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Trofeo delle Promesse
Trofeo delle Promesse
di Luciano Pedullà
08/07/2013
Nella palestra di Loreto stracolma di gente si è concluso il Trofeo delle Regioni 2013 una delle manifestazioni più importanti che la Federazione Italiana ripropone orma da 30 anni attraversato l’organizzazione di tutte le regioni d’Italia e che si presenta come una grande kermesse dove possono affrontarsi tanti tra i più importanti talenti d’Italia in campo femminile e maschie. Quest’anno la Lombardia l’ha proprio fatta da padrona vincendo la manifestazione rosa e azzurra, perdendo, tra tutte e due le squadre, un solo set per strada in tutta la manifestazione, la Rappresentativa femminile contro il Friuli, a dimostrazione di come i tecnici della Lombardia in questi ultimi anni abbiano effettuato un lavoro importante sulla base. Quest’anno si è andato oltre alla qualità tecniche e molte regioni hanno messo in mostra scelte molto interessanti: molte le giocatrici che potranno avere un importante futuro già con le maglie azzurre dei giovanili, altrettante quelle che hanno centimetri, salto o doti tecniche per poterci aspirare. In questo senso ha fatto molto piacere notare, insieme alla solita ma gradita presenza del Presidente Carlo Magri e dei Consiglieri Federali, quella di Marco Mencarelli, Paolo Tofoli e Davide Mazzanti presenza, dei tecnici delle nostre nazionali, che invece era mancata nelle manifestazioni più recenti. In particolare quella del Commissario Tecnico lancia un segnale molto importante sulla strada che la pallavolo Italiana deve e dovrà intraprendere: quella della valorizzazione dei giovani talenti, che grazie al proficuo lavoro degli allenatori Italiani, ancora i migliori in campo europeo e spesso internazionale, potrebbero senza demerito ben figurare nei maggiori tornei italiani. Non è un caso, infatti, se Vittoria Piani (Mvp della manifestazione) ha giocato nella passata stagione alla corte del sempre verde Giuseppe Bosetti in serie B1 dopo solo un anno di attività nei campionati Provinciali, indice della possibilità di maturazione di queste atlete anche attraverso campionati di livello. Invece ci ritroviamo ancora a puntare in serie A1 e A2 su giocatrici straniere che fanno fatica con le loro nazionali ad essere competitive contro la rinnovata squadra azzurra, grande vincitrice anche nei Giochi del Mediterraneo di quest’anno. Ora si dirà che questa manifestazione non è una di quelle di primo livello, dando poi maggiori spazi all’European League dove non c’era nessuna formazione partecipante alle Olimpiadi, ma si dimentica che il successo Italiano è stato costruito a Mersin nella penisola Anatolica, davanti a un folto pubblico casalingo nella terra che più sta investendo sulla pallavolo e che pare avesse promesso un premio a sei cifre a ciascun rappresentante della compagine turca in caso di vittoria. Senza dimenticare che la squadra di casa era al grande completo e guidata dal tecnico italiano Barbolini, tra gli allenatori più vincenti in campo internazionale. L’Italia di Diouf, Follie, De Gennaro, Signorile e Barcellini esordienti nel ruolo di protagoniste in campo, guidate da Bosetti e Arrighetti in qualità di veterane ha sbaragliato il campo conquistando un successo molto significativo e gettando le basi per un Europeo da protagoniste. Per giovani e tecnici che crescono e si confrontano attraverso il Trofeo delle Regioni, si è notata ancora una volta la mancanza dei dirigenti e direttori sportivi delle formazioni di serie A, che, eppure in tante ancora devono completare le prime formazioni e quelle delle proprie giovanili per la prossima stagione, ma che probabilmente preferiscono accreditarsi ai procuratori i quali rimangano ancora una volta, insieme agli allenatori, i più informati sul movimento pallavolistico. Fino a quando in questo settore tutto sarà lasciato all’improvvisazione, diventerà difficile sfruttare le qualità tecniche della pallavolo italiana che continua a lavorare nella penombra confermandosi anche ai recenti Mondiali U20 la migliore rappresentante del Volley Europeo nonostante il misurato periodo di allenamento a disposizione in confronto alle prime tre nazionali al traguardo. Brasile, Giappone e Cina, infatti, hanno lavorato a questa manifestazione con almeno due mesi di anticipo rispetto a quella azzurra che tra esami di scuola e finali giovanili non ha avuto opportunità di preparasi in modo più approfondito. Ora molte di quelle giovani andranno in serie A, speriamo non a scaldare le panchine!
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