaro epilogo della fusione con Novara, il cambio di panchina e una finale di Coppa Italia persa contro Piacenza, gara che comunque aveva dato i primi segnali della ripresa del gruppo diretto da Chiappafreddo. Nella partita con Conegliano, martedì sera, la formazione lombarda ha espresso finalmente un gioco all’altezza del suo blasone e roster, apparendo anche in buona condizione fisica, con le giocatrici capaci di imprimere una grande velocità ai propri colpi di attacco e un’interessante reattività di salto. Al di là di questo l’impostazione della squadra ha determinato nella partita la vera differenza in campo tra le due formazioni. Villa Cortese ha attuato una tattica di muro che ha istradato la gara verso il risultato a lei positivo: la possibilità di avere tre centrali di grande valore da la capacità al tecnico di variare l’impostazione della squadra pescando in questo caso Veljkovic che non ha concesso nulla all’avversario, toccando un’infinità di palloni a muro, dei quali 5 vincenti sui 14 di squadra, e passando in attacco con buona efficienza. La giocatrice serba ha obbligato i centrali avversari a mantenere grande attenzione al gioco di zona tre costringendoli ad arrivare scomposti contro l’attacco avversario alle ali. La formazione lombarda ha gestito molto bene la tattica di muro e questa volta le centrali non hanno seguito inutilmente le dirimpettaie avversarie, contrariamente ad altre gare recenti come in quella con Bergamo, ma atteso lucidamente a metà rete le scelte della regista della squadra trevigiana, favoriti anche dalla possibilità di chiusura del muro all’ala, grazie ad un piazzamento accorto delle giocatrici estreme della squadra cortesina. La partenza stretta, per fermare la pipe utilizzata spesso da Camera per le sue schiacciatrici di seconda linea, ha obbligato la regista ospite ad aprire con rapidità il gioco sulle ali ma le traiettorie scontate delle attaccanti di Conegliano sono state facilmente leggibili dalla difesa avversaria. In particolare è stato ben disposto il posizionamento sugli attacchi di Nikolova, che solo in poche occasioni ha sfruttato un piazzamento troppo lungo della zona 1, e le diagonali di Barcellini e Fiorin che hanno trovato Veljkovic e Follie spesso ordinate sulla diagonale. La squadra di casa ha sofferto in alcune situazioni di attacco a due, complice la difficoltà di essere efficace con la fast della stessa Follie e obbligando Rondon a chiamare combinazioni tra la zona tre a la quattro per poi aprire la rete con l’attacco dalla seconda linea da zona 1 di una Barun illuminata anche dalla disposizione tatticamente imprecisa del muro e della difesa di Conegliano. Villa Cortese è apparsa comunque più in palla e il sigillo al passaggio del turno sembrerebbe essere dettato maggiormente da un livello di gioco ritrovato e più consono alle capacità della formazione guidata da una sicura Rondon. Venerdì le gare di ritorno a Conegliano e a Pesaro contro Piacenza, sembrano comunque aperte a qualunque risultato anche se il tasso tecnico parla a favore delle ospiti. Stessa situazione che a Torino vedrà in un pomeriggio due gare consecutivamente nello stesso impianto il Pala Ruffini, anche in questo caso con il favore per le ospiti. Busto e Bergamo sembrano organicamente più valide di Giaveno e Chieri che si concede di lasciare la giocatrice tecnicamente più esperta in panchina …
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