Una domenica senza sport e senza pallavolo

01/03/2020

Una situazione purtroppo complicata per il nostro Bel Paese a causa dell'emergenza coronavirus, con inevitabili ripercussioni sullo sport e nello specifico anche inevitabilmente sulla pallavolo.
EMERGENZA. Stiamo vivendo giorni obiettivamente molto complicati, inutile far finta che non sia così perché siamo tutti in ansia, con il panico purtroppo diffuso anche a causa di una comunicazione spesso confusa e contraddittoria. Gli italiani vengono descritti come gli untori del mondo e credo sinceramente sia irriguardoso nei nostri confronti, anche per quanto si sta cercando di fare e livello di sanità pubblica, con tantissimi medici e ricercatori che lodevolmente si sono messi a disposizione di tutti. Come sempre in questi casi bisognerebbe farci guidare dall'intelligenza, fidandoci da chi ne capisce e diffidando di chi vuole mettersi in vetrina. Proprio per questo vorrei riprendere le parole di Alessia Lai, una delle ricercatrici dell'Ospedale Sacco di Milano che ha isolato il coronavirus. Anzi, Sars-cov2 come andrebbe chimato in termini scientifici. "Covid-2019 è la malattia, Sarà-cov2 è il nome del virus visto che appartiene per il 70% alla famiglia di Sara e Mers ed è appunto un coronavirus - ha dichiarato a Il Giorno - Non si tratta di una influenza, ma non è neanche un patogeno a pericolosità elevata. Se mi sta chiedendo se ho imposto misure di emergenza alla mia famiglia, la risposta è no. Bisogna condurre una vita normale. E indossare la mascherina se non si è infetti è perfettamente inutile. La mascherina serve solo a non trasmettere il virus che già si ha. Non è una pandemia: il problema è che, essendo un virus nuovo, non lo conosciamo molto bene. Ma da qui a pensare all'Apocalisse, sicuramente no. Non ho fatto scorte di cibo ma neppure di amuchina". Vi ho riportato testualmente le sue parole di super-esperta che non ha cercato la platea televisiva. Poi ognuno tragga le sue opportune conclusioni, con il dovuto senza di responsabilità.
GIORNATA SENZA VOLLEY. Sensazione strana quella di non avere partite da vedere e da commentare, in qualsiasi campionato. I provvedimenti però sono stati chiari e anche il volley si è ovviamente adeguato. Tutti a casa. La SuperLega recupererà le partite della nona giornata di ritorno previste per questo week end mercoledì 11 marzo (Sora-Perugia, Monza.Civitanova e Trento-Cisterna) e mercoledì 18 marzo (Vibo-Milano, Verona-Ravenna e Padova-Piacenza). La serie A1 femminile ha invece spostato gli incontri dell'ottava giornata (prevista per il 26 febbraio) a mercoledì 1 aprile e quelli della nona giornata (previsti per il primo marzo) e domenica 5 aprile. Questo implica una modifica del planning dei play off di cui dovrà occuparsi il nuovo dg della Lega Femminile Cristiano Zatta (di cui avevamo anticipato il nome tanto tempo fa). Se ci saranno altri rinvii e altre modifiche (ma speriamo di no per ovvi motivi...) vi terremo informati. 
GRANDI NUMERI. Intanto si è ancora spenta la eco delle finali della Del Monte® Coppa Italia, con 18.000 spettatori totalizzati nella due giorni di Casalecchio e ben 290.000 euro di incasso. Bene anche gli ascolti televisivi: la prima semifinale Civitanova-Trento ha collezionato 212.895 spettatori, la seconda Perugia-Modena 164.889. Eccellente la finale tra i marchigiani e gli umbri, che in ben 174 minuti di gioco ha registrato 314.267 telespettatori con 1.40% di share. Un gran bel risultato, non c'è che dire.
IL VOLLEY PIACE. Interessante indagine condotta da Nielsen Sports sugli italiani appassionati di sport che hanno seguito nel 2019 le varie discipline in tv. A farla da padrona è ovviamente il calcio, cui è interessato il 55% degli italiani nella fascia 16-69 anni di età per un totale di 245 milioni di telespettatori (il 62% segure la Serie A, il 57% la Champions League, il 51% l'Europa League e il 27% la Serie B). Molto bene ancora la Formula 1 (57% con 225 milioni) e la MotoGP (56% con 122 milioni). Il volley è ben posizionato con il 37% degli italiani appassionati: di questo il 48% ha dimostrato interesse per il campionato maschile, altrettanto per il campionato femminile, il 54% per l'Europeo maschile e il 52% per l'Europeo femminile. Facendo un'ulteriore disamina, segue il nostro sport il 32% della popolazione italiana nella fascia 50-69 anni (che rappresentata il 40% del totale), il 43% della fascia 30-49 anni, la più significativa (sul 40% degli italiani) e il 25% della fascia 16-29 (sul 20% degli italiani). La pallavolo regge bene il confronto con il tennis (38% di favore tra gli italiani), con il basket (32%, di cui il 70% segue il campionato italiano, il 68% la Nba, il 59% l'Eurolega e il 53% l'Eurocup) e con il ciclismo (31%, con l'87% interessato al Giro d'Italia che ha superato il 206 milioni di ascolti complessivi).
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