Trento-Macerata, cari nemici e non solo

di Adelio Pistelli

20/11/2012

Un attacco di Zaytzev contrastato a muro da JuantorenaUn attacco di Zaytzev contrastato a muro da Juantorena
Un attacco di Zaytzev contrastato a muro da Juantorena
Cinque set, due (i primi per Trento), due (il terzo ed il quarto) per Macerata, poi il tie break che i trentini vincono sul filo di lana anche grazie al giovane Lanza. Lo schiacciatore era sottorete dalla fine del quarto parziale, per sostituire l’infortunato Juantorena, un giocatore sempre protagonista come prima e durante l’estate. Ricordate il suo improvviso dietrofront (sotto contratto a Trento, aveva firmato un impegno professionale con i russi del Kazan..,)? Uno strano comportamento del quale nessuno ha più parlato: tutto messo a tacere, in silenzio: Fibv in primis. E proprio dopo l’estate, Juantorena finisce in un teorico (al momento)
discorso-convocazione in chiave azzurra e c’è chi, in maniera garbata (Travica, Zaytsev), afferma che, forse, non sarebbe il caso di convocare l’italo cubano. Opinioni, più o meno condivisibili ma opinioni, sempre rilasciate con educazione e rispetto. Opinioni, però, che inizialmente scatenano anche un ‘botta e risposta’ su Facebook e Twitter, micidiali e incontrollabili armi mediatiche, poi ogni commento finisce parcheggiato in archivio. Tutto finito? Mica vero. A poche ore dall’ennesimo ‘faccia’ a faccia’ tra le due squadre che da più di un anno a questa parte hanno segnato il volley di casa nostra, qualcuno (sul giornale ‘Trentino’) decide di scrivere una sua opinione sulla vicenda Juantorena-Travica-Zaytsev scatenando nuove polemiche mentre, all’interno del palasport di Trento appaiono striscioni contro il palleggiatore e lo schiacciatore della Lube e della nazionale.
Per un vero diritto di cronaca e sorvolando (al momento) su una nostra opinione – che verrebbe sicuramente etichettata, a prescindere -, riportiamo (sotto) il testo sul Trentino (a firma di Augusto Bleggi), una considerazione-risposta del tecnico della Lube Alberto Giuliani e una valutazione-risposta di Dragan Travica, scritta sul suo Blog ospitato da Panorama. E sarà più facile, per tutti, trarre le naturali (e facili) conclusioni.
L'articolo sul Trentino
“I rapporti fra i tifosi di Itas e Lube sono sempre stati buoni, se non ottimi. Ma sia chiara una cosa: per i trentini lo scudetto di Assago aspetta ancora il suo legittimo proprietario. Trento è ferma al 21 pari e alla insana decisione dell’ineffabile Sobrero che ha solo affidato lo scudetto alla Lube in comodato d’uso. Rimane, dunque, anche per il codice, l’obbligo di restituzione, operazione questa che potrebbe, benissimo, iniziare oggi pomeriggio. Da queste parti, inoltre, è ben chiaro che i rapporti fra Trento e Macerata sono degradati dopo l’arrivo di Giuliani & Cadeddu. Difficile scordare, pure, la gratuita valanga d’insulti e insinuazioni (anche da parte della dirigenza) dopo la finale di Coppa Italia. Infine, come se non bastasse, si son messi i giocatori. Passi per Savani che forse a Macerata ha trovato il sole che Trento – lui disse – gli negava (ma la nebbia è di casa a Trento o a Castiglione delle Stiviere?); ma che Travica prima e Zaytzev poi si siano messi a strologare sull’italianità/eleggibilità azzurra di Juantorena è inaccettabile. Intollerabile, infine, che a dire la sua ci si sia messa anche la morosa dell’italorusso. Codesta Ashling (non deve essere stata un fenomeno fra le modelle) se proprio vuole cinguettare lo faccia abbracciata al suo Ivan o appesa alla sua cresta. Ci mancava solo lei, la
“signorina la Qualunque” dove l’aggettivo indefinito “qualunque” viene usato per designare oggetti verbali non meglio identificati. Ciò detto quanta nostalgia per i tempi di Vermiglio a Macerata. C’era ruggine tra i trentini e il miglior regista italiano (altro che il croato Dragan) ma tutto finiva lì e non c’erano poi atleti che sbrodolavano a difendere cognati o rosicavano per non aver saputo ridere dopo una battuta alla coreana. Se oggi si vince (perché si vince, vero?) dai Osmany, rifagliela. È ora che la Lube abbassi la cresta!”

La considerazione di Giuliani su Fb/twitter
“Mi corre l’ obbligo di precisare le idee che quel “signore” credo trentino ha scritto oggi in un giornale locale.
In merito alle farneticazioni su presunte nazionalità conquistate con merito o meno dai giocatori in forza alla Lube non credo di dover investire il mio tempo per spiegare delle situazioni talmente chiare in merito a delle persone che sono cresciute in Italia e quindi hanno tutto il diritto di essere a tutti gli effetti ITALIANI.
In merito invece alle esternazioni sui cattivi rapporti che gli allenatori Giuliani e Cadeddu contribuirebbero ad alimentare tra le società Lube e Trentino preciserei che: Quando i sopracitati allenavano la società di Cuneo vincendo contro Trento, 1 scudetto, una super coppa, una coppa Italia, questo signore ci descriveva come
antipatici…..la storia si ripete, dopo uno scudetto e una super coppa vinte con la Lube.
Riflessione …… A questo “signore” non piace perdere? E soprattutto……non Sa Perdere? Meditate gente, meditate.

Il Blog di Travica

“Pongo l’attenzione sullo striscione chilometrico esposto al gremito PalaTrento che credo molti abbiano visto. Non lo riporto per intero perché non vorrei commettere errori, non me lo ricordo con precisione e non voglio nemmeno rispondere. Per ora. Verrà il momento giusto. Però, lascio un piccolo – ma enorme – appunto per chi vuole sapere la verità. Una millimetrica parte della verità. Io non sono stato “naturalizzato nel 2004″, come recitava lo striscione: ho indossato per la prima volta la maglia azzurra nella selezione pre juniores della Nazionale italiana di pallavolo all’età di 15 anni!!! Inoltre, non ho mai, ripeto mai, inoltrato richiesta a chissà quale organo giuridico per diventare cittadino italiano. Sulla questione verrà fatta luce, come dicevo sopra, al momento giusto, se mai ci sarà. Step by step! L’Italia è un paese democratico e chiunque ha il diritto di avere un’opinione; secondo me, addirittura, spesso dovrebbe sentirne il dovere! Ovviamente, sempre espressa
con educazione. Concludo con la cosa più importante: sono fiero della squadra, della Lube e soprattutto del comportamento e della sportività che ha dimostrato in campo… e fuori. Un grande team (e non parlo di chi la domenica indossa maglietta e pantaloncini) si vede soprattutto in queste situazioni e noi, lo dico con grande egoismo, lo siamo”.
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