Trento conquista la finale del Mondiale per Club 2012 contro il Sada Cruzeiro

18/10/2012

Trento conquista la finale del Mondiale per Club 2012 contro il Sada Cruzeiro
Si è conclusa all'Aspire Zone Hall la gara per la semifinale del Mondiale per Club 2012. Questo il tabellino:

Trentino Diatec-Zenit Kazan (25-14, 25-20, 25-14)
TRENTINO DIATEC: Juantorena 17, Birarelli 4, Stokr 19, Kaziyski 11, Djuric 8, Raphael 2, Bari (L); Colaci, Lanza. N.e. Sintini, Burgsthaler, Uchikov. All. Radostin Stoytchev.
ZENIT KAZAN: Abrosimov 2, Vermiglio, Anderson 3, Apalikov 4, Mikhaylov 11, Sivozhelez 5, Obmoachev (L); Berezhko 6, Kolodinsky . N.e. Demakov, Cheremisin, Babichev. All. Vladimir Alekno.
ARBITRI: Mokry (Slovacchia) e Al Enezy (Kuwait).
DURATA SET: 20’, 27’, 22’; tot 1h 10’.
NOTE: 1.050 spettatori. Trentino Diatec: 10 muri, 6 ace, 13 errori in battuta, 1 errori azione, 76% in attacco, 71% (43%) in ricezione. Zenit Kazan: 1 muro, 3 ace, 7 errori in battuta, 7 errori azione, 38% in attacco, 69% (52%) in ricezione.

La cronaca del match. Le squadre si presentano alla sfida senza sorprese dell’ultimo minuto: Stoytchev schiera esattamente la stessa formazione di un anno prima con le diagonali Raphael-Stokr, Kaziyski-Juantorena, Djuric-Birarelli, Bari libero; Alekno risponde con Vermiglio al palleggio, Mikhaylov opposto, Sivozhelez e Anderson in posto 4, Abrosimov e Apalikov al centro, Obmoachev libero. A partire più convinta è Trento, o meglio, è Matey Kaziyski, che rifila subito due muri in faccia a Mikhaylov e poi firma in contrattacco il 5-3. Il Kazan va però veramente nella buca solo dopo il primo time out tecnico, con Juantorena, Stokr (in attacco) e Birarelli (ancora a muro) che trasformano l’8-5 in 11-5. I russi corrono ai ripari (dentro Berezhko per Anderson) ma le cose non migliorano perché la manovra di gioco è fin troppo fallosa: un errore di Apalikov e poi il successivo di Sivozhelez consegnano addirittura il +7 (16-9). Una magia di Raphael e un altro attacco vincente dell’opposto ceco allargano ulteriormente il divario (18-9). Da lì in avanti le squadre pensano solo ad arrivare al cambio di campo il prima possibile (20-10, 22-11) con Jan ancora protagonista verso il 25-14 finale.

Alekno cambia le carte in tavola nel secondo set, lasciando in panchina Vermiglio (al suo posto già nel finale del precedente c’è Kolodinsky) e offrendo fiducia a Berezhko. L’equilibrio dura però solo fino al 4-4, poi un muro di Raphael e un contrattacco di Juantorena permettono a Trento la prima accelerazione (7-4). Lo Zenit prova a rialzare la testa con Mikhaylov (8-7), ma è di nuovo Juantorena (ace dell’11-9) a suonare la carica. Djuric mura Sivozhelez per il +3 (14-11), ma i russi replicano ancora con l’opposto e con un ace di Abrosimov che vale il 16-16. Sul 20-20 il break gialloblù: errore di Sivozhelez e muro di Djuric per il 23-20. Time out di Alekno, ma alla ripresa un altro muro di Djuric e una portata fischiata ad Abrosimov fanno 25-20 e 2-0.

L’onda lunga dello sprint bruciante nel finale di parziale precedente si fa sentire anche in avvio di terzo periodo, in cui è Stokr (attacco ed ace) a lasciare il primo graffio (5-2). Alekno corre ai ripari, inserisce Vermiglio che però può poco contro il killer instict di Juantorena (altri due break point in attacco, 10-4). Sull’11-7 rientra in campo anche Anderson, ma i Campioni del Mondo non concedono sconti, viaggiano verso la quarta finale consecutiva a suon di break point (15-8, 17-11) e con un Juantorena ancora sopra le righe: nuovo 25-14 e 3-0.
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