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Tricolore: Busto sei Forte!
Tricolore: Busto sei Forte!
di Luciano Pedullà
16/04/2012
3 i successi di Busto Arsizio in questa trionfale stagione 2011/2012
3 i successi di Busto Arsizio in questa trionfale stagione 2011/2012
Il 67° tricolore se lo è aggiudicato Busto, meritatamente. Ha dominato la regular season perdendo una sola gara a primo posto già acquisito, nel frattempo a fine gennaio aveva vinto la sua prima manifestazione italiana trionfando a Modena in Coppa Italia e, prima di iniziare le cinque gare della finale ha conquistato la Coppa Cev. L’ultima parte della stagione è stata meno scontata rispetto tutto il resto perché il susseguirsi di gare importanti, dieci in meno di venti giorni, insieme al valore di Villa Cortese ha fatto tremare il trono sul quale si era stabilmente accomodata la formazione bustocca. Onore alle Cortesine, dirette da Abbondanza che sono state ad un passo dalla conquista del primo scudetto dopo tre finali consecutive anche con un match point a disposizione! La vittoria di Busto è figlia di una programmazione che viene da lontano iniziata da
Michele Forte
proseguita con la collaborazione di
Massimo Aldera
e sfociata nell’ingaggio di
Carlo Parisi
. Ne è passato di tempo da quando Forte era solo il fisioterapista di Cislago, squadra con la quale aveva conquistato dapprima la serie A2 e poi la A1 ma precipitando, attraverso la retrocessione in uno dei suoi periodi più cupi e duri, con mancanza di risorse economiche ed abbandonata da molti ma non da Michele che si fece carico della squadra (e debiti) per cercare di risalire dal baratro. Erano i tempi di Lo Bianco, Togut, Costagrande e Barazza, una squadra proiettata nel futuro dove le citate giocatrici erano alle prime armi e non riuscirono a reggere lo sforzo di un torneo dove erano sbarcate nelle altre formazioni campionesse del calibro di Mireya e Torres, retrocedendo per la seconda volta in A2. Da allora, era il 2000, la lenta e paziente ricostruzione di un club, di un movimento e di un ambiente che non aveva retto alla pomposità che, in quel periodo, distingueva il massimo campionato di A1. Il maggior coinvolgimento di Aldera permise a Busto di ricostruire prima di ogni altra cosa il luogo di gioco, prendendo definitivamente casa nel palazzetto di Busto che, per chi se lo ricorda si presentava spoglio, buio e triste, spesso anche vuoto. Gli anni di purgatorio in A2 subirono un brusco cambiamento con l’arrivo del guerriero Carlo Parisi, che dopo un anno di studio iniziò a mettere il suo marchio di fabbrica su quella che sarebbe stata la personale rivoluzione che portò alla vittoria del campionato cadetto nel 2007 con la promozione in A1! Da allora Busto ha adornato la propria palestra facendola diventare un luogo di divertimento ancora prima che di spettacolo per la gara, ha regolarmente riempito gli spalti di un pubblico oltre che civile anche coreograficamente bello, gioioso, numerosissimo spesso oltre i limiti della capienza. Ha costituito un settore giovanile tra i migliori della Lombardia e d’Italia, consociandosi con il Pro Patria di Milano uno dei fiori all’occhiello della pallavolo giovanile femminile italiana, che vanta la vittoria di tre scudetti di categoria. Ha vinto la Coppa Cev nel 2010, sempre guidata da Parisi, ha soprattutto mantenuto un profilo economico equo e razionale mantenendo con regolarità fede agli impegni, cosa non da poco in questo bizzarro mondo. Bravo Michele sei stato proprio … Forte!! Adesso il campionato Italiano lascerà il posto alla Nazionale, oltre che ai tornei minori e agli scudetti giovanili che ci daranno l’idea di quello che il prossimo anno potrebbe dedicarci. Si parla già di abbandono di alcune società, di acquisizione dei diritti da parte di Conegliano (!!!), di giocatrici di primo livello che lasceranno l’Italia per trovare ingaggi più cospicui all’estero. La pallavolo italiana cercherà di rispondere con i risultati della propria nazionale, proiettata verso le Olimpiadi, che dovrà dare slancio e rilancio al movimento italiano. Le giovani di valore nel nostro torneo non mancano e alcune le abbiamo anche viste protagoniste nella finale del campionato, la voglia di lavorare loro l’hanno sempre avuta, bisognerà soltanto aspettare e programmare con la stessa pazienza che ha avuto Busto Arsizio e la pallavolo di club italiana sarà nuovamente dominatrice in Europa.
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