Tutti in campo con la mascherina a Vibo, non era mai successo in serie A

da Il Resto del Carlino

07/01/2022

Se è il segno sotto il quale nasce il 2022 del volley, stiamo freschi. Perché vuol dire che le cose stanno peggiorando e la paura fa cambiare i comportamenti degli atleti. La prima volta con le mascherine sotto rete per la Superlega italiana è andata in scena ieri a Vibo Valentia, nel recupero della partita tra i calabresi e Modena, vinto dagli emiliani per 1-3. Ma non è per la classifica, che la gara di ieri passerà alla storia. Molti calabresi si sono presentati in campo con la mascherina. Non tutti, ma quasi: ce l’avevano l’alzatore Davide Saitta, l’opposto Nelli, i centrali Gargiulo e Flavio, lo schiacciatore Mauricio Borges e in panchina anche Nishida. Ed è stata una prima volta per il nostro campionato, che nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con continui rinvii di partite a causa del Covid (bastano quattro positivi in un gruppo squadra). I calabresi ieri hanno adottato una soluzione che negli allenamenti, purtroppo, nel corso degli ultimi due anni non è stata certo una novità, considerando anche la variazione frequente dei protocolli. Per completezza di cronaca, oltre agli altri giocatori di Vibo, non indossavano la mascherina né l’allenatore dei calabresi Baldovin, né la squadra di Modena e il suo allenatore Andrea Giani (ma lo staff in panchina sì). Va detto che sul piano strettamente pratico, ormai le mascherine ’sportive’ sono sperimentate e utilizzabili in diverse discipline. Nel volley, però, durante una partita non si erano ancora viste, figuriamoci in misura così massiccia, almeno dalle nostre parti. In Brasile e negli Stati Uniti invece qualche caso c’era già stato. Il primo era stato il centralone della nazionale Lucas, che aveva spiegato un anno fa: «Lo faccio per mio figlio». La connazionale Mácris Fernanda Silva Carneiro, alzatrice della Seleçao femminile, a Tokyo ha sempre indossato la mascherina, cosa che non ha impedito alla sua squadra di arrivare a giocarsi la medaglia d’oro nella finalissima, vinta dagli Usa di Karch Kiraly, E proprio negli Stati Uniti nella passata stagione la mascherina era utilizzata da tutti a livello universitario e nel torneo professionistico femminile. Tanto da far dire all’allora presidente della Lega volley maschile Massimo Righi: «E’ un peccato che i nostri giocatori non abbiano accettato di giocare con la mascherina, avevamo anche proposto alcuni prototipi realizzati a Torino. Sarebbe stato un gesto di responsabilità». Evidentemente era solo questione di aspettare.
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